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elisabetta
Senatore
Italy
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Inserito - 18/01/2003 : 13:20:48
cari amici sono tanto stanca... sembra che lei si sia stancata di questa situazione ‘ambigua’ (sembra l’abbia definita così) e che lo abbia lasciato... ma lui è addolorato perchè soffre per questa situazione... per questo affetto che sente per due persone... notare la parola ‘affetto’... forse vuole stare da solo ma non ha il coraggio (credo io) di decidere perchè non vuole perdere neppure il mio di affetto... o amore... non si sa... domani a Roma tutti e tre... se lei ci sarà... il minimo che mi aspetto è che mi assalga verbalmente ... come reagire? se reagire? oppure voltarle le spalle e andarsene... sicuramente lei darà la colpa a me del suo dolore... un consiglio cari amici!elisabetta
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Monica
Curatore
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Inserito - 20/01/2003 : 12:08:46
Cara Elisabetta, so che sei insegnante di lettere e io amo tanto la letteratura, perchè non ci parli di qualche possibile piacevole lettura? Ti dico una cosa per consolarti (sai come si dice, mal comune mezzo gaudio). Conosco una donna tua, o per meglio dire nostra, coetanea, separata dal marito e con due figli da mantenere (il marito non le passa il becco d'un quattrino); da qualche anno un tumore l'ha costretta a diversi interventi chirurgici e a continui cicli di chemioterapia con conseguenze devastanti fisicamente; purtroppo, ha perso anche il lavoro, per il semplice fatto che, per lei, è impossibile lavorare allo stato di cose attuale. Per fortuna, ci sono i suoi genitori che l'aiutano con i figli... Una sera, siamo andati a trovarla con alcuni amici...lei era felicissima della nostra visita...volle preparare una cena con tutti i crismi, anche se noi insistevamo nel dirle che si poteva benissimo ordinare una pizza e che eravamo li per lei e non per la cena...le dicevamo che non si stancasse e lei ci disse, ragazzi non sono ancora morta e posso ancora avere il piacere di cucinare per i miei amici.... Lei è un'ottima cuoca e la cena fu davvero squisita....ci parlò dell'ennesima operazione che si accingeva ad affrontare e di tutto quello che avrebbe potuto fare dopo, se fosse andata bene.... incredibile sentirla fare progetti sul futuro, non trovi? Chiedi consigli e a me non piace dispensarne troppi, perchè non credo di possedere la saggezza necessaria, però questa volta faccio uno strappo alla regola; dunque, rendi grazie per quel che la vita ti ha donato, pensa che al mondo tante persone, come la mia amica, devono affrontare il male che le divora lentamente e, tra l'altro, non possono permettersi di pensare solo a se stesse, avendo dei figli da crescere...AUGURI DI FELICITA' DA MONICA |
rossella.
Emerito
Italy
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Inserito - 20/01/2003 : 12:28:50
Grazie Monica x qta tua testimonianza, che sicuramente sarà recepita dalla ntra Elisabetta - ingabugliata in qta storia che le "succhia" tutta la vita - ma soprattutto fa riflettere anche noi che passando di qui,frettolosi e stanchi,non ci soffermiamo a pensare come -spesso - la vita degli altri può essere dura e difficile e come ogni nuovo giorno è una CONQUISTA...e non RINGRAZIAMO ABBASTANZA x qlo che ABBIAMO. Anche io ho avuto situazioni simili nella mia famiglia, che spesso non hanno avuto lieto fine, ma qto -dopo il grande dolore - mi ha aiutato ad insegnare a mia figlia la gratitudine e il gioire delle cose che la vita le sta donando....e ciò ha fatto crescere anche me.... Terrò nella mia mente la tua amica coraggiosa e provata...e pregherò x lei e x i suoi cuccioli.rossella |
Paolo_Talanca
Senatore
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Inserito - 20/01/2003 : 13:05:54
Cara Monica, grazie davvero per ciò che hai scrittoSo che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto. |
Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 28/01/2003 : 19:55:34
Ogni mattina, il re di Bentegodi riceveva l'omaggio dei suoi sudditi. In mezzo agli altri, puntuale ogni mattina, arrivava anche un silenzioso mendicante, che portava al re una mela. Poi, sempre in silenzio, si ritirava. Il re, abituato a ricevere ben altri regali, con un gesto un pò infastidito, accettava il dono, ma appena il mendicante voltava le spalle cominciava a deriderlo, imitato da tutta la corte. Il mendicante non si scoraggiava. Tornava ogni mattina a consegnare nelle mani del re il suo dono. Tutte le mele portate con gentilezza e pazienza dal mendicante erano contenute in una cesta, che ormai straripava. Un giorno, la scimmia del re prese uno di quei frutti e gli diede un morso, poi lo gettò ai piedi del re. Il sovrano, sorpreso, vide apparire nel cuore della mela una perla iridescente. Fece subito aprire tutti i frutti accumulati nela cesta e trovò all'interno di ogni mela una perla. Meravigliato, il re fece chiamare lo strano mendicante e lo interrogò. "Ti ho portato questi doni, sire - rispose l'uomo -, per farti comprendere che la vita ti offre ogni mattina un regalo straordinario, che tu dimentichi e butti via, perchè sei circondato da troppe ricchezze. Questo regalo è il nuovo giorno che comincia"."Oltre le nuvole" (Aquilone senza vento) |
Aquilone senza vento.
Emerito
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Inserito - 28/01/2003 : 19:56:04
Non si può vivere solo in un funzione della delusione dell'amore, la vita non è solo questo. Impara ad accettare e a sorridere per le piccole cose.Vivere bene il nostro oggi fa di ogni ieri un sogno di felicità e di ogni domani una visione di speranza. (Saluto all'alba) |
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