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 Questo giorno perfetto
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Roberto Mahlab
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Inserito - 30/10/2010 :  23:58:06  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Sabato 30 ottobre 2010, sveglia all'alba, riscaldamento di cinquanta flessioni sulle braccia in vista dello sforzo, muscolatura allenata e tonica, peso forma perfetto, sto per uscire quando squilla il telefono, sono le sei e trenta, è mia sorella : sapendo che sarei uscito presto, non ha saputo trattenersi dall'accennarmi che il problema di lavoro che mi aveva esposto nelle scorse settimane è stato superato grazie al mio intervento del pomeriggio precedente, sono proprio contento, quale modo migliore di cominciare una giornata.

Mi vesto pesante, metto nello zaino la giacca a vento e balzo in macchina, è ancora notte, ma il traffico è già sostenuto, è il primo giorno di un ponte che si concluderà martedì ma, appena arrivato sulla statale, mi accorgo con sollievo che la grande maggioranza dei miei concittadini è diretta verso il sud, verso il sole, mentre la mia direzione è quella della montagna. Mi rilasso di fronte alle bellezze che si scorgono dalla superstrada verso il confine con la Svizzera, il lago di Lecco poco a poco compare dall'oscurità illuminato dal riflesso dei primi raggi del levar del sole che si riflettono dalle Alpi ricoperte di neve già a quote basse.

Dopo meno di due ore mi fermo a far benzina prima del passo del Maloja, in Svizzera, il prezzo al litro è l'equivalente di soli 1,23 euro, un bel risparmio rispetto al costo in Italia. Entro nel chiosco per pagare e chiedo anche uno dei loro famosi cappuccini con la brioche della Lindt ripiena di cioccolata, una colazione sublime.

Il sole inonda la serie di laghi ai lati della strada che porta a St Moritz, attorno le foreste di pini che ricoprono le montagne imbiancate, una visione che riempie il mio animo di meravigliata stupefazione, come è incredibile trovarsi in mezzo a tanta bellezza. Parcheggio e inforco il sentiero che porta attorno al lago, non fà tanto freddo, anche la temperatura è ideale, nell'acqua sguazzano le anatre, creano coreografie geometriche quando si muovono in gruppo, sospiro con un poco di dispiacere perchè ancora una volta percorrerò la stradina attorno al lago senza riuscire a capire dove si imbocca il sentiero che porta al laghetto di Staz, una meraviglia della natura ai piedi della catena del Bernina, le mappe riportano che l'area è stata indicata come parco nazionale perchè creatasi circa diecimila anni fa.

Ed ecco la nuova sorpresa di questo sorprendente giorno, all'improvviso scorgo una indicazione di colore giallo, che evidentemente tutte le altre volte mi era sempre sfuggita, "lago di Staz", con il cuore in subbuglio per l'emozione quasi corro sul nuovo sentiero, mi ritrovo in mezzo alla foresta di pini, il terreno è innevato e ghiacciato, ma le suole delle mie scarpe da montagna non scivolano di un millimetro e con sicurezza sempre maggiore avanzo tra una radura e l'altra. Mi viene in mente all'improvviso quando vidi un branco di cerbiatti, alcuni anni orsono, proprio da quella parte della foresta, so bene che accade una sola volta nella vita e che non si ripeterà. Poi noto delle orme piccole e delicate che affondano nella neve sul bordo del sentiero, una irresistibile forza interiore mi spinge a seguirle, venti metri più avanti vedo il primo cerbiatto, si volge e mi fissa, sento il desiderio di inginocchiarmi, dalla gola mi esce un :"no, non ci credo, non è possibile", il cerbiatto distoglie lo sguardo da me e si incammina tra gli alberi. Lo seguo e mi appare un secondo cerbiatto, ci osserviamo per qualche secondo, poi anch'esso scompare nel folto della foresta. Mi metto a correre nella neve, li ritrovo, si fermano, mi guardano con serenità e poi scompaiono di nuovo.

