La settimana della moda si apre nella nostra città che si riempie di modelle bellissime provenienti da tutto il mondo e chi chiamano per fotografare la più bella? Me, ovviamente, come al solito. Perché lei ha chiarito che non si farebbe fotografare da nessun altro.E così carico la Canon 750D nello zainetto e mi metto sulla spalla il cavalletto come fanno i professionisti e nel tragitto verso la mia modella ne incontro diverse altre che mi guardano sospirando e io sorrido scuotendo la testa che ormai è altrove, mi dispiace, sono già impegnato e le modelle scuotono la testa anch'esse sospirando con il cuore spezzato.
Ma io ho negli occhi solo la mia Lu. Ci corriamo incontro e lei non vede l'ora di raccontarmi tutto quello che le è accaduto dall'ultima volta che ci siamo incontrati e intanto io scatto, nel primo pomeriggio indossa un abito dorato che splende nel cielo ancora blu e come sempre io la riprendo mentre si mostra e si nasconde tra le vie della metropoli, appesa ai cavi del tram, poi appoggiata alle insegne dei locali pubblici e dei ristoranti, "Moon and the city" sarà il titolo del servizio che la rinomata rivista Space Fashion mi ha affidato.
Cala la sera e lei si appoggia ai rami degli alberi e si mette in equilibrio tra due edifici. Perdiamo la cognizione del tempo.
Diversi bambini piccolissimi ci sorridono quando ci incrociamo con le loro carrozzine, uno mi saluta con la manina, la madre è perplessa, per forza, è di un altro secolo, non sa che sui social dei bambini piccoli Lu e io siamo le star e il bambino scuote la testa per farmi capire che devo perdonare la madre.
E' ormai notte e la metropoli si accende di mille luci e Lu balla tra le insegne illuminate delle grandi marche.
Poi sparisce dietro un palazzo e le modelle che passano cambiano espressione, pensano che mi abbia lasciato, il loro sguardo si fa speranzoso, ma Lu ricompare e mi prende per mano e mi trascina via, "è mio" dice alle altre modelle che sospirano di nuovo perdendo definitivamente la speranza, i loro cavalieri cercano di consolarle, ma le ragazze li allontanano bruscamente, non si accontentano, o il migliore o niente.
E Lu si appoggia su un tetto e inizia a cantare Moon River. E io entro in una pasticceria e compro un sacchetto di cannoncini, anche se è ancora notte, è una specie di colazione. Una sceneggiatura è una sceneggiatura.
E infine ci allontaniamo, Lu e io, sottobraccio, e la sua luce mi avvolge, il lieto fine, perché no?
Roberto Mahlab