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Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 14/01/2003 : 20:02:55
Credo che tutti sanno cos'è l'amore platonico... Solo, mi sono sempre chiesto quale ne fosse la concezione esatta di Platone.Conosco la filosofia di Platone, ma questo mi sfugge... Spero che qualcuno mi sappia dare una risposta. (Aquilone senza vento)
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Paolo_Talanca
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Inserito - 14/01/2003 : 22:11:05
Sono ufficialmente triste... questo messaggio mi ha fatto tornare alla mente Kate Beckinsale e Margherita Buy
So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. |
Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 22/01/2003 : 20:05:26
Uffa! Se nessuna mi da una qualche spiegazione, sarò costretto ad evocare lo spirito di Platone... |
Paolo_Talanca
Senatore
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Inserito - 22/01/2003 : 21:21:44
Allora, vediamo un pò: di filosofia conosco veramante poco e tra quelle poche cose nonc'è Platone. Ti riporto qualcosa che ho fedelmente copiato ed incollato da un sito, uno dei tanti di filosofia:Il concetto di amore platonico che abbiamo oggi deriva dal medioevo e non è completamente corretto in quanto i Medioevali credevano che per un innalzamento spirituale non ci dovesse essere amore fisico;per Platone c'è una scala gerarchica dell'amore:nei gradini più bassi si trova l'amore fisico,ma per arrivare in cima ad una scala bisogna percorrere tutti i gradini.Per Platone l'anima ed il corpo hanno caratteristiche opposte:l'una è spirituale e legata all'Iperuranio,alla dimensione delle idee,mentre l'altro è puramente materiale,affine al mondo sensibile e terreno,e soprattutto è mortale.Mentre il corpo spinge l'uomo a cercare piaceri sensibili e di livello basso,l'anima lo induce a cercare piaceri sublimi e spirituali.Va senz'altro notato come Platone riprenda la teoria dei Pitagorici(e degli Orfici)secondo la quale il corpo è la prigione dell'anima(si giocava sulla parola greca "soma"che indica il corpo e "sema",che indica invece la prigione).Il contrasto anima-corpo lo si affronta anche da un punto di vista gnosologico:il corpo talvolta ci aiuta a conoscere,talvolta ci ostacola:se si disegna un triangolo rettangolo e ci si ragiona,da un lato può essere un aiuto per passare all'astrazione e passare all'idea di triangolo,che è ben diversa dal triangolo disegnato che è solo un'imitazione mal riuscita,dall'altro può essere un ostacolo se ci si limita a ragionare su quel singolo triangolo senza passare al livello di astrazione.La principale differenza tra l'amore di oggi e quello dei tempi di Platone è che al giorno d'oggi abbiamo in mente un amore "bilanciato",biunivoco,dove i due amanti si amano reciprocamente;ai tempi di Platone era univoco,uno amava e l'altro si faceva amare:nel mondo greco o l'uomo amava la donna o l'uomo amava l'uomo:l'omosessualità era diffusissima.Talvolta ci poteva essere un amore biunivoco,che Platone spiegava ricorrendo sempre alla teoria del flusso che intercorre tra gli occhi:secondo lui poteva venirsi a creare una situazione di "specchio":in realtà l'amato vede negli occhi di chi lo ama se stesso perchè vede riflessa la propria bellezza;è una concezione mitica che rievoca i celeberrimi versi di Dante:"amor,ch'a nullo amato amar perdona...":è come se chi è amato si innamorasse del sentimento stesso. E' chiaro? Per Dante posso darti una mano, ma per Platone mi fido del sito So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto.
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Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 28/01/2003 : 19:43:08
Ok, grazie per il disturbo Clab. Conoscevo già il contrasto platonico tra anima e corpo, ma la concezione di Platone dell'amore, è - come ha dimostrato il tuo inserto - molto diversa dalla visione odierna. Adesso, ho capito, grazie. |
Mina
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Inserito - 04/02/2003 : 14:06:51
La questione dell'amore platonico, mi ha riportato alla mente un argomento davvero interessante, e mi sono impegnata a rispolverare i miei "antichi" libri di filosofia, dai quali ho dedotto questa interpretazione. Le "Idee" sono delle entità, alle quali il pensiero arriva, solo quando si è liberato da tutto ciò che riguarda il reale ed il sensibile, sono le essenze delle cose, causa di tutto ciò che è sensibile, ma immutabili ed assolute. Esse costituiscono un luogo, "l'Iperuranio" che non è assolutamente un luogo, perchè le Idee in quanto tali non hanno alcun carattere fisico tangibile. Tale mondo aspaziale è dunque l'immagine di una dimensione che può essere colta solo dalla parte più elevata dell'anima, cioè dall'intelligenza, e solo da essa. Le idee rappresentano il valore assoluto di tutte le cose: idee di valori estetici, di valori morali, delle realtà corporee, etc. Il mondo sensibile è una copia del mondo ideale, soggetta a generazione e movimento, quindi al "tempo" che rappresenta l'immagine "mobile" del mondo intellegibile, totalmente immobile. Nell'uomo esiste una piccolissima traccia di questo mondo