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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 L'odontoiatra incompetente
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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 08/10/2015 :  10:50:08  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà
L’odontoiatra incompetente

Vi è mai capitato di perdere un molare a causa di un dentista? A me sì purtroppo. Il professionista in questione si è rivelato un disonore per tutta la categoria degli odontoiatri. Si chiama Dario Fanculli e mai un cognome è stato più calzante a un personaggio di tale risma. Infatti, basterebbe togliere, dal cognome, una L e sostituire la I con l’O e verrebbe fuori il suo vero appellativo.
Ma cominciamo dall’inizio: mentre mangiavo del salmone, inavvertitamente ne avevo masticato una scaglia e si era fratturato il molare inferiore destro 46, che sarebbe il terz’ultimo. Mi recai subito dal suddetto dentista, che è considerato un eccelso professionista della mia città e che invece si è rivelato un vero ignorante. La sua fama è surrogata dal fatto che il suo studio si trova in una strada molto importante, al suo interno vi sono tappeti persiani e mobili pregiati. Fosse stata la sua testa pregiata come i mobili!
Il dottore mi fece una piccola radiografia del dente, la esaminò e prese a fare una specie di lezione ai suoi assistenti e a me, disegnando su un foglio ciò che era accaduto al mio molare. Quindi diagnosticò la necrosi della radice del dente. Come prognosi disse che bisognava fare una canalizzazione endoalveolare. In parole povere il molare andava devitalizzato completamente. Io gli feci notare che nell’osso della mandibola sottostante era apparsa una piccola escrescenza e lui disse che si trattava di un granuloma dovuto alla necrosi.
Tutto ciò avveniva il 24 luglio e lui fissò l’intervento per il 4 settembre. L’onorario che mi chiese avrebbe fatto rabbrividire anche Rockfeller! Comunque non lo riporterò qui di seguito. Ma tengo a precisare che solo un incompetente rimanda di quaranta giorni un intervento del genere, quando il granuloma è già presente.
Dai primi di agosto infatti, il suddetto granuloma iniziò a ingrossarsi sino a divenire una vera e propria pustola piena di pus. Io stessa avevo dovuto spremerla e ne era fuoriuscito del sangue nero.
Il 16 di agosto, mio marito mi portò al Pronto Soccorso perché la pustola era divenuta molto grossa, preoccupante e inguardabile! Lì i medici dentisti mi esaminarono inorriditi e dissero che si trattava di un ascesso dentoalveolare fistolizzato. Aggiunsero che avevo rischiato di morire poiché l’infezione avrebbe potuto manifestarsi internamente anziché sotto forma di fistola esterna. A quel punto sarebbero sopraggiunti la setticemia e quindi il decesso.
I suddetti dentisti mi chiesero quale ignorante medico odontoiatra mi aveva fatto ridurre in quelle condizioni e io riferii il nome e cognome incriminato.
Bisognava comunque estrarre subito il dente, ripulire l’infezione nella base alveolare e incidere la fistola, che sarebbe poi lentamente scomparsa.
Il dottor Fanculli mi aveva fatto perdere un molare per non essere intervenuto repentinamente.
Il 4 settembre mi presentai da lui e gli raccontai, nera di rabbia, ciò che mi era successo. Tutto ciò che seppe dirmi, con espressione da perfetto beota, fu: “ Oh! Mi dispiace tanto!”
Io ormai stavo bene e riuscivo a mangiare tutto anche senza il molare. Ricordo che cominciai a ridere come una matta appena mi chiese settanta euro per la visita e per la piccola radiografia. Ridevo a più non posso tanto che attirai l’attenzione degli assistenti e degli altri clienti.
Lui pareva molto imbarazzato perché le mie risate non volevano cessare. Anzi più lo vedevo impacciato, più non riuscivo a frenarmi e continuavo a ridere.
Tutti chiedevano cosa fosse successo e il perché di quelle risate. Gli assistenti quindi andavano spiegando l’accaduto.
A un certo punto, il dottore esclamò: “Va bene signora, non deve darmi nulla”. Scappò come inseguito da uno sciame di vespe!
Ancora oggi mi chiedo se un dentista possa essere tanto incompetente e deficiente come il dottor Fanculo!

Gabriella Cuscinà

   
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