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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 La pescatrice di sogni
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riccardo resconi
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Italy
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Inserito - 13/04/2020 :  19:22:37  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a riccardo resconi
La pescatrice di sogni

Si narra, che tanti anni fa, in una piccoletta isoletta del Giappone. Shikoku, vivesse una giovane ragazza molto bella
Era coi bella, che avevano parlato di lei, anche alla Corte dell’Imperatore
Quest’ultimo, fu molto incuriosito da quella voce che era arrivata fino a lui, e cosi fece mandare due suoi fidi per controllare e riferire se fosse vero
Cosi, i due, sellati i cavalli in tutta fretta, partirono alla volta della piccola isola
Non avrebbero impiegato molto ad arrivare e cosi, una arsura feroce di uno dei due, li obbligò a fermarsi ad una locanda chiamata “Vento d’Oriente”
I bicchierini di sakè iniziarono a scendere velocemente in quelle due gole, avide di liquido e cosi poco attente allo sciogliersi della lingua
Una donna con un fare sospetto, si avvicinò a loro, facendo domande e riempiendo senza scrupoli i loro bicchieri
Se avessero saputo il rischio che le loro teste stavano correndo, avrebbero inforcato la sella immediatamente
Ed invece, in preda a sicurezze etiliche, svelarono la loro missione
La donna ascoltò avidamente, non tradendo il proprio volto
Aveva sentito anche lei di questa ragazza cosi bella, che avrebbe potuto far innamorare addirittura un Imperatore
E la gelosia che si scatenò prima e dopo il racconto, le fece commettere un atto, che in seguito avrebbe causato eventi a cui non si sarebbe potuto porre rimedio. O forse si
Questa donna, che conosceva la magia, preparò una piccola bambola con stoffe e erbe di campo al suo interno, ponendoci uno spillo imbevuto di un liquido, che avrebbe fatto invecchiare seduta stante
Poi con fare garbato, aiutò i due a rimontare a cavallo, con la loro promessa che avrebbero consegnato la bambola alla ragazza più bella del Giappone o forse del mondo intero
Erano le prime luci dell’alba, quando l’isola di Shikoku si mostrò avvolta nella nebbia
Smontati da sella, iniziarono a girare casa per casa, chiedendo, in nome dell’Imperatore, che la ragazza si potesse mostrare a loro
Quando sembrava tutto vano, videro uscire con un secchio di legno una figura femminile
Gli dava le spalle e cosi la chiamarono, facendo la stessa domanda che avevano fatto a tante altre persone
La ragazza si girò e il volto dei due variò in mille volti, che solo un uomo può mostrare in quei casi
Dapprima felice per aver trovato proprio lei, e poi da pesce lesso, come di chi alla vista della bellezza ne paga pegno
Impiegarono molto, prima di proferire parola e raccontare dello scopo del loro viaggio
La ragazza sorrise molto a tutto quello che le raccontavano i due più che impacciati uomini
Anche quando raccontarono che venivano per conto dell’Imperatore, lei ne fu lusingata, ma nulla di più
La missiva era stata consegnata e forse altre notizie sarebbero arrivate da Corte
Stavano per congedarsi, quando uno dei due porse la bambola, chiedendo alla ragazza se avesse accettato quel regalo avuto in dono da una donna trovata sul loro cammino
Un altro sorriso spuntò sul viso, rendendola ancora più bella, e accettandolo
I due si allontanarono e la bambola prese posto su una antica cassapanca
La sera, quando la ragazza stava ormai per spegnere le ultime lanterne, prese tra le mani la bambola
E lo spillo non tardò a pungergli il palmo della mano, lasciandola cadere a terra rovinosamente
La pelle, i capelli, non tardarono a invecchiare ed una grossa stanchezza sopraggiunse
Si alzò da terra, con enorme fatica, cercando la più vicina sedia per far riposare quel corpo cosi improvvisamente appesantito
