renato.
Villeggiante
Italy
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Inserito - 29/01/2003 : 22:26:38
VALENTINE (la bambina che lo convinse a restare)La luna è alta e grande e questa notte il cielo è particolarmente luminoso e pieno di stelle. L’aria è calda tipica di una notte estiva Una compagnia di grilli fa festa in un parco ballando, cantando e suonando mentre in una piccola stanzetta in una mansarda Valentine dorme profondamente, il suo frinire si unisce a quello dei grilli come se nel sogno anche lei facesse parte della festa. La sua è una stanza semplice, qualche giocattolo, un orologio a cucù, i suoi abitini appesi alle grucce ma era tutto comunque pulito ed in ordine. La sua massa di capelli folti sbuca da sotto le coperte ed il suo è un volto sereno e tranquillo con un accenno di sorriso. I raggi della luna attraverso la finestra aperta illuminano il suo volto di una luce azzurra quando una voce gentile ma profonda la chiama. Valentine… Valentine… svegliati! E allora Valentine apre gli occhi, non si ricordava ciò che stava sognando ma solo che qualcuno in sogno aveva pronunciato il suo nome svegliandola. Non ci fece caso, era capitato altre volte, ma si ricordava solo che quando accadeva la giornata sarebbe stata in qualche modo speciale. La luna sembra sorridergli dall’abbaino aperto e il cielo intorno è profondamente blu e pieno di stelle. Come Valentine era solita fare, salì la piccola scaletta che gli permetteva di sporgersi dall’abbaino e appoggiando la testa tra le sue braccia rimase a respirare boccate di aria notturna e a guardare le stelle. Come sono belle! pensò, mi piacerebbe andare lassù a vederle da vicino ma come si fa, … non ho nemmeno le ali. Suvvia Valentine! e subito si guardò intorno per vedere chi aveva parlato ma non vide nessuno, era la stessa voce solo che questa volta era sveglia… chi sei? chiese tra lo stupore e il timore, io sono colui che fa dei tuoi desideri una realtà. Vuoi dire come il genio della lampada o qualcosa di simile? beh!, disse la voce sorridendo, si.. diciamo che ci assomiglio, ogni luogo della terra ha le sue leggende e i suoi modi per interpretarmi, ma… ultimamente mi sento un po’ solo e dimenticato e quindi sto per partire, ti ho svegliato per salutarti.No ti prego!non te ne andare, resta ancora un po’, la tua voce mi piace e… anch’io a volte mi sento un po’ sola e…forse magari possiamo farci compagnia, ma… ma perché vuoi salutare proprio me?Valentine era un pochino sulle spine perché non voleva che se ne andasse ma non sapeva ne perché ne come convincerlo a restare. Vedi Valentine il mondo sta cambiando, anzi è già cambiato. Una volta i bambini avevano poco, confronto ad oggi e allora usavano la fantasia, un semplice straccio diventava ora una bandiera, ora la vela di un galeone, ora il turbante di un rajà, un tappeto volante e chissà quante altre cose, e tutti erano coinvolti e si divertivano, costruivano i loro giochi con facilità e c’era un legame, una solidarietà fra loro forte come la colla. Poi l’uomo adulto pensando di fare un favore cominciò a realizzare le fantasie dei bambini e a metterle in vendita nelle vetrine, allora lo straccio per la bandiera non serviva più, le vetrine erano piene di bandiere colorate, non servivano più nemmeno le vele, le vetrine si riempivano miracolosamente di tutti i tipi di barche a vela, di turbanti, di tappeti volanti, aerei. E poi addirittura l’uomo imparò a prevenire la fantasia dei bambini mettendo in vetrina cose che ancora non avevano immaginato, così un po’ alla volta la fantasia dei bambini (che è un ingrediente indispensabile per diventare adulti), scomparve e con essa se ne andarono anche i desideri del cuore, rimasero solo quelli degli occhi, i legami persero la loro solidità. Così oggi si vedono molti bambini soli, che si annoiano, che non hanno nessun desiderio e che non credono più nella loro fantasia Capisci Valentine? Ora difficilmente mi chiamano e io mi sento inutile. capisco disse tristemente Valentine,, Ma l’uomo non è cattivo. No! non lo è disse la voce paziente. Poi prosegui, desideri andare a vedere da vicino le stelle e non hai le ali? Tu possiedi qualcosa di più delle ali, possiedi la fantasia, con questa ricchezza puoi andare in qualsiasi luogo, vuoi provare? oh certo! so che sei una voce buona e perciò farò tutto ciò che mi dirai, cosa devo fare dunque? beh! in primo luogo ci vuole una componente indispensabile, ci vuole un desiderio e quindi ora guarda bene il cielo e trova la tua stella dei desideri e quando l’hai trovata prendila tra le tue mani e poi ingoiala. Così Valentine scrutò il cielo ben bene e ne trovò una che gli sembrava quella più simile a lei, la prese tra le sue piccole mani. La sua luce era morbida e non faceva male agli occhi e rimase un bel po’ ad osservarla, sembrava quasi volesse parlarle e poi la mise in bocca e la mandò giù tutto d’un fiato. Sentì un calore, una forza buona salirle da dentro e tutti gli ostacoli che gli impedivano di attuare i suoi desideri sembravano ora cose da nulla. Il suo viaggio era cominciato. Prese una scala a pioli l’appoggiò alla luna e prese a salirvi, aveva sempre desiderato andarci e man mano che saliva si voltava a guardare giù la città che cambiava. Guarda! il quartiere buio! Da quassù non sembra poi così malvagio e oh! la piazza delle fontane! si possono vedere tutte insieme… e la luna diventava sempre più grande e più vicina poi, con un balzo saltò sulla sua superficie. Si voltò istintivamente indietro a guardare la scala e le parve lunga infinita, la vide restringersi in prospettiva fino ad arrivare in un puntino lontanissimo che lei sapeva essere la sua cameretta anche se non la scorgeva. Ma… non pensavo di aver percorso un cammino così lungo! Oh si invece, disse la voce, è solo che mossa dal tuo entusiasmo ti è sembrata una passeggiata ma la luna è molto lontana Valentine. Vuoi dire che l’entusiasmo fa sembrare le cose diverse dalla realtà? Non proprio… intendo dire che l’entusiasmo può modificare la tua realtà. Quando il desiderio nasce dal cuore l’entusiasmo è molto forte quindi gli ostacoli, il cammino diventano un piacere e anche se faticoso. Ah ora ho capito! e subito le venne di pensare al suo papà che tornava a casa tutti i giorni sfinito, Il motivo era proprio questo, faceva un lavoro che non gli piaceva, lo faceva senza entusiasmo allora le sue otto ore sembravano 20 e si stancava molto di più. Valentine passeggiò pensierosa qua e la per la luna, era un po’ monotono il paesaggio però, sembrava più bella e romantica dalla terra ma prese un sassolino per ricordo, un pezzo di luna da guardare anche quando in cielo non c’era. Vorrei tornare ora, domani devo andare a scuola sai? Resterai ancora un po’ con me anche domani? La voce fece un profondo respiro e disse: ancora per qualche giorno Valentine poi dovrò andare per la mia strada. Valentine diventò triste al solo pensiero che quel giorno sarebbe arrivato di li a non molto e si promise che domani, uscita da scuola lo avrebbe cercato subito, desiderava la sua compagnia più di qualsiasi altra cosa al mondo. Discese con cautela la scala, la rimise al suo posto e quindi augurò una buona notte al suo nuovo amico e si addormentò felice. Fine prima parte
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