Lo chiamavano Click
Aveva due cose certe nella vita
Andava in giro con una Leica M6, fotografando tutto quello che capitava
Ed aveva un tic visivo che si accompagnava al click della macchina fotografica
Una cosa non poteva fare a meno dell’altra
Sentivi un dito che poggiava sul tasto e subito dopo un occhio umano che non aveva controllo nel guardarti
Ruotando e cercando la messa a fuoco
Lo chiamavano Click e si faceva volere davvero bene
Spesso faceva foto completamente gratis, ma solo per chi gli andava a genio
Le occasioni erano matrimoni o di solito battesimi
A lui piacevano i bambini, ma solo quando piangevano poco diceva
Sulla panchina dove sedeva spesso, nel parco vicino allo stagno, lo vedevi dialogare con gli uccellini che gli si avvicinavano
Chissà cosa raccontava loro
Li lo trovarono intirizzito dal freddo, ormai con un cuore che non aveva voluto aiutarlo quella volta
Stringeva la sua Leica come avesse avuto paura che gliela portassero via
In casa sua, due piccole stanze in un vecchio cortile, trovarono migliaia di fotografie
Amava il bianco e il nero
Fecero una mostra per ricordarlo un anno dopo
Dopo anni è diventata itinerante
Si chiamava Click, ricordalo