Sono volata via subito dopo aver provato quel dolore
Quelle forbici stavano per tagliarmi nella parte bassa dello stelo
Non capivo il perché di quella crudeltà
Ero cresciuta felice in quel roseto
In tante bevevamo dalla pioggia che cadeva e ci asciugavamo al sole primaverile
Quel giorno fu un giorno diverso
Sentimmo i passi degli stivaloni affondare nel fango
A molte caddero i petali dalla paura
Neanche le nostre spine ben appuntite spaventarono quei mostri
Molte esili figure caddero davanti ai miei occhi
Come un campo di battaglia, tutti le rosse damigelle furono spogliate e strappate alla madre terra
Io chiusi gli occhi e sentii il taglio
E arrivò il silenzio
Pensavo di essere morta
Ma quando riaprii gli occhi mi accorsi di essere adagiata su una nuvola rosa
Che strizzandomi gli occhi per rendermi tranquilla, mi coprì gli occhi per pochi istanti
Ma non bastò
Vidi da sopra tutto quello sterminio e piansi su quei miei petali rossi che stavano ormai perdendo colore
Domandai alla nuvola del perché fossi in cielo
Non capii bene se fosse stata magia o una opportunità che toccava ad una rosa ogni milione
Ma sapevo che nonostante li fosse bellissimo, non era il mio posto
Salutai cosi la nuvola e mi lasciai scivolare giù, ripiombando nel roseto da cui ero svanita
Quando mi raccolsero quelle mani molto grandi, mi augurai un po' di fortuna
E se proprio dovevo andare da qualche parte, in cuor mio sperai fosse incontro all’amore