Roberto Mahlab
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Inserito - 19/08/2021 : 14:17:11
Ai giardini dell'università. Non ho lasciato nulla al caso. Mi guardavo allo specchio dell'ascensore, pantaloni blu e camicia Timberland bianca a righe azzurre, comprata apposta. E testa a posto dopo un'ora dal barbiere. Altro che le donne. E sono arrivato in anticipo di oltre un'ora. Come fanno gli uomini. Mi sono seduto su una panchina, appoggiandovi sopra lo zaino con dentro il pensiero. Mi sembrava carino. Come di solito sognano gli uomini. Guardavo un altro uomo seduto su un'altra panchina, scrutava nervosamente l'orologio, aspettava anche lui. Attorno famigliole che portavano a spasso i bambini. Signori che facevano fare la passeggiata ai cagnolini. Sui gradini un ragazzo con una chitarra. E io che canticchiavo un motivo allegro, volavo, come fanno gli uomini in attesa e in speranza. Non mi ero portato dietro un libro come faccio di solito, ero lì solo per lei, nulla poteva distrarmi. Osservavo. Gli altissimi alberi, il cielo non proprio sereno. Nuvole a pecorelle. Era l'ora convenuta. Lei non si vedeva. Forse il traffico. I mezzi pubblici rallentati. Del resto è d'uso che solo gli uomini arrivino prima. Mezz'ora e non c'era. Una donna aveva intanto raggiunto l'uomo sull'altra panchina, si erano scambiati un bacio affettuoso e si erano alzati e si allontanavano tenendosi sottobraccio. L'uomo si è voltato un attimo verso di me, come a dire :"la mia è arrivata". Ho sostenuto lo sguardo come a rispondergli :"la mia è più bella". Come si fa tra uomini. E si sono fatte le nove. Forse aveva guardato anche lei il cielo nuvoloso e aveva deciso di non venire. E ho iniziato a canticchiare il motivo più struggente della terza sinfonia di Beethoven, come fanno gli uomini desolati. Mi sono alzato dalla panchina, ho raccolto lo zaino con il pensiero inutile e mi sono avviato verso la fermata del tram con occhi fissi e mente colma di negatività verso le ingiustizie della vita. Uno sguardo all'indietro giusto se per caso... ed era lì. Elegantissima. Bellissima. Una regina nel cielo. L'ho guardata estasiato e l'ho rassicurata sul fatto che fosse in anticipo e che ammiravo la sua puntualità. Come fanno gli uomini. E ha iniziato a splendere. Ho aperto lo zainetto e le ho offerto il mio pensiero, ho montato il cavalletto e sopra la Canon 750D e ho scattato. Ed eravamo la più bella coppia della città. E in fondo perché mai avrebbe dovuto mancare al nostro appuntamento, dove lo trova un altro come me.Roberto Mahlab
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