Il nostro popolo ha festeggiato l'anno nuovo, il 5781 dalla creazione del mondo. Eppure noi sappiamo dalle scoperte scientifiche che il nostro universo ha 13,7 miliardi di anni. Le galassie sono miliardi e ciascuna ha almeno cento miliardi di stelle. La nostra galassia ha dieci miliardi di anni, il nostro sole è arrivato alla metà della sua vita con quattro miliardi e mezzo di anni e provate a chiedere di stipulare una assicurazione che valga per più dei cinque miliardi di anni rimanenti di esistenza del sole e di conseguenza del nostro piccolo sistema solare.

I rabbini saggi rispondono che non c'è contraddizione e il modo di contare gli anni dei primi sei "giorni" della Creazione non è certo quello degli attuali anni terrestri, magari i primi "giorni" dalla creazione, se seguiamo i testi sacri, rappresentavano ciascuno un paio di miliardi di anni. Del resto dal big bang alla comparsa dei primi ammassi stellari dai quali poi sono nati i primi sistemi solari, le vicende sono abbastanza parallele alla descrizione dei sette giorni della creazione, uscendo ovviamente dall'ambito terrestre. Non è un caso che si sia sentita la necessità di interpretare i testi sacri, prima con il Talmud, ma poi soprattutto con la Kaballah, la mistica che racconta tutta un'altra storia, un'altra lettura, il nostro pianeta come parte di un universo e noi come stati della materia che grazie alla coscienza siamo in grado di alzare gli occhi e le menti per capire e conoscere. La creazione continua in ogni istante, dice la Kaballah, con la nostra coscienza che sostiene anche i più deboli e cambia così in ogni istante il futuro. E forse non è un caso che la frase più bella della Torah sia che si debba essere la umile luce di tutti gli altri popoli, nel senso di invitarli a studiare tutti insieme per superare ogni divisione terrestre. Non è un caso che venga indicato il superamento di ogni divisione di tipo "religioso". Dunque è un invito a continuare a studiare l'universo.

Sapete che dei centotre elementi di cui tutto è costituito, noi compresi, i primi elementi più leggeri sono stati lanciati nel cosmo dal big bang, quelli più pesanti dall'esplosione delle prime supernove. Ed ecco che noi, come tutto, siamo stati formati da quello che è uscito dalle esplosioni e dalla fine delle stelle, siamo quindi polvere di stelle. Siamo parte dell'universo, forse ne siamo i sensi. Quello che si sta scoprendo in questi anni e in questi mesi, antimateria, stringhe, multiverso, sta rivoluzionando non solo il mondo del pensiero fisico, ma anche quello delle tecnologie mediche. E soprattutto sta rivoluzionando la ricerca della libertà in modo diffuso, superstizione e paura sono le armi che ideologi e tiranni hanno usato per impedirci di utilizzare le nostre menti e comprendere l'universo e il creato e il confine della fede infine si è spostato al primo istante, quando il perfetto equilibrio dell’eternità si è modificato per dare il via all'esistenza del tutto e la materia ha preso il sopravvento sul nulla e ha soverchiato l’antimateria, la luce dalle tenebre.

Shanà Tovà cari amici.

(Spunti da :
"Mondi paralleli", Michio Kaku
"Cento miliardi di stelle", Mario Rigutti
"La Kaballah", Giorgio Israel)

Roberto Mahlab