riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 17/11/2018 : 18:09:46
Il tappetoAnnoto parole nel mio diario Lo faccio oggi In una comune giornata piovosa qui a Londra Non riesco ad uscire nell’ amato giardino Ma guardo i miei fiori che gioiscono, all’abbraccio di quelle piccole gocce Cadono lentamente e scorrono sui petali, come fa una mano quando accarezza Ma anche perché, i pensieri che a volte fluiscono è piacevole scriverli Per fissarli e a volte poterli rileggere, quando il cuore è meno pesante Ed oggi il mio cuore lo è E vuole raccontare Di me Della mia famiglia E di un episodio curioso Il mio nome è Johanna La mia famiglia era anglo-tedesca Dico era, perché sono pochi mesi che anche mio papà ha ceduto al tempo dei suoi anni E a queste cose non ci si abitua, ci si convive Ero molto legata a lui e mi manca terribilmente La lettera trovata nel cassetto, ben ripiegata, forse delle sue ultime volontà, sapeva di fiori Al suo interno ne trovai uno secco, che era lì da molti anni Custode di poche parole Ma un vero segno d’amore ai miei occhi Presi quelle lettera, senza aprirla, ed iniziai a girare tutte le stanze di casa Come un delirio, misto tra trepidazione e curiosità infantile Stringendola al petto Esponendola alla luce per leggere anche solo una frase Passandomi le mani più volte tra i capelli e sistemandomi il mollettone Come se potessi avere una capigliatura che tagliasse l’aria e lacerasse quel bordo incollato della lettera Presi coraggio E l’aprii Quando vidi dentro, cercai quel foglio di cellulosa O delle lettere impresse con la sua amata stilografica Girai dentro e fuori quella lettera Ma sul tavolo cadde solo una piccola etichetta Di tessuto stampato Giallo oro E sopra inciso un indirizzo Rue Labranesse n,10 – Rabat Iniziai a non capire cosa significasse Perché aveva voluto custodire quel tessuto Perché avrei dovuto capire Passarono diverse settimane da quella scoperta E sul mio comodino della notte, lo avevo appoggiato in bella vista Nella speranza mi venisse in mente qualcosa Quel giorno che feci un po' di ordine in casa, mi imbattetti in un album L’album dei loro viaggi Lo sfilai piano dal mobile e mi sedetti sulla seggiola, levandomi dalla testa quel fazzoletto da imbianchino Iniziai a sfogliare Come erano belli Giovani e sorridenti E nei loro volti l’amore traspariva Guardai tra le tante foto, notando un particolare Del loro viaggio in Marocco E dietro la loro figura In alto, sulla destra, molto piccolo si poteva vedere la targa di una via Presi le lente d’ingrandimento E il mio stupore si unii alla mia felicità Era proprio il nome della strada L’insegna del Bazar alle loro spalle, fece tutto il resto Ecco da dove veniva Avevano comprato un tappetto Proprio in quel loro primo viaggio, che li fece innamorare E dopo pochi mesi anche sposare Corsi in camera Presi l’etichetta in mano Stringendola al petto e odorandola Come li potessi avere ancora lì con me Altre saette attraversarono la mia testa Corsi a prendere la scala E salii sul soffitto Li In un angolo Ben coperto Quel tappeto Lo trascinai giù, facendolo ruzzolare dalla scala Spostai tavolo e sedie E lo distesi con una grande spinta Trepidante rivoltai l’angolo Prima uno Poi il secondo E li vidi ciò che mancava Ero certa di avere ragione E dalla tasca la tirai fuori Si adattò perfettamente a quello strappo che aveva subito Mi misi in ginocchio Avrei voluto piangere Ma non lo feci Rimasi a pensare un po' Mi rialzai e andai in cucina Aprendo il cassetto, presi ago e filo oro E lentamente iniziai ad attaccarlo Lentamente Come ogni punto potesse unire tutti i momenti della loro vita, che avevano passato insieme Quando ebbi finito Mi sembrò di aver riportato vita a quel tappeto Ma non solo Anche al suo grande significato Papà mi aveva voluto dire molte cose in quel gesto che feci Che non era solo cucire o porre rimedio ad uno strappo Ma che lui e la mamma erano lì con me In quel tappeto In quelle cuciture Sempre al mio fianco E che l’amore si presenta, anche mostrando un piccolo lembo di tessuto a chi si vuol bene (patapump )
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