Come avviene sempre, sono entrato nella sala della palestra mettendomi di fianco e, come al solito, l'istruttore mi ha salutato con :"fai bene ad entrare così, altrimenti mi butti giù le pareti attorno alla porta, viste le tue spalle".A volte penso che l'istruttore mi stia prendendo in giro e non concordi con la mia certezza di avere le spalle più larghe di tutti gli altri frequentatori.
E, come ogni volta, mi sono subito messo a pompare ferro, prima tapis roulant per riscaldarmi, poi attrezzi e poi manubri sulla panca, tra gli sguardi invidiosi degli altri soci uomini e quelli estasiati delle socie donne. Almeno credo, non è che mi volto a vedere quello che loro guardano.
All'improvviso, come richiamati da un flauto magico, tutti i presenti si sono alzati e sono andati verso una coppia che era venuta in visita alla palestra portando in braccio un bambino piccolissimo, appena nato probabilmente.
"Che bellino!", una signora ha esclamato rivolgendogli un enorme sorriso. "Ciccinino!", ha rilanciato una ragazza, "bubububulllinolino", ha proseguito un'altra e quando un signore per assecondarla ha contribuito con :"birimbino splendidino", dando al povero piccolo un pizzicotto sulla guancia, io mi sono levato indignato dalla mia panca e ho mormorato rivolto verso il bimbo, di modo che gli adulti non mi sentissero, "ma possibile che ti lasci trattare così, ma che uomo sei?"....
... il bimbo ha ricambiato il mio sguardo e il suo volto si è trasformato in quello di un duro, è saltato giù dalle braccia della madre ed è salito sulla panca a fianco della mia, gli ho messo in mano due manubri da venti chili e, accorgendomi che faceva un poco di fatica a sollevarli, forse perché non si era scaldato, gli ho detto con il tono più rude possibile :"senti un po', non fare il bambino, sforzati, avanti, tira su quei manubri, ma cosa credi di esserti iscritto ad un asilo infantile oppure al corso dei marines?". Di primo acchito mi ha lanciato la stessa occhiata che le reclute lanciano al sergente dei marines quando ordina loro di fare diecimila addominali, ma poi la forza di carattere ha preso il sopravvento e ci siamo allenati per un'ora insieme.
A sera siamo andati in un locale dei bassifondi, camminando con il petto in fuori, le spalle allargate, l'andatura da zombies e i volti scolpiti nella pietra come fanno quelli come noi, abbiamo ordinato un paio di pinte di aranciata amara, abbiamo aperto le bottiglie strappando i tappi con i denti e poi li abbiamo sputati fuori e ci siamo messi a guardare le ragazze dandoci le gomitate quando passavano quelle che ci gustavano. Come fanno i veri hombres.
Roberto Mahlab