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Elena Fiorentini
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Inserito - 28/03/2003 : 14:40:19
A tutto ciò che si è detto fino a qui in "Vecchiaia" non va ritrattato in nessuna sua parte. Alla descrizione della vita degli anziani in una casa di riposo,fatta con alla luce dell'esperienza, è doveroso aggiungere alcune osservazioni. Assistenza agli anziani e agli ammalatiNon è giusto che un anziano che abbia bisogno di assistenza continua debba essere completamente a carico di familiari per quanto volonterosi possano essere. A volta il peso può essere insopportabile se non ci sono le condizioni ottimali, ad esempi,soldi,soldi, molti soldi, spazio in casa e la possibilità di un cambio all’assistenza e l'assicurazione di avere un certo numero di persone che vengono a far visita. Capisco benissimo la ragazza ( Ripley) che si dispera perché, giovanissima, si trova la famiglia nei guai. Questa ragazza ha bisogno di aiuto concreto oltre ad un incoraggiamento e di buone parole. Il dovere, sì, è vero. C’è un dovere dettato dalla propria coscienza,un dovere dettato da emergenza,dall'affetto,dalla sensibiltà individuale, ma i nostri genitori non ci hanno messo al mondo per fare di noi braccia da lavoro o dame di compagnia. Ogni buon genitore non desidera questo per i suoi figli,ma a volte non c’è alternativa. Ebbene cerchiamo questa alternativa. Ma come? Non lo so. Ho vissuto per vent’anni come una reclusa, non so nemmeno più come si fa ad andare al cinema. I volontari di cui tanto si sbandiera,chi li ha visti mai? Le notti in bianco, l’impossibilità di muoversi,imparare a sostituire gli infermieri; cercare , oltre alla fatica fisica, qualche motivo di riso. Abbiamo fatto la felicità dei rappresentanti di commercio, la nostra porta , con relativi acquisti, era sempre aperta... Assurdo ma vero. Pasqua del 1997Nel 1997 il 3 aprile giorno di Pasqua,a mezzogiorno non sapevo ancora che cosa avrei cucinato. Chiamai invece il medico di guardia, che fece una iniezione al cuore a mio marito, dicendo, “non se ne potrà fare una seconda”. Mio marito,molto amabilmente ,mi disse, “ Abbi pazienza ancora , poi andrò via” “ Come, dove credi di andare, sei rimasto con noi per 18 anni in queste condizioni, non ti lasceremo mai!” Sorrise e disse:"Lo so, ora questo lo so". Dopo tre giorni morì. Oggi è il suo anniversario secondo il calendario ebraico, e questo mi dà molta tristezza. . Non ci sarà il numero sufficiente di uomini per le preghiere. Non importa. In nome della mia vita tormentata, delle sofferenze di un uomo, dei suoi anziani genitori che non sono stati accuditi a dovere, vorrei che fosse fatto qualche cosa per dare un po’ di serenità a Ripley, che ha lanciato il suo appello, a cui mi unisco, e che vi prego di accogliere.Come? Che questa ragazzina possa curare i suoi genitori , ma che possa anche vivere la sua vita. E. F.
