Quando in televisioneQuando in televisione i colori ancora non c’erano
E tutto sembrava così omogeneo, che anche i fiori restavano in attesa di tempi migliori
Gli scatti della manopola erano secchi, ma i pochi canali in seguito ti apparivano
A volte erano irregolari, con figure mozzate ma che comunque parlavano
Ed anche lì, interveniva un’altra manopola che faceva scorrere, fino a rivedere la figura intera
Quando in televisione i colori ancora non c’erano, i nostri cartoni animati si susseguivano a oggi le comiche
Rendendo il ritorno da scuola più lieve, divorando una pastasciutta riscaldata e a volte bevendo una bevanda non da tanto uscita, tutta fatta di bollicine
Poi si tornava da lei nel pomeriggio tardo, dopo aver studiato i compiti del giorno dopo
Mostrandoci documentari di posti così lontani, che si andava a curiosare sul nostro Atlante per vedere dove fossero
Il verde degli alberi si poteva solo immaginare, come anche il colore di quei volti e di quei capelli
Quando in televisione i colori ancora non c’erano, ma arrivarono delle storie che segnarono per sempre la nostra vita
Ancora adesso si ricorda una piccola ragazza che a guardarla sembrava un vulcano per come si muoveva, ed anche un’altra assai curiosa, con grandi trecce e un cavallo dipinto a pallini neri
Storie di uomini mascherati e le loro spade, di frati con cognomi inglesi, Brown ricordo
La sera in seguito arrivava, e posizionati tutti quelli che potevano assistere nel tinello, il Telegiornale mostrava il mondo in bianco e nero, e vicende che ancora oggi scuotono animi
Non ricordo chi coniò la frase, “dopo il Telegiornale, a letto”, ma so che un’intera generazione ne fu coinvolta
Quando in televisione i colori ancora non c’erano, mi congedavo da lei non prima di avere visto per alcuni minuti, le presentatrici
Le stesse scorrevano durante il giorno, alternandosi, annunciando questo o quel programma
Ma la sera era differente, era come dare un saluto ad un parente, un bacio ad una mamma, un abbraccio ad una sorellina
E da bambino le ammiravo, forse ne ero anche un po' innamorato
La loro presenza, con quei capelli tirati in alto, un trucco appena accennato e un sorriso modesto
Le chiamavano “signorine buonasera”
Forse con loro, anche se i colori non c’erano poco importava
(patapump )