BLUES DELLA MIA RINASCITA La mia rinascita è un triste blues
un canto che dirompe nel vuoto del mio animo vagabondo .
E il volto di quel bianco coniglio, lesto sui prati nevosi
Della mia immaginazione.
Si nasconde dietro le siepi ,si nasconde sotto gli abeti di natale
Ed io coltivo un sogno d’amore ,una fragile volontà di rinascita
Di andare e ritornare da quel paradiso dimenticato.
Su quel presepe meraviglioso
Sopra un monte
Sopra una stella
Sopra questo treno con le mie rime elettriche, rime improvvisate
Chete ,vermiglie, rime figlie della mia lussuria
Figlie della mia melanconia
Figlie della mia volontà di volare via
Figlie della mia rinascita
E natale grida il guardiano dalla torre di guardia
E natale grida il padrone
Ed il servo si siede sul fuoco
Per le strade la morte vaga, giocando con il diavolo
Ed io vorrei ritornare a quando ero ragazzo
E bevevo vino brûlé nei bar
Stasera mi son visto tra le mie visioni
In groppa ad un cammello, guidavo i re Magi verso la piccola grotta
Nulla e nato a caso
Nulla ci divide dall’essere divini
La mia capacita di poetare
Di cantare
Di cadere nel vuoto
D’avere visioni
In canti elettrici animate da chete rime del mio inferno
Infermo rimango
Immagino sotto la pioggia
Sotto l’orologio
Piango
Nessuno mi guarda
Nessuno mi apre la porta di questo paradiso
Cosi tutto scorre nel bene nel male
Nella mia morale
M’elevo nel mio verseggiare
Ragiono
Eleggo
Leggo
Perdo il senno nel senno che fui in ciò che sperai
Sono nato in un luogo fuori questo mondo borghese
solo in una piccola baracca vicino alla ferrovia
Udivo il treno merci andare e ritornare
Sopra i grigi binari della nostalgia
E stato quello che mi ha insegnato a piangere.
Il grido del macchinista è stata la mia ninna nanna.
Cosi ho udito il blues del treno merci
Ho ascoltato il rumore delle rotaie andare contro vento
Andare verso il grande nord
Verso la neve della verità
Verso questo blues di treni diretti verso il cuore del mondo
Canti nei treni diretti verso una speranza
Ascoltando il suono delle sue parole
Nati dalla mia melanconia dal mio canto notturno.
Il mio cuore batte sotto le suole delle mie scarpe vagabonde.
E quando ascolto il fischio, devo andare lontano
Poiché questa febbre del viaggiare mi prende per mano
E so, non mi passerà mai, se non in questo blues del treno merci
Poiché mio padre era un ferroviere e mia madre
la figlia unica di un macchinista
La mia ragazza è una viaggiatrice ,una sognatrice e non scherzo,
Nel dire è una vergogna il modo in cui tiene a freno questo brav'uomo.
Che ama sentire il blues del treno merci nel freddo inverno
Oh cara, questo blues mi risuona sotto la mia pelle ,
Marcia nelle mie scarpe vagabonde.
E quando sento il fischio, devo andare bimba,
prima che mi metta a piangere di nuovo
Poiché questa passione musicale non mi passerà mai
se non ascolterò di nuovo quel blues del treno merci
Perché la sola cosa che mi fa ancora sorridere
è il fischio di un treno diretto a sud
Diretto dove io desidero andare
Dove non posso mai piangere , perché̀ lo sai
ho il blues del treno merci nel mio sangue .
Oh cara, mia lo conservo nel mio cuore
Questo blues che risuona sotto la mia pelle
giunge alle suole delle mie scarpe vagabonde.
Mi trasporta con lei ,verso una nuova rinascita.
DOMENICO DE FERRARO