riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 04/02/2018 : 19:15:55
Ciao. Mi chiamo Massimo, ed adoro le noccioleLe nostre case non erano distanti dai noccioleti Distese sconfinate di alberi Si correva lì per giocare A volte per ritrovarsi, anche se eravamo molto giovani per capirlo cosi intimamente Le colline Ne ho un ricordo molto vivo in me Tutto così in movimento E pieno di colori Prati verdi e distese di grano erano alla loro base E su, in alto, gli alberi che sembravano ciuffi di capelli di giganti verdi e paffuti Eravamo felici Accavallavamo le gambe e guardando tra le foglie e gusci verdi di nocciole, vedevamo anche l’azzurro del cielo E si fantasticava su tutto L’energia che scorreva dentro non era visibile a tutti Con i sassi schiacciavamo quelle nocciole ancora acerbe a volte Ma quando le avvicinavi alla bocca, sentivi i sapori di quella terra I nostri volti elargivano sorrisi Vivendo la propria età in pieno Piansi quando qualche anno dopo con la famiglia si partì Altra città, altri colori, altri dialetto Mi girai più volte come fossi ubriaco Le colline non c’erano più Le fabbriche si rincorrevano tra loro ed il sole spesso spariva tra nuvole ostili Il primo bar che frequentai lo ricordo ancora Avevo già qualche anno in più Dei vecchi ci sfidarono a se c’è l’avessi fatta a bere un intera bottiglia di birra Vinsi E vinsi ancora altre volte Mi sentivo un uomo Avevo il pieno controllo della cosa Quando stramazzai al suolo, non sentii più le voci Mi domandai se fossi morto vedendo dei camici bianchi che sembravano angeli Il medico fu perentorio Basta bere Avevo giurato a me stesso non sarebbe mai più accaduto, fino a quando non successe ancora una volta, e poi un’altra e poi un’altra ancora Quando lei passò in ospedale e mi raccontò di centri che mi avrebbero potuto aiutare, ero molto più preso dalle sue gambe Lunghe Affusolate Ma un buffetto sul viso mi fece tornare sulla terra Martedì disse E’ il giorno che ci riuniamo Questo è l’indirizzo Pensai molto prima di andare Mi dicevano fossi malato ed io rifiutavo il sol pensiero Volevano aiutarmi ed io pensavo fossi forte Quando varcai il portone lo feci con diffidenza Mi sedetti ed aspettai di sapere cosa fare Come un paziente ascolta il medico Sentii molte storie Di vita intensa e di disgrazie che superavano le mie Ma con una forza e voglia di vita che mi fece subito ritornare in mente l’infanzia E tutto ciò che mi aveva reso felice e poteva riuscirci ancora Quando arrivò il mio turno le prime parole vennero fuori con semplicità Ciao. Mi chiamo Massimo, ed adoro le nocciole (patapump )
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