elisabetta
Senatore
Italy
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Inserito - 16/01/2003 : 21:33:05
La sera stava arrivando con le sue ombre oscure ed io mi ero perduta in quel lontano groviglio di alberi ed arbusti. La paura cresceva dentro di me ed il mio cuore sobbalzava ad ogni più piccolo rumore. In lontananza vedevo ancora, nella luce del tramonto, le amate montagne colme di neve e di ghiaccio. Quella mattina avevo incautamente deciso di seguire la voglia del momento e di andare vero la montagna a camminare. Volevo pensare e riflettere nel silenzio della natura. Ma il mio senso di orientamento non era mai stato un granché e così mi ero perduta... Avevo lasciato il sentiero principale per seguire uno strano fruscio che aveva attirato la mia attenzione. Intorno a me c’erano strane rocce dalle forme più bizzarre... sembravano modellate da mani non umane, ma dai folletti e dai maghi che ancora abitavano quei luoghi... Quel fruscio era continuato per un po’ mescolato ad altri rumori, al cinguettio di uccellini che saltellavano da un ramo all’altro o dal verso di un grosso rapace che mi osservava dall’alto del suo ramo, forse chiedendosi: ‘Cosa fa qui questa intrusa nel mio regno?’ ... Sentivo che la natura mi rifiutava in quel momento e che voleva punirmi perchè avevo violato la sua pace! I rumori aumentavano con il passare delle ore... fruscii, ronzii e strani versi iniziarono ad essere più insidiosi e frequenti... forse piccoli animaletti che ancora non erano caduti nel letargo invernale! Iniziai ad affrettare il passo e ad un tratto mi accorsi che ero perdura... il cellulare era scarico... infreddolito e stanco anche lui... i minuti e le ore passavano... non avrei mai dovuto seguire quel fruscio... Il buio stava calando e ad un tratto sentii dentro di me una vera e propria sensazione di paura. Il panico e l’ansia piano piano iniziarono a togliermi il respiro. Sarei riuscita a tornare a casa? Anche il freddo ormai si faceva sentire... il piumone non bastava più a riscaldarmi dal freddo della sera, dalla temperatura che si stava abbassando. Il cielo ormai scuro decise di far scendere dalle sue grigie nubi piccoli fiocchi di neve che piano piano iniziarono a ricoprire, con una calda e soffice coltre bianca, ogni cosa attorno a me. Stavo perdendo la speranza di poter ritrovare la strada e di poter ritornare nel caldo della mia auto parcheggiata chissà dove... Poi una voce in lontananza. un richiamo notturno... ‘Dove sei? Dove sei? Rispondimi!’ Era lui che mi cercava. Era il compagno di tanti giorni felici e tristi che non avendo più mie notizie, era venuto a cercarmi. Un abbraccio forte e caldo mi riportò sul giusto sentiero della vita nel calore di un sincero affetto senza paura e solitudine... Il giorno successivo lui mi regalò una bussola...elisabetta
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