riccardo resconi
Senatore
Italy
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Inserito - 07/06/2020 : 19:42:43
Parlare d’amoreBuongiorno a tutti Tengo a precisare che queste poche parole non avranno molto di didattico e altrettanto non spiegheranno nei suoi minimi particolari come l’amore può essere trattato Racconterò solo una mia breve esperienza capitatami un giorno che mi ero alzato con una forte nausea e un mal di testa davvero lancinante, da una notte passata a bere birra con amici Mi ritrovai come tutte le mattine a fare colazione da solo, o meglio con Maggie, la mia cagnolina che mi guardava sempre con gli occhi più dolci del mondo E non solo di amore infinito per me, giusto specificare, ma anche di una robusta fame sopraggiunta Rigirando la tazza, guardando la cucina con enormi pile di piatti ormai che avevano sfiorato i tremila e cercando di infilare le pantofole ormai divorate da Maggie per attirare la mia attenzione Ho avuto qualche donna certo, non sono del tutto abbandonato a me stesso Pur in sovrappeso e qualche anno in più, sembra che le mie argomentazioni arrivino ancora al cuore di una donna Ma l’ennesima volta sono stato mollato Così, senza preavviso, senza un –caro dobbiamo parlare- La mia situazione è sempre stata più drastica La sera, dal rientro dal mio lavoro di Grafhic Designer, puntualmente trovando gli armadi svuotati con una precisione chirurgica Mai una volta un indumento dimenticato, lo spazzolino nel bagno, la scatola dei suoi Corn Flakes al miele che non ho mai potuto assaggiare Quella mattina era giunto il momento di capire Di capire come poter imparare a parlare d’amore Poeti e scrittori ne hanno parlato, anche pittori lo hanno dimostrato senza proferire parola, ma che lo potesse fare uno come me, forse non era mai successo Non essendo del tutto tonto, pensai che un libro avrebbe potuto spiegarmi almeno l’abc dell’argomento, per poi poterlo fare io in completa autonomia Cosi dopo essermi vestito andai dentro una grossa catena di libri in un grosso centro commerciale con altrettante grosse aspettative Fui investito da un fiume di titoli, che solo quelli avrebbero potuto dimostrare che parlare d’amore si può, che le parole giuste ci sono, i toni e i momenti ti possono essere suggeriti, che ti può essere tolta la paura del primo appuntamento D’istinto presi un carrello e lo riempì a mani piene di tutti quei libri Non contai quanti fossero, fu solo la cassiera troppo impietosa nel mostrarmi lo scontrino, ma sono certo che non aveva ben capito quale fosse il mio scopo, e così la salutai nonostante tutto con un sorriso La macchina ebbe un sussulto a quel peso, abbassandosi con le già provate sospensioni quasi verso il terreno Ma anch’essa mi parse, dopo esser scattato un tergi cristallo all’improvviso, avesse capito il contenuto che quegli scatoloni trasportassero e tutto quelle parole che avrebbe in seguito inondato la mia casa Anche Maggie, che di solito quando entravo in casa abbaiava facendomi le feste, mi accolse ammutolita Come fosse in un tempo sospeso e l’entità della cosa al di sopra di una cagnolina come lei La sera dopo cena e dopo essermi il mio pigiama preferito feci un salto olimpiaco da l’inizio del tappeto fino al divano, atterrandoci sopra quasi come una piuma Che il divano avesse capito le mie intenzioni? Sembrava che tutto, nell’attesa che si parlasse d’amore, fosse tutto più leggero, accomodante, predisposto Come camminare in punta di piedi, nascondendosi, alla vista di un bacio fra due persone Scelsi dagli ultimi libri non ancora sistemati direttamente dallo scatolone, distrattamente, come non prediligessi un autore rispetto ad un altro, come se l’amore potesse essere spiegato nell’identica maniera da tutti Ne lessi diversi quella notte e poi quella dopo, e poi quella ancora Poeti, canzonieri, psicologi, attori ecc Una enorme ed infinita categoria di uomini e donne aveva scritto e parlato d’amore Con mille spiegazioni, con diverse certezze, con mille supposizioni Scrivendolo, disegnandolo, musicandolo in ebook Mettendo in fila tutti quei libri si sarebbe potuto fare il giro del mondo Scivolandoci su avrei potuto vedere storie d’amore in India e poco dopo in Central Park Tutte quelle lettere circondavano la parola “amore” A volte maltrattandolo, altre corteggiandolo, e spesso adulandolo, come il segreto che quella parola racchiudesse potesse essere tenuto segreto, ed escogitando mille maniere per carpirne la sua profondità Sinceramente ero molto confuso di fronte a tutto questo e nonostante proseguissi a leggere, come fa una vecchia locomotiva a vapore che avanza sbottando fino a quando ha carbone nella sua pancia, ero sempre più inquieto Passarono mesi che non vedessi più alcuno amico, che fecero tacere anche i loro messaggi nella segreteria telefonica Ero stato ormai teletrasportato sul pianeta Amore, senza casco ne tuta, senza sapere se avessi respirato aria rarefatta o monossido Quel fine settimana, pronto per match intensivo di lettura, ritrovai la pila di piatti che ormai avevano oltrepassato i quattromila Maggie senza abbaiare iniziò a strofinarsi senza alcuna pretesa di cibo E girandomi vidi tutti quei libri che sembrava volessimo assalirmi, appena avessi oltrepassato la mia linea immaginaria Mi spaventarono e per quello mi resi conto che forse avevo oltrepassato il limite, così uno alla volta li sistemai in una stanza che avrebbe potuto accoglierli tutti senza destabilizzarmi la mattina appena sveglio Lavai i piatti e svuotai la casella telefonica Feci una bella doccia come per togliermi da dosso tutto quell’inchiostro e andai a rispondere al campanello -Buongiorno, mi chiamo Clara e faccio parte della casa editrice, stiamo proponendo a prezzi davvero modici, anche a comode rate una enciclopedia il cui argomento è l’amore- La guardai come se stessi per essere ributtato dentro la mischia, ma reagii -Buongiorno Clara, io mi chiamo Riccardo, sono certo che l’offerta sia davvero interessante ma… verrebbe a cena con me? – rivolgendosi a quel sorriso sbarazzino -Una controproposta davvero anomala Riccardo, ma se posso esser sincera, mi fanno così tanto male i piedi che direi che questa è l’ultima visita che farò oggi. -Alle otto va bene? – - Perfetto- -Ah, un’ultima cosa, potremmo arrivare a parlare d’amore Clara- -Per me va bene, meglio parlarne che venderlo (patapump )
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