Io non sono a letto con l'influenza, ho fatto il vaccino a novembre e sono coperto contro il virus. Meno male, e l'ho anche detto al medico per tirarlo su di morale, perche' era abbattuto credendo che io fossi il decimo caso della malattia che visitava in poche ore, figuratevi, mi immagino, brrr, fare l'influenza virale con febbre alta per tre giorni, tosse, raffreddore e divieto ad uscire di casa per un po'. No, per fortuna la mia e' solo faringite non virale con febbre alta per tre giorni, tosse, raffreddore e divieto ad uscire di casa per un po'.
Poi se avessi avuto l'influenza avrei dovuto saltare la sfida a biliardo che avrebbe dovuto tenersi in una sera di questa settimana e che pregustavo da mesi. No, no, per fortuna non saro' costretto a disertarla a causa dell'influenza, non potro' andarci solo a causa della faringite. "Trentacinque gradi!" ha esclamato per telefono il mio fornitore malese stamattina, sventolando probabilmente un ventaglio a causa del sudore provocato dall'ondata di caldo nel suo paese...."Trentotto e quattro!" gli ho risposto io trionfante sventolando il termometro indicante la mia febbre....
Eppure mi ero svegliato stando proprio bene, fuori dalla finestra si vedeva un raro cielo blu, risultato di un bel vento alzatosi durante la notte, ma esattamente due secondi dopo ai miei occhi il blu si trasformo' in cubetti che crollavano, dapprima lentamente se ne stacco' uno e poi franando l'uno sull'altro caddero tutti , lasciando lo spazio ad un nulla di colore grigio scuro.
Mi avviai a fatica verso l'ufficio dove la mia segretaria mi diede un singolo sguardo e sentenzio' :"non dirmi che ti ho contagiato, ieri era toccato a me, e oggi a te? Ma non avevi ingoiato tre aspirine in via preventiva?"
Tenendo le mani avanti per non piombare a terra, riuscii a raggiungere la poltrona e mi ci accasciai, la mente offuscata, ma pervasa da una questione talmente prepotente che la lingua esclamo' di sua inizativa :"Ma come e' possibile che io adesso me ne debba andare a letto mettendo una pietra sopra il mio futuro mentre tu ieri sei venuta in ufficio con la febbre alta e hai lavorato come al solito?"
"Sei tu l'uomo, non io" rispose guardandomi dalla sommita' dell'Everest alle pianure del Nord Europa, "siete gli unici a bervi ancora la storiella del 'sesso forte', ora te ne torni sotto le coperte o devo usare i tuoi resti come straccetto per pulire la mia scrivania?"
Con la mano destra raccolsi faticosamente la manica del golfino che conteneva il mio braccio sinistro e mi accompagnai mestamente fuori dall'ufficio.
Un attimo prima di scivolare nel sonno della febbre del giusto, una rivelazione sconvolgente :"Solo noi uomini viviamo in un mondo pericoloso e non ce ne eravamo accorti?"
Roberto