Occhiverdi
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 Inserito - 25/03/2003 : 15:53:05
Credo che ovunque io abbia messo non ci sia nessun dubbio sulla mia elevata curiosità, sono nata per fare domande non ci posso fare nulla!!
Quella sera stavo aspettando i miei amici per un'allegra uscita, quale modo migliore far passare velocemente il tempo se non nella stanza di chat affezionata? Dove tutti mi conoscono, e dove io conosco tutti!!
Mi si apre la finestra che affaccia sul paradiso, il mio immancabile CIAOOOOOOOOOOO ("o" periodica)scatena il saluto dei 17 utenti presenti in stanza. Una veloce carrellata alla lista utenti: piacere Miky. Presentarsi a chi non si conosce non fa certo male, e poi si evitano le solite figure da maleducata!
I discorsi di quella sera sfioravano la demenzialità, nulla di serio, solo quattro risate in compagnia, in fondo quando è un anno che si conoscono le persone la confidenza con cui si dicono le cose permette anche qualche battuta che sicuramente fai solo con persone che sai come prendere!!
Un certo "Padre" mi dice: "Sembra che ti conoscano tutti qui, da quanto chatti?"
Un anno, più o meno; per lui era la prima volta e con fatica riusciva a seguire tutti i discorsi che facevamo.
Non so come, il discorso si fece sempre più serio, "Padre" non diceva nulla, e alle mie dimostarzioni di preoccupazione rispondeva dicendo: "ci sono, ci sono..sono impegnato nella lettura, altrimenti non capisco nulla!"
Nessuno gli chiese nè l'età, nè che lavoro facesse: il gruppo è dominato da una regola "non si fanno domande banali e che fanno tutti", almeno non alla prima chattata! Così ripresi il filo del discorso che era clamorosamente precipitato in "le catene di S. Antonio"
La domanda che mi si affacciò nella mia testolina piombò nella stanza alla velocità della luce: ma perchè le catene di S. Antonio si chiamano proprio "di S. Antonio"??
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui si leggeva solo: tizio è uscito dalla chat, Caio e entrato in, Sempronio è uscito da..ed è entrato in.., Giu75 (grande amico on-line) mi dice: di solito ci si chiede cosa sono, a cosa servono, perchè le si fa..ma non perchè si chiamano così, è come se ti domandassi perchè ti chiami Michela!
Facile questa.. perchè a mamma e papà piaceva il nome Michela!
Li lasciai anche quella sera, senza essere riuscita a dare risposta alla mia curiosità. "Padre" mi chiese l'indirizzo mail, io non lo nego quasi mai, così lo salutai e gli scrissi l'indirizzo.
Il giono dopo scaricai la mia posta; la mia domanda era lì, in letargo ma in quel momento non era il mio primo pensiero e in tutta sincerità nemmeno il secondo.. ma trovai questo:
"Cara Miky
rispondo sinteticamente alla tua domanda.Comprendo la tua curiosità e
desidero rassicurarti:
la lettera della cosiddetta "catena di S.Antonio" è una pratica
superstiziosa
che nulla ha a che fare con la figura ed il messaggio evangelici di
S.Antonio.
Egli è amico di tutti gli uomini, anche di quelli che non lo conoscono o
non gli sono devoti,
e sicuramente non pretende nulla da nessuno, soprattutto a suon di minacce
mortali.
Purtroppo questo fenomeno prosegue per la generale scarsa conoscenza
religiosa
e per la paura che incute nelle persone, ma non v'è dubbio che simili
lettere, così assurde,
vadano gettate via senza alcun problema.
Ritrova perciò la tua serenità e affidati con fiducia al Signore che, come
un Padre buono
e misericordioso veglia sempre sulla nostra vita, anche nei momenti più
oscuri e dolorosi.
Ti assicuro la nostra particolare preghiera presso la Tomba di S.Antonio,
affinché il Signore ti assista e protegga sempre assieme alla tua
famiglia,
donandoti salute e serenità. Invocando su te e i tuoi cari la speciale
benedizione del Santo,
ti porgo i miei più cordiali saluti ed un francescano augurio di "pace e
bene". Padre Luciano Bertazzo Bè..che dire.. grazie di cuore!!
Miky
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