MisticismoLa letteratura medica riporta i sintomi della "sindrome di Gerusalemme", i visitatori della citta' santa appaiono all'improvviso pervasi da spirito estatico e l'euforia li spinge a sentirsi parte del centro dell'universo e a ricercare una spiegazione solidamente mistica che giustifichi spiritualmente alcune delle loro...ehm...caratteristiche...
"Nella Torah tutto e' scritto, vero? e allora perche' non mi piacciono le cipolle?", le chiesi all'improvviso sugli scalini che salivano dal Kotel, sfidando le sue certezze. Ma lei non rise di me e delle mie certezze, si concentro' su quanto aveva letto e rispose seriamente :"In un versetto della Torah si parla esplicitamente delle cipolle e del nostro popolo...quando abbandonammo l'Egitto in fuga dal Faraone che ci teneva schiavi, guidati da Mose' verso la Terra dove saremmo vissuti liberi, di cinque cibi si narra che avemmo nostalgia e uno di essi era la buona cipolla della Terra del Nilo, la cipolla e' un segno della nostalgia verso uno stato d'animo che riempie lo stomaco, ma non lo spirito".
E, di colpo, compresi il senso di anni di prese in giro, di sguardi ironici, di diabolici sotterfugi che regolarmente scoprivo, quando i parenti cercavano di farmi credere che quelle nel piatto non erano cipolle ma carote o bigne' alla crema, anni in cui gli amici mi costringevano in pegno a scommesse perdute ad ingoiare quelle verdure dall'orrido sapore, tutto si sciolse nella serena consapevolezza che quando si cerca la propria verita' con ostinazione e animo puro, forse, quando meno te lo aspetti, scopri che la tua verita' ha basi solide e radici nella Storia del mondo.
Penang - Malaysia, agosto 1999
Avevo quattro serpenti intorno al collo e ci stavano fotografando, essi erano i guardiani del tempio buddista di Penang, in cui tutte le fedi della Terra hanno riservato un angolo e il serpente e' considerato portatore della buona fortuna, anche se i fabbricanti malesi che mi avevano accompagnato li' non erano molto d'accordo sull'amicizia che i rettili mi avevano esteso, prima di firmare i contratti di acquisto. Mi spiegarono che il serpente, nelle tradizioni orientali, morde solamente se gli si pesta la coda e uno di essi pareva Kah, l'amico di Mowgli nel Libro della Giungla, mentre osservava con occhi curiosi l'essere umano appartenente alla tribu' di coloro che, tempo e tempo addietro, un antenato della sua tribu' aveva convinto a mangiare il frutto proibito, provocandone la cacciata dal paradiso terrestre.
Gerusalemme, ottobre 1999
Lontani parevano i tempi in cui gli uomini non riconoscevano nelle donne la capacita' di studiare le Sacre Scritture nelle Yeshivot, le scuole religiose che formavano i rabbini, nei ghetti nell'Europa Orientale. Nella moderna Israele era Eti che metteva in dubbio che un uomo potesse tenere testa ai suoi ragionamenti basati sui suoi studi giornalieri e mi pareva che non mi avesse mai neppure ascoltato quando rispondevo correttamente alle questioni teologiche che ogni luogo in quella citta' richiamava alla mente e stava appassionatamente descrivendo a Osem le caratteristiche del Tempio, traendole da un libro che aveva portato con se' per l'occasione.
"Davvero sai che cosa e' questo?" Ogni tanto incredula si rivolgeva a me quando annuivo di fronte al disegno dell'arca di legno e oro che ai tempi del Tempio conteneva il Libro. Al nostro tavolino nel ristorantino attorniato dalle pietre del viottolo della citta' vecchia l'argomento che ci appassionava aveva avuto origine da quella mia foto che mi ritraeva con i serpenti e che avevo mostrato tutto orgoglioso alle due ragazze, Eti era quasi arrabbiata con me, mentre lo stupore di Osem per le continue sorprese che apparivano dalle due anime che accompagnava non le permetteva di abbandonarsi alla spossatezza, anche se ogni tanto il suo sorriso era venato dal brivido al pensiero che mai sarebbe riuscita a convincere i suoi alunni l'indomani della ragione per la quale non aveva preparato la lezione di psicologia.
"Questa foto e' spaventosa...ma non sai che secondo la nostra tradizione il serpente rappresenta il male assoluto?" mi disse Eti con occhi scintillanti sgonfiando il mio orgoglio come un palloncino. Ma eravamo a Gerusalemme e io dovevo dimostrarle che anche la mente degli uomini si era sviluppata da quando le donne ne avevano preso il posto. "A parte il fatto che siete state voi a farci mangiare il frutto proibito..." mi ripresi "...poi il significato del serpente e' puramente rappresentativo, l'essere umano ha la facolta' di accettare o respingere il male, il serpente non e' il colpevole, bastava dirgli no, grazie". Mi guardo' come si guarda qualcuno che per la prima volta appare davvero avere la capacita' di pensare a qualcosa di leggermente piu' elevato che alla zuppa di cipolle e per il resto della sera ebbi l'onore di essere invitato a discutere della vita e del mondo con una studiosa della Torah.
...continua...