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renato.
Villeggiante
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Inserito - 02/02/2003 : 22:15:55
I primi giorni di catechesi ti facevano imparare le preghiere a memoria, nessuno le capiva ma l’importante era recitarle per prepararsi ai futuri sacramenti, poi ti spiegavano che Dio è uno solo ma sono tre, e per facilitare la comprensione a dei poveri bambini ingoranti “nel senso buono s’intende” ti spiegavano che Dio sta in alto e il diavolo stà in basso in mezzo al fuoco. Dio era un uomo saggio con la barba bianca, il diavolo aveva le corna, la coda ed era sempre vestito di rosso. Così tutti avevamo una chiara immagine di quello che erano i simboli e le credenze della religione cattolica. Domande come: Ma dov’è Dio? Avrà una poltrona in cui sedersi? Guarda la TV? Quanto è grande? E se è tanto grande da essere dappertutto perché non lo si vede? . Nessuna di queste domande aveva risposte, finiva sempre tutto con: è un mistero che non ci è concesso sapere. Fatica eh? Per un bambino che di solito è abituato a prendere in mano e smontare tutto ciò che trova per vedere com’è fatto. Così il catechismo diventava la tortura settimanale e si imparavano le preghiere, così i catechisti erano contenti e se ne andavano soddisfatti di aver fatto la loro parte per istruire i piccoli. Me lo chiedo come se lo chiedeva Valentine (la bambina che lo convinse a restare), perché noi adulti siamo convinti che i bambini non possno capire? In conseguenza di ciò ho avuto una vita da semi ateo non praticante, dalla Chiesa, i preti e tutto il resto se potevo fuggire lo facevo a gambe levate. Poi presto o tardi o forse in una vita successiva arriva un momento in cui ti poni la domanda: chi sono? Perché sono qui? ma da dove salta fuori lo spazio in cui viviamo? Allora si cercano le risposte e quando cerco risposte sono molto esigente, non accetto affermazioni come “mistero” oppure “siamo troppo limitati per comprendere”. Così ho cercato e cerco tuttora qual è il mio scopo. Fatti della stessa sostanza del Padre si dice, una frase che ricordavo e che mi tornava spesso in mente, in effetti pensavo: l’universo intero è nato da un’unica sostanza, l’idrogeno che è formato da un nucleo un protone e un elettrone, 3 elementi insomma, ecco che compare il numero 3, il numero perfetto per eccellenza, in moltissime religioni compare la trinità, insomma non vi sto a spiegare tutti i percorsi che sarebbero molti ma ho trovato tantissime concordanze su ciò che si scrive nei testi sacri e la scienza. Può essere allora che le dottrine siano un modo per spiegare ai “bambini” quello che siamo convinti non possano capire? Se Dio è in ogni luogo e noi siamo fatti della stessa sostanza con quale pretesa affermiamo che la nostra è l’unica verità? Perché si sono uccisi milioni di persone e combattuto altrettante guerre in nome di Dio e della nostra idea di ciò che è giusto? Era veramente questo che lui voleva? Non credo proprio e mi convinco sempre più che cercare di racchiudere l’infinito dentro le parentesi di un’unica religione sia come cercare di mettere il mare in un secchio. Alla fine sono arrivato ad una mia conclusione, Dio è un’energia e a noi ci viene concessa la totale libertà di usarla nel bene o nel male. Alle nostre latitudini per comprendere questa energia ci è più familiare la religione cattolica, in altri luoghi è più congeniale la religione musulmana, il buddismo e così via. Energia che crea universi, che crea Vita, dunque chiamiamola “amore” forse ci è più comprendibile. Ha molta importanza che la ricerca di questo amore sia fatta in un unico modo? Penso di no, per un prete sarà la sua religione, per un musicista un’opera, per un fisico E=MC2, per uno scrittore un ibro, per un poeta una poesia. Non ha aimportanza quale via si scelga, ciò che è importante è che si faccia tutto per amore, solo per amore.
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palsai.
Senatore
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Inserito - 02/02/2003 : 22:45:28
Sono sostanzialmente d'accordo con te renato ma per quanto riguarda l'inizio dell'universo non molto... Per quel che se ne sa scientificamente, l'universo esisteva in una forma inimmaginabile poi, quel che chiamiamo big bang, è "esploso" producendo un calore inimmaginabile. Dopo un certo tempo, perso molto calore, si sono formate particelle e antiparticelle che si sono annichilate fra loro ma a causa di un fenomeno particolare, le particelle erano in numero leggermente maggiore di quelle "anti" e la materia che compone l'universo attuale è il residuo di quell'anichilimento. In seguito le particelle si sono combinate in atomi prevalentemente di idrogeno ma non solo, addensandosi son nate le prime stelle che nelle loro fornaci nucleari hanno forgiato gli altri elementi fino al ferro, successivamente , le stelle esplose come novae e supernovae hanno prodotto elementi più pesanti del ferro. Fatto sta che l'universo è iniziato ben prima della formazione di elettroni, protroni e neutroni...
