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Beppe Andrianò
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Inserito - 21/03/2003 : 19:17:33
E' Arrivata!Per festeggiarla lanciamo oggi il racconto dinamico. Chiunque legga puo' decidere di proseguire il racconto, la regola sono: Chi decide di partecipare scriva almeno una decina di righe, che si rispetti la psicologia dei personaggi fino a quel punto emersi per come e' stata traciata (per non avere personaggi skizofrenici), che ne faccia nascere di nuovi con moderazione (per non fare una telenovelas), che si rispettino sempre e comunque le regole della nostra isola, che chi partecipa non potra' mai chiedere la cancellazione della sua porzione di testo, che ci si diverta un sacco!. Ed andiamo ad incominciare Titolo provvisorio: Gli occhi e la bocca --------------- Come sempre i loro occhi erano fissi sulla sua bocca, accadeva sempre cosi' quando parlava di storia, li vedeva intenti a seguire il percorso mobile delle sue labbra con l'accompagnamento della sua voce e in qualche modo ne era affascinato e al tempo stesso inorridito; "come possono restare cosi' coinvolti da me quando gli eventi che racconto dovrebbero farli sognare ad occhi aperti, rapirli a questa realta' fatta di banchi, di lavagne e di me, come posso io, la mia bocca, colpire cosi' profondamente la loro attenzione?" Queste erano le domande che contorcevano la mente parallela di Luca mentre...
(segue)
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elisabetta
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Inserito - 21/03/2003 : 22:56:26
... raccontava ciò che era successo solo cinquant’anni prima. quel giorno era più difficile del solito farli stare attenti in classe. solo Sara e Marco erano veramente concentrati su ciò che stava raccontando. qualcuno era distratto anche se sulle prime non se ne era accorto. erano bravi a fare altre cose mentre lui faceva lezione di storia. chi col cellulare sotto il banco... chi ripeteva matematica... chi guardava fuori della finestra seguendo con lo sguardo assente i suoi pensieri... Hitler. Rommel. El Alamein... l’8 settembre... tutte parole nella mente dei ragazzi... ‘prof. - disse Chiara all’improvviso - ... vorrei sapere una cosa...elisabetta |
Beppe Andrianò
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Inserito - 22/03/2003 : 18:55:17
.. Luca si fermò.. sorpreso da quella interruzione nel flusso quasi ipnotico delle sue parole.. "dimmi Chiara", disse ".. volevo sapere come hai deciso di insegnare storia? perche si vede che a ti piace veramente tanto.." e luca rimase ad ascoltare come se la domanda proseguisse.. e chiara, quasi imbarazzata per il protrarsi del silenzio aggiunse "se non è una cosa troppo personale" come per scusarsi. Luca riflettè ancora un secondo su questa domanda che anche lui tante volte si era posto, perchè amava così tanto la storia, perchè amava raccontare.. e ripensò a suo nonno, a quando l'osservava raccontare stringendo quasi rabbiosamente la pipa, come volesse trasmettere lo sforzo di descrivere ogni attimo di quei momenti.. e gli tornarno in mente le sue parole, quelle parole ".. non sapevamo dove nasconderci, sentivamo intorno a noi l'odore acre della paura.. quando li sentimmo camminare nel pavimento del piano di sopra smettemmo tutti insieme di respirare..." Beppe Andrianò
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elisabetta
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Inserito - 22/03/2003 : 19:29:02
....avevamo sentito degli scoppi e degli spari poco prima in una via lì vicino... eravamo scappati e quella casa disabitata ci era sembrato un rifugio sicuro... ma ora erano sopra di noi... c'era una una retata. c'era stato un attentato ed ora le SS cercavano chiunque passasse per la strada per fucilarlo. dieci per uno: era la legge della guerra... il nonno si volto impaurito all'improvviso... dov'era David? il piccolo David....elisabetta |
elisabetta
Senatore
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Inserito - 22/03/2003 : 20:31:14
... sbiancò nel volto già sofferente per tutti i sacrifici passati negli ultimi giorni. la fuga continua... la paura di essere traditi...ed il tentativo di tenere unita la famiglia... quello che ne rimaneva... -professore a cosa sta pensando? - chiese Chiara riportando Luca alla realtà della sua quinta A. - scusa Chiara ero sopra pensiero... riflettevo su come farvi capire determinati fatti... la storia degli anni '40... quello che il nostro popolo ha passato. ha sofferto... - in realtà si stava chiedendo se fosse giusto racontare ai suoi ragazzi quell'episodio ...elisabetta |
Roberto Mahlab
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Inserito - 22/03/2003 : 22:49:24
...un ragazzo, seduto in fondo all'aula, pareva non ascoltare, perso in altri pensieri, aveva una mano chiusa a pugno, come a tener stretto qualche cosa di prezioso, il suo viso non pareva nativo del paese, era pallido, magro, alto per la sua eta', gli occhi fissi verso un punto inesistente. Il professore fu strappato ai suoi pensieri accorgendosi di quell'inaspettato atteggiamento, si tolse gli occhiali e li mise nel taschino della giacca dell'elegante completo marrone, abbandono' la cattedra e, con una senzazione mista di curiosita' e di preoccupazione, si avvicino' al giovane. Il ragazzo sussulto' alla vicinanza, i suoi occhi spaventati scesero verso il suo pugno sempre stretto e le sue spalle si strinsero, a proteggere ancora di piu' il segreto. Il professore sorrise di colpo e gli mise una mano sulla spalla e gli disse :"Mi e' venuta in mente una cosa buffa sai Jonas... che forse tu avresti da raccontare piu' di me..." |
