La PULCE BALLERINA E LA MOSCA CANTERINADi Domenico De Ferraro
In una misera borgata alla periferia d’una ricca città viveva una pulce ballerina , era piccolina e sapeva ballare cosi bene che la gente nel vederla diceva : ma come è brava stà pulce, con un cappello in mano faceva piroette , salti mortali , tripli , quadrupli , acrobazie che ti lasciavano stupefatto , sapeva volare, ballare cosi bene sulle nuvole , che lasciava a bocca aperta perfino angeli e santi. Qualche demone cornuto che non ama per nulla il prossimo , aggirandosi tra i gironi infernali diceva : prima o poi la pulce ballerina finirà schiacciata . Ammirate gente diceva un astronomo che l' osservava con un cannocchiale , quella pulce è un portento , sa ballare proprio bene , come pochi qui in città, fà girare questo mondo . Balla bene la canaglia, dice il cacciatore , puntandolo con il suo fucile , pronto a fargli la pelle . La pulce ballerina , aveva un amico, fidato era una mosca canterina di nome Gina che faceva la smargiassa ed a volte la vajasse dalle parti della stazione. Era una mosca , grigia, spelacchiata con molti occhi e sapeva cantare in modo assai intonato . Mosca ,moschetta , cantami una canzonetta che il mio cuoricino batte per la mia bella , che giace poveretta in una fossetta insieme alle nostre passioni .
Ed al canto, così soave della mosca canterina detta Gina la mappina , ti rendeva assai felice, ti metteva là nel cuore una pace senza tempo , ti faceva pensare in bene , di questa vita infame. Canta che ti passa , canta che la vita è una canaglia , canta una dolce canzoncina, fai ballare questa pulce sulle note dell'Aida , sul funesto Parsifal , fai ballare la pulce , vestito da pulcinella , bianco ,nero i poveretti come lei la seguivano , gli battono le mani , gli gridano pulcinè facci ridere tu. Facci ridere dè queste nostre disgrazie, del male che siam costretti a subire ogni giorno a causa del padron. La pulce vestito da pulcinella balla , succhia il sangue al povero cane del fattore , saltella là nell'aia tra le gambe delle galline , che signore del cortile , ancheggiano il didietro, impettite con l'occhio strabico , in attesa che venga il gallo a placare gli animi delle pie pollastre. Canta che ti passa , sogna che il mondo è brutto , quanta gente senza lavoro , quanta tristezza, quanta cattiveria. Ma a sentire la mosca canterina , ogni cosa si trasforma in una gioia infinita , in un operetta fatta a regola d'arte, fatta di tante marionette.
Un bel giorno la pulce ballerina decise d'andare dal presidente della nostra grande nazione , vestito da pulcinella con una maschera che gli nascondeva il viso , la pulce ballerina fù fatta passare e condotto alla presenza del nostro grande et eccelso presidente come portavoce di quel popolo sfortunato, sottopagato, angustiato dalle tasse, da ogni angheria sociale ,deportati, messi in angustie topaie , insieme ai sorci rossi. Povera gente che pena mi fanno, esclamò il grande presidente nel sentire le tante lamentele dalla bocca del suo vice, portavoce di quel malessere. E così per scacciare il male la pulce ballerina incominciò a danzare sulle punta delle sue zampette, prese a saltare, a far piroette, acrobazie , spaccate, gira volte , movimenti così sofferti , così sinceri , così teneri che fecero piangere il nostro grande presidente. Nel sentire per giunta la mesta voce della mosca canterina che aveva accompagnato ,nascosta sotto il cappello della povera pulcetta, fece piangere tutti i ministri et senatori, parlamentari, et elettori, perfino a Gigino che si vanta della sua ignoranza e fa il parcheggiatore abusivo , l’imbianchino a metà prezzo.
Piangi, piangi presidente perché siam morti , perché siam infermi, siam dannati, nel nostro credo , nella nostra storia che ci castiga , ci ha resi schiavi di questo vivere, piangi ,piangi presidente, non te' impigrire , non te mettere le mutande storte , non far lo stupido, non far il despota, il padrone che batte i poveretti come noi. Piangi, piangi presidente , tu sei grande, sei il re , sei il superbo , quello che sa parlare forbito, chiaro, preciso, tu sei un grande presidente hai tutti a tuoi piedi, folle immense, popoli nazioni, principi et magnanti , industriali, ricconi, di ogni ceto, piangi , piangi presidente che semo morti senza prendere neppure la pensione.
Ed il ballo della pulce ballerina vestita da pulcinella, durò mezza ora , sulle note del mesto canto della mosca canterina, il presidente bagnato fradicio delle stesse sue lacrime , annegò in quel magone, in quel rimorso , si spense lentamente, lasciando il mondo privo del suo grande presidente.
La vita cambiò di colpo , il popolo si riversò in strada chi iniziò a ballare, chi a suonare la ciaramella, chi zignanne lo vestito nuovo, chi abbracciandosi, dandosi forza l’uno con gli altri , fù fatta una gran festa, con tanti fuochi artificiali, con la banda musicale della scuola dei sordomuti , la folla si scatenò in un vorticoso ballo , balla che ti passa, balla che bella la vita , tutti insieme in questo piccolo paese , governato da banditi viva, viva pulcinella , il presidente è morto, come siamo contenti , infame dittatore, noi siam liberi , ma domani ecco s'intravede un nuovo presidente eletto no dal popolo , ma da quei banditi che governano questo paese. Purtroppo la storia si ripete. Non c'è denaro per chi non lavora , comprensione per chi è nato nelle periferie, nelle baracche , in quei poveri paesi, senza padre e senza madre ,dove non c'è pace, per chi arranca a fine mese , semo nati per essere pecore, da portare alla fine al macello , per dare da magnare a quei banditi che governano la nostra grande nazione, paese che vai tradizioni che trovi , la bestia vive in ogni uomo onesto .
DOMENICO DE FERRARO