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renato.
Villeggiante
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Inserito - 03/02/2003 : 08:25:22
ci sono molte teorie in effetti, cosa c'era prima e perchè non lo si sa ma la materia prima delle stelle è l'idrogeno, altri materiali più complessi quali l'elio si formano dopo che una stella è passata nella seconda fase e comincia a collassare, non è escluso che vi siano anche delle antistelle formate da antimateria, ogni cosa nell'universo ha un suo contrario. |
palsai.
Senatore
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Inserito - 03/02/2003 : 13:57:13
Le abbondanze degli elementi leggeri nell'universo rappresentano un'importante criterio di verifica della Teoria del Big Bang. È da tempo noto che gli elementi osservabili nel cosmo furono creati in due modi: gli elementi leggeri (per esempio idrogeno, deuterio, elio e litio ) furono prodotti negli istanti successivi al Big Bang; per gli altri, si ritiene che la loro origine vada ricercata all'interno delle stelle formatesi molto più tardi nella storia dell'universo. Sia la teoria che le osservazioni fanno ritenere queste ipotesi le più probabili. Negli anni '50 e '60, la teoria predominante a questo proposito, era quella dovuta al lavoro condotto da G. Burbidge, H. Burbidge, Fowler e Hoyle. Il postulato della loro ipotesi era questo: tutti gli elementi venivano prodotti sia all'interno delle stelle che durante l'esplosione delle supernovae. Mentre questa teoria riscuoteva un relativo successo, si scoprì che in alcune sue parti mostrava alcune importanti lacune. Per esempio, se realmente le stelle erano l'unica sorgente d cui poteva essersi formato l'elio, la percentuale di questo elemento nell'universo osservato doveva essere nell'ordine del 3-4%. Le osservazioni però indicavano per questa percentuale un valore del 25%, ben lontani dalle previsioni della teoria ! Un dilemma simile riguardava il deuterio. Concordemente a quanto previsto dalle teorie sull'evoluzione stellare infatti, questo elemento viene disgregato, e non prodotto, all'interno delle stelle. La teoria di Hoyle e compagni non poteva, da sola, spiegare le abbondanze osservate nell'universo, di elio e deuterio. Grazie agli sforzi pionieristici di George Gamow e dei suoi collaboratori, esiste oggi una teoria che spiega in maniera soddisfacente la produzione degli elementi leggeri nell'universo primordiale. Nei primissimi istanti della formazione dell'universo, la temperatura era così elevata che le particelle della materia primordiale erano completamente dissociate. Circa tre minuti dopo, l'universo si raffreddò dalla incredibile temperatura di 1032 gradi kelvin a quella di 109 kelvin. A questa temperatura, poteva avere luogo la nucleosintesi cioé la produzione degli elementi leggeri. In un breve intervallo di tempo, protoni e neutroni si scontrarono formando nuclei di deuterio (formati da un protone ed un neutrone). Buona parte degli atomi di deuterio vennero a collidere con altri protoni e neutroni formando nuclei di elio e modeste quantità di trizio (un protone e due neutroni). Dalla coalescenza di un nucleo di trizio e due di deuterio, si formarono anche nuclei di litio 7. La Teoria della nucleosintesi del Big Bang, predice che il 25% della massa dell'universo sia composta da elio, prevede inoltre, la presenza di un 0,001% di deuterio e quantità inferiori di litio. Il punto importante è che queste previsioni dipendono fondamentalmente da un dato: la densità della materia barionica (per esempio neutroni e protoni) al momento stesso della nucleosintesi. Un determinato valore di questa densità barionica può quindi spiegare immediatamente tutte le abbondanze. Questo valore relativamente basso, porta a concludere che non tutta la materia oscura può essere barionica e ci obbliga a prendere in considerazione l'esistenza di particelle esotiche. Il fatto che ovunque l'abbondanza dell'elio non scenda mai al di sotto del 23% della massa, è una prova importante che l'universo ha attraversato una fase in cui era estremamente caldo e rappresenta uno dei pilastri della teoria del Big Bang caldo. Ulteriori conferme vengono dalle abbondanze di altri elementi leggeri. Tratto da: http://astrolink.mclink.it/ids/lib/nucleos.htm |
renato.
Villeggiante
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Inserito - 03/02/2003 : 17:47:04
ah ah carissimo vedo con piacere che sei molto più ferrato di me in materia, a me è rimasta attaccata solo un po' di polvere di stelle, mi raccomando però che sia tutto per amore, solo per amore. |
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