lori
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Inserito - 24/03/2003 : 07:30:00
"Noi stiamo parlando di una guerra che non abbaimo conosciuto, l'abbiamo sentita raccontare dai nostri genitori, dai nostri nonni, letta sui libri di scuola, ma , per fortuna nessuno di noi, ha una esperienza vissuta" continuò Luca, sempre la mano poggiata sulla spalla esile del ragazzo. "Sicuramente per te che sei arrivato qua da una terra distrutta dalla guerra, è doloroso rivivere certi racconti." |
Beppe Andrianò
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Inserito - 24/03/2003 : 08:06:34
a queste parole Jonas alzò gli occhi, socchiudendoli come a non voler ricordare cose, "no prof, non stavo pensando a quando siamo scappati per via delle persecuzioni a mio padre.." e smise di parlare.. " a cosa pensavi Jonas?" chiese Luca direttamente."Pensavo a ieri, ai miei amici o quelli che credevo tali, che mi hanno offfeso ed inseguito e accusato di cose che non capivo, mi dicevano assassino, nazista e altre parole terribili, e io non capivo..." Luca si sedette davanti a Jonas e abbassando la voce "Jo cosa è successo? " "io.. io non lo so.. erano i miei amici, giocavamo sempre a calcio nel parco, molti di loro erano venuti a casa mia a mangiare tante volte, i miei li conoscono...", Jonas sembrava avvitarsi sulle parole e sui pensieri.. Luca a quel punto chiese "Ma cosa è successo? perchè ti hanno detto quelle cose?" Jonas alzo lo sguardo negli occhi di Luca, poi lentamente li abbassò guardando quel pugno che teneva così serrato.. "Ieri ho messo la catenina che mi aveva regalato mia madre" e aprendo il pugno fece scivolare sul banco una piccola catenina d'oro.. cui era agganciata una minuscola, argentata, stella di david.." Beppe Andrianò |
Roberto Mahlab
Amministratore
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Inserito - 25/03/2003 : 21:56:03
..."Vieni Jonas, vieni a raccontare a tutti....ragazzi, avvicinatevi..." Gli studenti si alzarono dalle sedie e attorniarono Jonas, chi appoggiato ai banchi, chi al muro, sguardi curiosi e seri."Camminavamo insieme in centro, i mezzi pubblici tardavano e io ho all'improvviso sorriso e ho raccontato ai miei amici che anche nel mio paese e' cosi', mai una volta che un mezzo passi in orario e li ho visti trasformarsi in ghiaccio e poi iniziare a tremare come fossero indignati e poi uno di loro ha cominciato a fare una strana danza e mi girava attorno e diceva :'Israele deve essere distrutto'". Le parole uscivano in fretta dalla bocca di Jonas, pareva che ad ogni frase il suo spirito si risollevasse un poco, solo per la possibilita' che gli era offerta di raccontare una vicenda che si teneva dentro. "Ho cercato con gli occhi l'amica, ma lei evitava i miei, tremava cosi' forte che le cadde il biglietto e io mi chinai e lo raccolsi per lei, ma continuava a tremare e i suoi occhi erano furiosi, mi voltai verso l'altra amica e le domandai che accadeva, passavamo spesso pomeriggi insieme e lei amava ascoltare i miei versi, ma anche il suo sguardo era freddo :'ti sei avvicinato come un ebreo', mi assali". Jonas riprese a stringere il pugno che custodiva la catenina, gli amici videro con dispiacere il suo volto solitamente disteso e aperto divenire rinchiuso e rabbioso. Fu Chiara a spezzare l'imbarazzo generale :"E la catenina? Te l'hanno strappata loro?". "No, me la sono strappata io". La ragazza si avvicino', gli apri' il pugno e prese in mano la catenina spezzata :"Hanno tolto una parte di te e anche tu vuoi togliere una parte di te? La prendo io, mio padre ha una gioielleria, stasera te la ripara e domani te la rimetto al collo io". Suono' la campanella della fine delle lezioni e Luca si scosse da sensazioni che non aveva mai provato :"Ragazzi, ora andate a casa, continueremo domani la lezione di Storia". "Arrivederci professore", uscirono tutti insieme, Jonas aveva la testa bassa ma sorrideva ai compagni di classe. Luca raccolse i libri e gli appunti e li ripose nella valigetta, fuori dal cancello della scuola chiuse gli occhi e annuso' l'aria :"Uhmmmm, sento profumo di giacinto, sara' la primavera?". Due mani gli si appesero al collo e una voce allegra di donna parlo' :"Che carino sei, e' il mio nuovo profumo, ti piace?". Luca e Anna si presero sottobraccio e si avviarono verso la macchina, lei si accorse dello sguardo sognante di lui e lo beffo' con dolcezza :"Ehi, professore! Ti vedo contento! Sei stato cosi' bravo a spiegare Storia ai tuoi ragazzi oggi?". "Sai Anna" lo sguardo di Luca attratto dagli occhi di lei "a volte e' la vita ad essere maestra di un professore di Storia..andiamo dai, e' verde, attraversiamo, ti offro un aperitivo e ti racconto..." |
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Inserito - 25/03/2003 : 22:53:20
---------------------------------E direi che anche il racconto dinamico non possa essere più lungo di come sono lunghi i racconti su concerto di sogni. Questo esperimento lo riteniamo riuscito e prossimamente in occasione di un'altra festa o evento importante ne lanceremo un'altro. Grazie a tutti i partecipanti, Concerto di Sogni |
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