Una giornata come tante altre, la mia segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante con una mano risponde al telefono, con l'altra aggiorna la contabilità e con l'altra scrive un messaggio ai fornitori. Io metto in ordine una scatola di campioni su uno dei banconi.Poi all'improvviso una mail, i complimenti da oltre oceano per le nuove collezioni, la mia segretaria esulta felice, i fornitori sanno che il merito è tutto suo, la mia parte è stata solo di suggerire due nomi su venticinque combinazioni : "Metamorfosi" e "illusione". La prima è stata respinta come "complicata percezione da parte di una contorta mente maschile di un semplice bucaneve", la seconda, "illusione" è stata accolta, forse un messaggio subliminale ?
La mia segretaria decide quindi di scendere in banca per portare dei documenti, si ricorda vagamente di averli appoggiati su uno dei banconi, quello dove io armeggiavo, non ci sono più. Sbianca in volto e il suo entusiasmo di poco prima si trasforma in disappunto, si dice convinta di stare perdendo la memoria.
Io mi alzo, con calma apro la scatola di campioni e le porgo i documenti che vi erano caduti dentro :"eccoli, ho subito capito che era colpa mia". Il suo viso cambia colore, me li strappa di mano ed esclama con durezza :"basta, me ne vado" ed esce dall'ufficio. Sapete il tono che si usa nei film con la donna che sbotta :"basta, torno da mia madre", quando viene superato ogni limite di sopportazione? Ecco, era quello.
Per la fortuna delle sorti economiche e finanziare del nostro pianeta, dopo dieci minuti rientra, io ho la testa bassa, balbetto una preghiera di perdono, lei mi chiede curiosa :"ma come hai fatto a sapere che erano caduti nella tua scatola di campioni?".
"Senti, io so di essere sempre responsabile di qualsiasi problema e quindi sono andato sul sicuro, sei stata tu ad avere dimenticato per un attimo questa naturale ovvietà, forse a causa della grande gioia che hai provato per i complimenti che hai ricevuto per il tuo genio".
E tutto è tornato nell'ordine originale. Certe volte tocca a me prendere in mano la situazione. La sensazione di servire a qualcosa. Noi uomini.
Roberto Mahlab - I racconti dell'ufficio