riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 11/05/2018 : 23:44:19
Eccomi quiSdraiata al sole Una sdraio multicolore vintage Un ombrellone con il capo reclinato, come avesse rinunciato a vivere E piccoli ombrellini cinesi precipitati dall’alto in bicchieri da cocktail Sorrisi di ospitalità ostentati Scarpe nere, divise nere e guanti bianchi Che volteggiano nell’aria, intenzionati forse a rassicurare A me ricordano molto i pinguini Lacustri, ma pinguini Il riverbero dell’acqua di questo enorme lago riflette sui loro denti Che rimando in giochi e riverberi di luce La mia bevanda Soggiogata dai cubetti di ghiaccio Mentre cagnolini di anziane ospiti mordono tavolini di bambù sfilacciandoli tutti Ho due rotelline di cetriolo sugli occhi Perfettamente regolari Come mi fossero sempre appartenute Mi hanno detto elimini le occhiaie Avrò fatto bene a fidarmi? Sono priva della vista e temo leggano sul mio viso la contrarietà alla cosa Forse la grande fetta d’anguria che mi hanno servito è un modo per tenermi buona Se fosse un giallo alla Agata Christie tutti capirebbe che non ho potuto assistere ad alcun omicidio Sempre per via della mia oscurità temporanea E poi le macchie Le enormi macchie sulla mia tunica, al morso di quel frutto, mi discolperebbero -Madame non si è mai allontanata da qui! – Eccomi qui Fuggita da tutto per non ritrovarmi col niente Nella speranza di trovare un Conte o un Principe Si, di quelli che raccolgono l’oggetto caduto, riporgendotelo con garbo Ma se penso a quale di questi oggetti potrei perdere ho i brividi E scatta la domanda: - Raccoglierebbe mai una lima da unghie? O peggio una forbicina? – La risposta è semplicemente: - No! – Forse volevo solo coccolarmi per un giorno Ulteriore accanimento di oggi è che il cane della mia vicina, ha abbandonato il bambù Vuole concentrarsi sulla mia gamba La goccia che fa traboccare il vaso Non posso andare oltre Mi alzo di scatto Schiaccio la coda al cane, che fugge via Estirpo i due cetrioli e li lancio lontano, andando a precipitare nei bicchieri della coppia che si pavoneggia poco lontano Che non accorgendosi dell’accaduto bevono con leggerezza e gusto Infilo le ciabattine e trovo la buccia della anguria che mi si para davanti Il calcio la fa volare in aria Con un tiro piazzato, da manuale secondo il gioco del rugby E avvitandosi su se stessa più volte, si corica nella piscina In fondo a vederla è anche carina, come una barchetta, con le striature verdi, interni bianchi ed un equipaggio di semini tutti neri I pinguini corrono verso di me non capendo E le loro stringhe sciolte delle loro scarpe nere, li fanno ruzzolare lungo quei prati Color verde irritante Riprendo il mio cappellone, comprato appositamente in quel negozio carinissimo in paese Volevo sentirmi Ava Gardner Lo indosso e con una eleganza disarmante esco di scena Le ciabattine e la tunica le porto via con me Son carine Entro nella mia city car E mi ricordo chi sono e da dove vengo Eccomi qui (patapump )
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