Sì, le belve ci stanno attaccando dovunque, l'intero popolo ebraico come nella scia che portò allo sterminio, ogni aggressione che subiamo è un piccolo pogrom, succede ormai a tutti ogni giorno mentre il nostro Israele lotta per la sopravvivenza di tutti.Ieri una persona che la nostra famiglia conosce da anni, con cui abbiamo diviso il pane, che fino al giorno prima diceva di apprezzarci, all'improvviso sulla pagina fb pubblica un post che nega l'esistenza stessa del popolo ebraico, non siamo nemmeno alla volontà di farci scomparire, siamo a monte, noi non esistiamo, tutta la nostra Storia non è mai avvenuta.
Potevo lasciar perdere, ho il mio lavoro, ma mi sono reso conto che era sbagliato e ho chiesto con fermezza spiegazioni, mi sono offerto di spiegare, ho specificato che si tratta dell'antisemitismo più becero e un incitamento al pogrom. La risposta è stata sprezzante, di odio puro, la persona trasformata.
Tanti piccoli pogrom a cui dobbiamo rispondere in modo diverso dal passato, ognuno di noi è Israele, non si abbassa la testa, dobbiamo allontanare queste belve, nella vita reale con durezza, bannarli dai social, non devono avere diritto di parola, non esiste dibattito o ospitalità, esiste una unica risposta e si chiama combattere l'antisemitismo che ci aggredisce mortalmente, vogliono rimetterci nei ghetti, sono loro che devono finire nel ghetto, isolati.
E non esiste scelta nemmeno per il nostro Israele dopo il pezzo di Shoà del sette ottobre, non si deve aspettare Norimberga, le belve feroci devono pagare adesso. Abbiamo abbassato la guardia convinti di essere infine accettati. Abbiamo abbassato la testa, non dobbiamo chiedere a nessuno di essere accettati.
Roberto Mahlab