metempirico, costituita dall'anima che è immortale e pertanto ha potuto conoscere sia la realtà sensibile che quella intellegibile. L'anima porta impressa in sè, l'impronta della visione del mondo ideale e dunque delle Idee, che resta sempre, anche se velata, in ciascuno di noi. Ciò spiega perchè l'esperienza del reale, spesso non corrisponde a nozioni, che a priori, possediamo perchè legate alla presenza dell'anima stessa. Solo gli esseri che lasciano tutto ciò che è legato al sensibile e alle sensazioni, possono abbandonarsi all'intelletto e all'intellezione e arrivare al mondo delle Idee, sino a quella suprema e assoluta, ossia l'Idea del Bene, dalle quali poi dipendono tutte le altre, incondizionata e assoluta. La Bellezza ha dunque una corrispondente idea metempirica, che rappresenta addirittura una aspetto dell'idea assoluta, cioè del Bene. La conseguenza è che l'Eros è una forza che eleva al Bene e all'Assoluto. Amore è sete di bellezza e di Bontà che può essere raggiunta solo da chi pratica la sophia, cioè aspira al sapere, spingendosi sempre più avanti in questa sua ricerca dell'Assoluto. L'amore fisico è una piccola parte del vero amore, costituito dal desiderio del bello, del bene, della felicità, dell'Assoluto. Vi sono poi gli amanti che "amano" nella dimensione dello spirito e dell'intelletto, tra i quali, coloro che praticano la sophia, sono i più prossimi all'Assoluto e all'Idea del Bello in sè. L'"amore platonico" è dunque, la nostalgia dell'Assoluto che ci spinge ad abbandonare il sensibile e a tornare alla dimensione del metempirico. Credo che l'idea di Platone riflettesse quella forma di amore che noi definiamo riduttivamente "ideale"......verso il quele ciascuno di noi tende senza essere però capace di abbandonare il sensibile......ricerca che resterà in molti casi senza esito positivo.Baci,Mina Testo consultato:"Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi", Vol. I. Edited by - Mina on Feb 04 2003 14:15:38 |
elisabetta
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Inserito - 04/02/2003 : 14:41:37
ma il comune mortale che non sa nulla di filosofia... per amore platonico intende un'altra cosa... un sentimento puro senza sessualità e senza eros... ma esiste davvero questo sentimento?elisabetta |
Mina
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Inserito - 04/02/2003 : 14:50:35
......se fossimo in grado di superare la nostra natura di uomini sensibili, io credo potrebbe esistere in certi momenti della nostra vita, ma sarebbe un puro atto di volontà....... Baci, Mina |
elisabetta
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Inserito - 04/02/2003 : 14:58:21
... se la volontà fosse così forte... ma credo che con alcune persone possa esistere questo amore platonico... io lo chiamo diversamente... per me è una empatia mentale e intellettuale... che rimane su questo piano... a me ogni tanto capita... spesso perchè uno dei due è impegnato oppure perchè non c'è attrazione fisica... oppure solo perchè non si vuole rovinare qualcosa di bello! oppure per una disgrazaita differenza d'età... e di ruolo....elisabetta |
Aquilone senza vento.
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Inserito - 09/02/2003 : 07:29:19
Non credo che l'amore fisico sia solo una piccola parte del vero amore. Nell'uomo - e così in ogni sua attività e pensiero - non è possibile separare la sfera spirituale da quella corporea. Questa separazione si deve alla mentalità scientifica, quella stessa mentalita che ha portato filosofi del novecento (come il grande Edmund Husserl) a parlare di 'disagio metodico' e 'Crisi della Scienza'. In realtà, l'uomo, nel suo muoversi nel mondo-della-vita, è allo stesso tempo spirito e materia, forma ed essenza. (Aristotele definì l'uomo sinolo di anima e corpo).Credo che sebbene esista di un "amore fisico" (sempre che di amore si possa parlare...), del tutto scevro di sentimento e Amore spirituale. L'amore nell'accezione platonica esiste solo se questo non è ricambiato, e per questo resta incompleto. Ma L'Amore vero non può essere privato del suo ambito corporale, e questo non lo rende affatto meno nobile. (Aquilone senza Vento) |
Paolo_Talanca
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Inserito - 09/02/2003 : 11:53:13
Per intervenire a questo tema ho riportato una canzone di Vecchioni: "Ritratto di signiora in raso rosa". Volevo riportarla qui ma poi ho pensato che forse il suo giusto posto fosse "Musica e canzoni". Perdonatemi se sposto, momentaneamente, la "sede" della discussione... però andate a leggere So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. |
Mina
Emerito
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Inserito - 10/02/2003 : 15:34:37
.....Credo che platone non si sia mai posto il problema di valutare se l'amore fosse o meno ricambiato,perchè l'Eros è solo un mezzo per traghettare l'anima verso l'Assoluto. L'amore fisico ha caratteri di nobiltà, perchè il voler procreare è comunque la manifestazione della tensione dell'anima umana verso l'Assoluto e l'eternità......ma comunque dovrebbe essere superato dall' amore creato con l'intelletto. Baci, Mina |
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