Domenico De Ferraro
Emerito
Italy
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Inserito - 29/03/2012 : 17:55:03
LE ALI DELL’AMOREIl profumo dei fiori di gelsomino che s’arrampica su per i muri entrò nella piccola cupa stanza di Pasqualino che irrequieto e incosciente di cosa gli stava accadendo nel letto si girò, rigirò senza riuscire a pigliare sonno poi aprì gli occhi e si rivide guaglione camminare a piedi scalzi per le strade del suo quartiere a piedi nudi che diventavano marroni poi nero carbone e la madre lo sgrida affacciata dal balcone . Pasqualino ma perché non ti metti le scarpe ma come devo fare con te stasera quando ritorna tuo padre dal lavoro faremo i conti. Questo disgraziato noi facciamo i sacrifici per comprargli le scarpe ai piedi e tu te li toglie per correre a piedi scalzi con il rischio per giunta che ti puoi fare male sul serio . Questi tuoi piedi alati sono la tua e la nostra rovina. Mamma, ma non aver paura ho imparato a volare bene ,stamattina figurati mi sono trascinato a presto Carmelina abbiamo fatto il giro della città sorvolato case e campanili siamo atterrati in un anfratto mezzo a degli scogli e ci siamo goduti il silenzio del mare un luogo incantato, abbiamo raccolti anche dei fiori ,eccoli li ho colti per te per farmi perdonare di tutte le marachelle che combino. Mamma, ma tu mi perdoni? Ma certo Pasqualino mio che ti perdoni però dovresti diventare più giudizioso, pensare di più alla scuola al tuo futuro. Ti devi impegnarti di più a studiare ad ottenere dei buoni voti a scuola. Quelle voci lo rincorrevano nel sonno il caldo della notte era soffocante ,Pasqualino incominciò a lievitare ad alzarsi in volo e con la coperta che gli copriva ancore il corpo seminudo uscì in volo dalla finestra e incominciò a volare sulla città e ammirandola dall'alto rivide i luoghi della sua infanzia i luoghi delle sue grandi avventure e in volo in quella calda notte primaverile rincontrò in volo il vecchio Giacomo barbone senza fissa dimora giramondo impunito che aveva a lungo viaggiato per continenti e isole facendo tantissime esperienze culturali e religiose. Un vero saggio, un uomo profondamente libero ,avrebbe potuto essere uno degli uomini più ricchi del mondo causa le sue capacità divinatorie ,capace di predire il futuro .Ma Giacomino come lo chiamano tutti non voleva essere un uomo come tutti gli altri ,per giunta ricco e sempre attento a chi gli voleva fregargli i suoi averi. Anche se quella vita sua errabonda di uccello migratorio l’aveva messo diverse volte a dura prova l'aveva scampata bella più d'una volta a causa di diversi cacciatori che l'avevano scambiato più d'una volta per un grosso volatile. Pasqualino gli era molto affezionato è grato per tutto quello che aveva imparato da lui . Come usare le ali ai piedi ,sfrecciare veloce ,riuscire ad essere in poco tempo in diversi luoghi ,sfuggire ai radar e ai caccia dell’aeronautica militare ,essere un essere speciale usando i propri poteri a fin di bene. Ma la gente ha paura vedere qualcosa di strano ,volare sulle loro teste per giunta un uomo con le ali ai piedi deciso a castigare i cattivi di questo mondo. Convinzioni personali o emulazione di mitici personaggi dei film visti alla tv l'avevano spinto a diventare un supereroe al servizio dei più deboli così l'uomo alato o il mercurio moderno come spesse volte era stato stato definito e salutato dai giornalisti con articoli che elogiavano il suo coraggio per le buone azione compiute a favore di molte persone sole e indifese. L'uomo alato , risorto Ermes che aveva salvato una povera vecchietta una sera dalla crudeltà di alcuni fannulloni e ubriaconi mentre era uscita di casa a buttare la spazzatura , costretta a subire terribili violenze da quei bruti e a dare tutti i soldi che aveva messo da parte. Ma Pasqualino con la sua vista acuta ed il suo udito formidabile vide e udito quelle grida di dolore dopo aver acciuffato i tre furfanti e averli riempiti di pugni e calci li portò in alto tra le nuvole e li fece cadere giù fino all'inferno da dove erano scappati. Li fece ritornare nelle buie galere in sotterranei cupi e lugubri dove vive il male che ahimè anche lui ha le ali per volare e compiere azioni crudeli ma Pasqualino sorretto dal bene per il prossimo e con gli insegnamenti di Giacomino riesce come sempre a sconfiggerlo ad essere un eroe al servizio degli ultimi ,capace di volare di essere libero nel vento di compiere grandi memorabili imprese di spingersi verso luoghi remoti e inaccessibili di congiungersi alla natura e cogliere il vero senso delle cose , la bellezza che non muore mai ,la passione che arde nel petto, il coraggio che accresce la sete ,di essere forte e invincibile ,difronte al male che rispunta sempre quando meno te l’aspetti in ogni luogo ,in ogni corpo, in ogni anima che non sa volare perché in vero non ha ancora imparato a sapere amare. DOMENICO DE FERRARO
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