Ascoltando DebussyAbbandonare e abbandonarsi
Sensazioni da quei covi di fieno, a cui non davi molto importanza pochi attimi prima
Senti le gambe farsi molli di fronte a le note di un “Clair de Lune”
Ed il cuore che aumenta i suoi battiti, quando l’incalzare dei tasti sul pianoforte aumenta
Fino ad arrivare a vederla da vicina quella Luna
Che strizza l’occhio e ringrazia immersa in quella luce argentea
Pochi istanti dopo e quella stanza a Montmartre
Tiri le tende, perdendo lo sguardo tra le luci colorate e il brulicare della gente
Sfiori con la mano il vetro di quella finestra, come volessi accarezzare quel volto che ha attratto la tua attenzione
Ma fugge via e ritrai la stessa mano, ripoggiandola sul tuo viso
La testa gira ed ecco la sala da ballo
Senti il vociare della gente, il pavoneggiare delle donne e l’odore di tabacco degli uomini
L’orchestra unita nel distribuire le giuste note che faranno, chi sognare, chi asciugare lacrime di un mancato appuntamento
La terrazza ospita di solito i sognatori
Anche loro vogliono una piccola fetta di quella grande Luna
Quando la barca scivola lungo il fiume, ti rendi conto dove nuovamente sei
Ne senti l’odore tipico ed i suoi rumori
Salici piangenti lungo il suo corso
Trovi anche due innamorati che si abbracciano, per sugellare un bacio
Non uno qualsiasi, ma un bacio al “Claire de Lune”
(patapump )