Come puoi non rievocare la paura?
come puoi cercare un sicuro sorriso?
guardami: non sono che niente,
un nulla disperso nel tuo sinfonico viso!Ti ho detto di guardarmi!
incrocia quegli zaffiri ai miei,
umiliali senza pietà, mia tortura,
e sradica le mie inutili palpitazioni!
Tu, che fai indegno il mio respiro ad ogni passo,
Tu, mistero vivente di un mondo che addolora,
Tu... dimmi come si sta!
come si sta lassù fra l’invidia della gente?!
e chi mai fra quei molteplici occhi bramanti
può dar serenità ad una luce che li divora?
Sarebbe superbia perfino sognarti...
Ma allora perché io ti voglio, mia aurora?