Ciao Marius,
dopo uno studio a cui hanno partecipato esperti di arte in molti campi, abbiamo deciso di considerare le aree "poesie" e "racconti" come gallerie d'arte, dunque in sola lettura, per onorare l'arte dei nostri concertisti e l'arte, per prima cosa, va' ammirata. Una seconda ragione e' che noi vogliamo incoraggiare a scrivere racconti e poesie coloro che lo fanno per la prima volta, vogliamo raccogliere scritti che sono sempre rimasti nel cassetto per timidezza, per considerazione che non fossero condivisibili, per timore di disturbare o di non essere all'altezza.
Questi scritti meritano solo attenzione e non dibattito, perche' molti autori, tra cui io stesso lo ammetto, non si sentono a loro agio se sulla loro piccola opera si accende una discussione e se ne andrebbero, non scriverebbero piu'.Inoltre dobbiamo sempre tenere presente che l'opera non coincide con l'artista, non necessariamente si identifica con la sua vita, e' un racconto o una poesia che puo' derivare da infinite esperienze non necessariamente personali e dunque una discussione incentrata direttamente sull'opera o sull'artista non sarebbe centrata.
Dunque la nostra decisione e' stata la stessa delle gallerie artistiche che onorano e incoraggiano gli artisti, nelle gallerie d'arte le opere si gustano.
Ma allora, ti potrai chiedere, dove si parla delle emozioni, e solo di quelle, senza nessuna valutazione sull'opera, che un'opera suscita?
Nelle aree apposite, "riflessioni" e altre simili che sono state create appositamente, nelle intenzioni di noi editori, per permettere non certo la discussione sull'artista in nessun caso, ma la riflessione sui moti d'animo che la sua opera ci regala, ci incuriosisce e cosi', come quando usciamo da una galleria d'arte, parliamo con gli amici di come l'opera ci ha colpito, dei ricordi che ci genera.
Dunque come vedi abbiamo pensato ad una catena di retroazioni positive, l'artista sereno nello scrivere con la consapevolezza che la sua opera comunque viene apprezzata e letta senza causare discussioni o commenti che farebbero pensare l'artista due volte prima di riprovare a scrivere di nuovo per non sentirsi giudicato e poi noi che leggiamo e abbiamo la possibilita' di descrivere il moto dell'animo che l'opera ci ha provocato nelle altre aree. Tra l'altro questo spingerebbe i nostri frequentatori ad andare a leggere le poesie e i racconti che in altri suscitano i moti dell'animo.
Ecco Marius, spero di averti detto tutto e di averti spiegato un'altra delle regole create su concerto, in modo da moltiplicare le voci e la loro assoluta certezza di poter scrivere con serenita'.
Un saluto e grazie per la domanda, che e' stata naturalmente affrontata spesso in altri messaggi in giro per la nostra rivista.
Roberto