Domenico De Ferraro
Emerito
Italy
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Inserito - 27/01/2013 : 11:34:29
LA MEMORIA DELLA LUNA Un bel mattino quando la notte s’era dissolta con le prime luci dell’alba sorgendo gloriosa sulle mille triste vicende della vita un uomo assai gentile dal passato assai travagliato ricco d’avventure di ogni genere al suo risveglio, improvvisamente s’accorse di aver perso la memoria ,non si ricordava più chi fosse, da dove veniva ,quale era il suo nome , confuso in quello stato si mise a cercarla ovunque andasse, vagando romito chiedendo a chiunque incontrasse persone o cose chi egli fosse .Provò perfino, stanco di vagabondare , per molti continenti senza trovar risposta alcuna di chiedere alla luna che lucente , s’affaccia nel cielo a sera trapunto di stelle, pallida e pura splendida nel buio . Sai dirmi vegliarda luna , tu regina della notte chi sono io? La luna sbattendo delicatamente i cigli degli occhi con voce soave e dolce, colta di sorpresa in quel momento non sapendo effettivamente cosa rispondere a quella domanda disse: Mi dispiace vorrei aiutarti ma vedi son tanto vecchia così tanto da non ricordare neppure io i tanti eventi trascorsi del mio passato e poi guarda confesso che il tempo è passato cosi velocemente che nell’oscurità in cui sono immersa non ho potuto assistere a cosa ti è accaduto per poterti oggi aiutarti .Troppe cose oscure non mi hanno permesso di vedere cosa veramente accadesse sulla terra impedendo che la mia debole luce illuminasse quelle disgrazie che colpiscono ogni essere vivente nell’ore funeste. Mi dispiace, proverò con qualcun altro disse l’uomo amareggiato e prosegui per la sua strada recandosi lesto da una stella assai luminosa . E tu Stellina che brilli lassù nel cielo sapresti dirmi quale è il mio nome, chi sono io ?Bella domanda rispose la stellina , vorrei tanto aiutarti ma credo di non essere in grado di farlo , poi guarda sei capitato proprio nel mio giorno sfortunato , ho perduto un mio frammento non riesco più a trovarlo , sono molto imbarazzata vorrei esserti utile, ma se non trovo quella parte di me staccatosi accidentalmente , caduto chi sa dove nel vasto universo sarò costretta a spegnermi lentamente e a scomparire per sempre. Va bene stella ti saluto , non voglio farti perdere altro tempo prezioso. Il povero uomo s’incamminò di nuovo , facendo ritornò su i suoi passi , andò a bussare ogni porta che incontrasse , ogni pubblico ufficio , palazzo civile , ogni luogo di culto che gli fosse utile per ritrovare quella sua memoria perduta. Ma purtroppo la sua ricerca fu assai vana e in quella frenetica ricerca passarono giorni , mesi , anni , con il passare del tempo , guardarsi allo specchio continuando a non sapere chi sei , per il misero uomo diventò un gran problema.Quasi fosse un castigo ,una colpa per quella sua antecedente esistenza trascorsa nel piacere e nel lusso. Essendo solo senza parenti , decise dopo tante peregrinazioni di far ritorno a casa sua di starsene finalmente in pace , con se stesso nella sua casa comodamente seduto nella bella poltrona appartenuta un tempo a suo nonno ed aspettare che un miracolo avvenisse. Aspettò un giorno, due , un mese ed un anno e forse più attese tanto che l’uomo divenne tanto vecchio decrepito e debole. Il mondo s’era dimenticato di lui e lui del mondo che gli aveva dato una vita difficile e gloriosa fatta di piaceri e piccole sciagure ,dignitosa intrisa di soddisfazioni che lui con orgoglio aveva affrontato ,una vita che gli aveva dato un nome, un amore, ricordi d’un tempo trascorso nel bene e nel male . La memoria è un bene prezioso storia di un individuo d’un popolo e noi siamo prodotto del passato , viviamo immersi nel passato, la storia ci guida attraverso una universale ed individuale realtà verso un singolare destino.Nel passato soltanto ,nelle opere compiute ,l’umanità acquista nozione e consapevolezza di se stessa ,di quel che è dei suoi valori dei suoi errori ,la fiducia nei suoi ideali e l’avversione e l’orrore delle cose negative e demoniache che la insidiano continuamente lungo il corso naturale delle sue cose. Non bisogna mai dimenticare il proprio passato ciò che fummo , solo attraverso l’amore potremmo ritornare così a credere in se stessi e nel rispetto verso il prossimo qualsiasi colore esso sia. Il vecchio così s’addormentò , con quelle riflessioni provò a sognare ciò che un giorno era stato in quel dormiveglia rivide per un istante la sua vita scorrere attimo dopo attimo , ridere , soffrire , amare , sognare, credere ,rivivere quelle intime emozioni lo resero felice nel sonno incominciò a correre ad abbracciare quelle persone care scomparse per sempre ,ma intanto che correva prese ad avvicinarsi sempre più alla tetra signora della vita . Il vecchio gli andò incontro affondando i piedi nella neve insieme ad altri suoi compagni di sventura spinto da una mano crudele verso neri forni infernali dalle terribili fauci che continuavano a bruciare ed emanare un forte lezzo. Si sentì chiamare nel sogno : compagno vienimi ad aiutare questa pietra e troppo pesante . Ma là , su una oscura scala come una maledizione un soldato si avvicinò e lo colpì con un bastone . Il povero vecchio crollò a terra distrutto e l’aguzzino gli disse :Vedrai signor nessuno di massi ne porterai non uno ma due. Ed il vecchio sofferente risponde con un filo di voce :Ne porterò due ed anche tre non ho paura son forte e dopo sé non sei codardo t’ imbatterai con me fino alla morte. Ma quando giunse il suo turno trascinandosi in lacrime il vecchio chiese alla morte .Signora la prego mi risponda chi sono io? La signora in quel momento angusto , sorrise e si tramutò in un angelo di luce e così gli rispose tu sei mio figlio e l’abbracciò baciandolo sulla sua rugosa fronte.Il vecchio ritornò così ad essere un bambino , nell’innocenza riconquistata gli ritornò alla mente il suo passato, la sua esistenza e con quei ricordi egli chiusi gli occhi dolcemente addormentandosi per sempre tra le braccia d’un angelo che lo condusse in cielo cantando il cantico dei cantici.
Text Text TextDOMENICO DE FERRARO
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