"1077".Il numero che la signora incaricata delle iscrizioni al circolo astrofili del planetario mi aveva segnato sulla tessera di associato. Ero andato per quella tessera stasera. Avevo fatto fatica a farmi ascoltare, era la serata in cui eleggevano il nuovo consiglio e avevo dovuto assicurare loro che me ne sarei andato subito dopo aver ottenuto la tessera, non ci sarebbe stata la solita lezione e non volevano certo che io votassi, "non è mia intenzione", ho risposto, "non vi conosco neppure". E così avevano dovuto cedere.
Mi osservavano. E io osservavo loro. Mi si erano fatti attorno. Non abbassai lo sguardo. Mi resi conto che avevano capito e che avevano anche capito che io avevo capito. Che era l'inizio e che si era aperto un nuovo fronte, interno stavolta. Diverso da quello solito, quello delle notti di Luna piena. Quando ci incontravamo nella radura. Noi e loro. Noi in branco, loro appesi ai rami. Noi nelle nostre vere forme e loro nelle loro vere forme. Nessuno apriva bocca, neppure una parola quando raccolsi la mia tessera e lentamente la riposi nel portafoglio.
"Perché 1077, ci sono altri 1076 associati?", chiesi con tono freddo. Sbiancarono. "No, i primi numeri risalgono ai tempi dei dinosauri", mi rispose uno di loro. "Ovvio", mormorai, la loro setta era nata allora. Così come la nostra. E ci eravamo combattuti fin dall'inizio, non avremmo mai potuto condividere lo stesso mondo, noi e loro.
"Alla prossima allora", sembrarono trarre un sospiro di sollievo quando mi avviai all'uscita. Mi volsi brevemente, solo per rispondere :"sì, alla prossima". Alla prossima Luna piena, intendevamo, sia loro che noi. Loro vampiri, noi lupi mannari.
(Foto della Luna scattata con la webcam del mio telescopio sabato sera)
Roberto Mahlab