E lo specchio, appeso alla parete di legno, che aveva sempre mostrato altro, quella sera fu come mille diavoli fossero entrati in quella casa e avessero ribaltato una vita, un volto che madre natura generosa, aveva voluto donare a tutti
Bianchi capelli e occhiaie profonde, un cencio come vestito, la fecero inginocchiare piangente a terra
Pianse cosi tanto, che anche le figure dei suoi avi, poste in un incavo di muro, sembravano avessero perduto l’identità conquistata in secoli e secoli, caduta tra quelle lacrime, trasformate ormai in un fiume che stava spazzando via tutto
Passarono molti mesi da quella notte, e della ragazza non si seppe più notizie
I vicini di casa furono ingannati dalla ragazza, a cui raccontò fosse una vecchia parente, che stava accudendo la casa, fino al ritorno della giovane
Anche a Corte non sopraggiunse più nessuna notizia e anche l’Imperatore volse lo sguardo altrove
Sembrava tutto perduto
Fino a quando, un vecchio che trascinava un carrettino che portava libri, non si fermò davanti al suo uscio
Non bussò, fissò solo la casa senza dire nulla
La ragazza lo vide attraverso i vetri, e domandandosi di quella sua immobilità, non potette fare altro che andargli incontro
-Buongiorno. Cosa vuole lei da una vecchia da me? –
IL vecchio sorrise e nuovamente stette in silenzio
Le porse un libro e girandogli le spalle, andò via fischiettando
La ragazza girò e rigirò quel libro tra le sue mani
La incuriosì molto una cosa, quel libro non aveva figure o titolo, ne davanti o dietro
Entrata in casa, iniziò a sfogliare avidamente le pagine
E più ne passava e più ne trovava di vuote
Quando, quasi verso la fine, vide un piccolo segno di matita, un ideogramma, guardò più volte
Anche rivolgendolo alla luce, forse per svelare uno scritto celato, o riscaldato per far comparire un inchiostro simpatico
Niente di tutto questo
E più provava e meno capiva
Ma quando passò davanti alla sua finestrella, che dava verso il mare, in quella sera dove la Luna voleva regalare emozioni
Ecco che a lei una ne sopraggiunse
La pagina iniziò a riempirsi di lettere, a migliaia, e ne fu talmente rapita, che non vide il manico della scopa, che la fece ruzzolare lunga sul pavimento
E davanti al suo naso, il libro aveva la pagina aperta e un titolo
Rimase a terra, sembrava ormai fosse diventata una consuetudine
“La pescatrice di sogni”
Narrava di una antica leggenda, di una donna, che aveva vissuto per sempre nella considerazione di essere la più bella donna del mondo, e per la gelosia di un’altra donna, aveva pagato con la propria vita
La sua anima viveva su un promontorio dell’isola
E durante le notti di Luna piena, si affacciava nel vuoto, seduta su una pietra
Qui, in compagnia di uno spirito guida, che con un ombrello la riparava dai raggi della Luna, pescava con una lenza i sogni e desideri, di chi aveva subito torti nella vita
La giovane, pur provata nel corpo, si avviò verso quel posto, che lei conosceva bene
Arrivata in cima, vide due figure che sembrava emanassero una luce celestiale
Li chiamò per non spaventarli e raccontò loro della sua disavventura
La pescatrice così, buttò l’amo nel vuoto, tirandone su una pallina di luce, che mise tra le mani della ragazza
Tra lo spaventato e l’emozionato, con un inchino si congedò
E anche la pescatrice gli sorrise, un instante prima di sparire
La ragazza percorse la via di ritorno e ogni passo che faceva, sembrava che le forze ritornassero
Giunta a casa, si avvicinò con un gran timore allo specchio, appeso alla parte di legno
Ebbe un sussulto
Era ritornata bella
Una bellezza consapevole
Si narra che non girarono più voci sulla sua bellezza e che si sposò
Si narra anche, che qualcuno, durante una notte di Luna piena abbia visto la pescatrice di sogni
Ma i più dicono sia una leggenda

(patapump )

   
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