zanin roberto
Senatore
Italy
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Inserito - 29/12/2013 : 13:24:49
Camminavo nervosamente dopo cena in un viale alberato di cipressi, una lunga strada che saliva dolcemente in collina, che mi faceva allontanare dal villaggio vicino ad Arles, salivo scaricando le tensioni che avevo accumulato negli ultimi tempi. I grandi cipressi verdi d'un colore particolare e straordinariamente lucente si allungavano come piramidi egizie, mi affascinavano e mi ipnotizzavano così solenni e misteriosi. Salivo e le luci delle case punteggiavano il paese là sotto, come una presenza animata e vitale, il campanile svettava appuntito e bianco come l'indice d'una mano che non ha paura di indicare la verità. La calma del riposo notturno era totale, ogni famiglia se ne stava serenamente chiusa nella sua conquistata intimità, ogni uomo placava i suoi sentimenti, ogni cuore si arrendeva alla notte, ogni anima aspettava quell'obblio imminente, e lei la regina nera pervadeva ogni anelito. Salivo e ora dominavo con lo sguardo la valle accompagnato solo dai cipressi, adagiato il paese quasi si sopiva dimentico d'ogni tensione, d'ogni problema. Mi fermo, mi appoggio con i gomiti ad una staccionata e sospiro profondamente, sento magnetico il richiamo d'un improvviso turbamento, alzo gli occhi al cielo, quasi una istantanea attrazione cosmica, e tutto sembra esploso come in un big-bag locale, intenso e sconvolgente. La luna piena oscilla e freme splendente, singhiozza sgomenta, in una notte limpida e tersa, le stelle pulsano e vorticano impetuose, i gorghi si sommano nell'infinito oceano del cielo, le scie si fondono, l'energia ha un gradiente così potente da muovere ogni fissità. Mi lascio trasportare da questo sentimento forte ed esplosivo, impotente e ammagliato, il mio animo e attratto in quel turbinio sconvolgente. Non è paura, neanche del tutto pazzia, è un desiderio di appagamento, è un inseguire il male di vivere, di capire, di dare pace al mio destino, mio Dio mi dico che furore, che passione si è liberata. Tutto in cielo si agita come in terra tutto è immobile e io continuo a restare a bocca aperta mentre l'umido della notte mi penetra nella ossa, non riesco a staccare gli occhi dal cielo così vorticoso e furioso, mi sento in fondo appagato, la melodia dello scintillio stellare è una musica che nasce dal cuore degli uomini. Quando abbasso lo sguardo, sotto i miei piedi non c'è più materia, non c'è più terra, non c'è più lo spazio, c'è solo il bianco d'una pagina d'un libro sull'arte, è la figura 57 del libro, VINCENT VAN GOGH - " NOTTE STELLATA " OLIO SU TELA 1889 NEW YORK.zanin roberto
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