Riprendo il sentiero verso il laghetto, sopra di me vola un uccello dalle ali grandissime, avevo letto che si tratta di una specie che non è facile osservare, poi uno scoiattolo lungo lungo e nero corre su per il tronco di un pino. Mi fermo e chiudo gli occhi e li riapro e scopro di non stare sognando, dopo una salita di alcune centinaia di metri arrivo al laghetto di Staz, il cielo si sta rannuvolando e le acque sono scure, salgo sul piccolo molo stando attento a non scivolare sul ghiaccio, mi siedo su un'asse di legno a contemplare la spettacolare catena del Bernina attorno, il sole ricompare e mi scalda, tiro fuori un libro dallo zaino e, in quel mondo magico, leggo due capitoli. Poi riprendo il cammino e raggiungo di nuovo le sponde del lago di St Moritz, la cittadina sulle sponde e sullo sfondo, inizia a tirare vento, cadono i primi fiocchi di neve, esulto, la stagione dello sci comincerà presto questo inverno. Attraverso il tunnel pedonale della stazione e raggiungo le scale mobili costruite dentro la montagna fino a che sbuco nel centro del villaggio, proprio di fronte ad Hanselmann, la storica e mitica pasticceria, sul bancone sono in bella mostra i canestrelli di pasta frolla ripiena alla crema di limone e ricoperti di glassa, non si trovano facilmente, non li fanno spesso, ma in questo giorno perfetto non poteva mancare tale fortuna, ne compro sei e me li impacchettano in una scatoletta che ripongo nello zaino. Compro anche una pagnotta calda, appena sfornata :"è pane all'anice", mi dice sorridendo la commessa. E' squisito, decido che lo userò come pranzo. Riprendo l'auto e mi fermo di fronte al supermercato di St Moritz, me lo ricordo come un centro in cui si trovano tutte le prelibatezze del pianeta e, soprattutto, tutte le novità in tema di cioccolata svizzera, sogno di ritrovare le deliziose tavolette di Cailler al latte con ripieno di caramello e i biscotti Kamby Mont Choco, sono tutti quanti in offerta vicino alle confezioni della nuova creazione della Moevenpick, bocconcini di cioccolata ripieni di fragole e yoghurt, metto nel carrello mezzo bancone.

E' il primo pomeriggio, è ora del ritorno in questo giorno pefetto, meraviglioso, tutto va bene, misteriosamente bene, mi sorprendo a pensare che riconosciamo la bellezza della vita perchè esistono anche le difficoltà e che non è mai tutto perfetto, qualcosa succede sempre per ricordarci la realtà dell'esistenza. Ma la strada del ritorno in città è illuminata dalla luce straordinaria di quell'inizio di tramonto che precede le giornate successive di pioggia e neve.

Arrivo in città verso le quindici e trenta esultante, faccio un salto in ufficio, apro la mail, ci sono belle notizie di amici, sul fax nuove ordinazioni da parte dei miei clienti. Scendo dal barbiere che mi accoglie facendo segno che la mia testa ha proprio bisogno di una regolata, gli chiedo se può mettermela a posto, mi risponde :"solo fuori però, dentro non ci posso fare nulla" e scoppiamo a ridere tutti e due. Gli racconto della mia giornata e dei cerbiatti, lo vedo incredulo, mi dice che non è possibile che gli stia raccontando la realtà, non esistono giorni così perfetti, ma riesco a convincerlo che è tutto vero.

Torno a casa e scopro nel frigo il mio piatto preferito a base di melanzane, è passata mia madre e me lo ha lasciato, ne faccio una scorpacciata, dopo tutto ho mangiato assai poco per tutto il giorno. Una rapida cena squisita, sopraffina, degna di un giorno perfetto.

Guardo su internet la rubrica dei cinema, scopro che vicino a casa mia proiettano il nuovo film di azione con Angelina Jolie. Una occasione da non perdere, durante la settimana il lavoro mi rende impossibile andare al cinema.

Spettacolare, è fatto proprio bene, un thriller mozzafiato di intrighi internazionali, proprio come piace a me, esco dal cinema poco dopo le dieci, cammino verso casa canticchiando :"oh, what a perfect day", ci aggiungo una strofa malinconica, non si sa mai, ma poi il profumo nell'aria pulita della pioggia in arrivo l'indomani mi riempie le narici e l'animo e torno a sussurrare le note liete.

E poi scrivo, racconto su Concerto di Sogni tutto questo giorno perfetto, così raro da farmi dimenticare che la vita non è solo questo, ma oggi è così, è stato così, mancano pochi minuti alla mezzanotte, lo posso davvero dire con convinzione, un giorno perfetto, oggi 30 ottobre 2010, un giorno che mi darà la carica per l'intera successiva settimana, quante cose da fare, da inventare, quanto entusiasmo, quanta gioia di vivere, nulla può turbare questo giorno perfetto, interamente perfetto. Pubblico questo testo, lo stampo per sicurezza, poi spengo il computer, ho sonno, tra qualche istante sarà la mezzanotte di questo giorno perfetto.

Roberto Mahlab

Alle ventitre e cinquantanove e cinquantanove secondi del 30 ottobre 2010, i due lati di una crepa che si era formata migliaia di anni fa esattamente al centro della sfera del pianeta Terra, ebbero uno scostamento infinitesimale, si liberò una quantità di energia gigantesca che in neppure un millesimo di secondo fece esplodere il pianeta. Dalla deflagrazione si salvò unicamente un testo, intitolato "questo giorno perfetto", che svolazzò nell'universo e finì il suo viaggio secoli dopo sulla scrivania del sovraintendente alla cultura dei mondi di Andromeda. Lo studioso lo allegò alle pagine dell'encicopledia galattica che narravano come a pochi centesimi di secondo dalla mezzanotte del 30 ottobre 2010, il pianeta Terra scomparve, questo testo rimase l'unica testimonianza esistente delle popolazioni che vivevano su quel pianeta.
(Dall'encicopledia galattica - Sezione "Storia dei mondi periferici", edizioni Planetarius, Alfa Centauri, anno universale 18756).


   
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