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Occhiverdi
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Inserito - 28/03/2003 : 15:26:05
Giusto, nulla da contestare cara elenafior, io purtroppo vivo anche realtà del tipo: famiglie con soldi, soldi, soldi, soldi, spazio e tempo, che "parcheggiano" i loro vecchi, e vengono a trovarli a Natale, quando si ricordano!! A me queste cose fanno imbestialire, mancano ovunque servizi che possano sopperire a tante mancanze, è vero, i familiari non possono arrivare ovunque, nel mio caso la fortuna di mia nonna è che io sono infermiera..non ho nè tanti soldi e nè tanto spazio e nemmeno tanto tempo..ma faccio il mio lavoro, e i miei sotto questo punto di vista risparmiano gran cifre.. Il problema è motlo piu grande.Il problema nasce dalla non conoscenza di certi argomenti, nasce dal fatto che ci sono decisioni che vengono prese per noi da gente che nemmeno sa chi siamo! Un esempio? Esiste il cosi detto "ACCOMPAGNAMENTO". Cos'è? Chi lo sa? Dovrebbe essere un aiuto economico che lo Stato dà alla persona non in grado di gestirsi, che ha bisogno di accompagnamento. Come viene dato e con che criterio? Chi ha una persona cosidetta non autosufficiente fa richiesta al proprio INPS di godere di questo beneficio, dopo aver fatto la richiesta e tutte le visite che richiedono arriva a casa dell'interessato una lettera in cui si dice di presentarsi, con la persona non autosufficiente o invalida o con problematiche che non le permettono di lavorare, in un ambulatorio, con le fotocopia di tutta la documentazione sanitaria della persona. Questa persona, con tutte le difficoltà del caso, viene accompagnata a questa visita da chi la accudisce in genere..e li che succede? Lì ti ritrovi a fare una coda di 30 35 minuti, perchè a tutti viene dato lo stesso orario, quando è il turno del tuo accudito, che fai? Lo accomapgni nello stanzino, vieni cacciato fuori, e dopo al massimo un minuto ti dicono...può venire a prenderlo. E poi in base a questo loro decidono se merita questo aiuto o meno, senza nemmeno chiedere a chi lo accudisce che tipo di impegno da, di quante ore, di quanto lavoro al giorno! La maggior parte delle volte la prima domanda viene sempre rifiutata, e vi assicuro che la rifiutano pure agli anziani ricoverati, e parliamoci chiaro le rette sono da pagare, e in alcuni casi anche piu di una volta! Un esempio? Una zia di mia mamma, ha avuto un ictus, emiplegia destra, quindi muoveva solo il lato sinistro e vedeva solo dall'occhio sinistro, non parlava, seduta su una carrozzina, accompagnata questa visita, rifiutata la domanda tre volte, accettata la quarta, morì dopo 6 giorni.. Cosa dire? Che fare? Rimbocchiamoci le maniche, nessuno si può improvvisare nè medico, nè infermiere, bisogna avere il tempo per fare volontariato... ma che volontariato? Stiamo parlando di persone che hanno bisogno di cure specifiche , di gente che le sappia trattare, fisicamente e psicologicamnente. Chi si sente di prendersi queste responsabilità? le cose da fare sono milioni, purtroppo chi vive questa situazione è lasciato a se stesso.. e la voce di chi grida queste cose non si sente.. o meglio, non viene fatta sentire. é vero le parole non danno aiuto, ma in fondo, tra di noi qui ora, non possiamo fare altro cha farci coraggio a vicenda.. farci firza, anchese apparentemente non serve a nulla, ma almeno sappiamo che non siamo i soli!!Miky |
Occhiverdi
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Inserito - 28/03/2003 : 15:28:35
scusate..emiplegia sinistra non destra!!E' l'ictus che l'ha colpita nella zona destra del cervello...ops..Miky |
Elena Fiorentini
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Inserito - 28/03/2003 : 16:13:47
L'unico aiuto che ho avuto è stato quello di mio figlio,che si è dato da fare dall'età di cinque anni all'età di 22. Non ha avuto infanzia nè giovinezza. Tutto ciò che dici è vero, toccato con mano!Qualche piccolo aiuto l'ho trovato in una infermiera e sua sorella, entrambe infermiere dell'Istituo dei Tumori, che mi tenevano d'occhio. Persone buone e generose! Ti ringrazio a nome di tutti quelli che hanno bisogno. Vorrei trovare anche il modo di aiutare i giovanissi nelle condizionidi Riplay. Ciaoa tutti E. F. |
Ohara
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Inserito - 28/03/2003 : 23:34:09
Cara Elena e Miky...state parlando di una situazione che sto vivendo da qualche mese da quando mio padre (che vive solo in quanto mia madre é morta 8 anni fa)avendo una signora che veniva a preparare i pasti tre volte al giorno si trovo' nella necessita' di avere bisogno di una persona a tempo pieno perche' ormai non ci fidavamo piu' a lasciarlo solo nemmeno per un ora...mio padre ha piu' di 91 anni e dopo 3 settimane di ospedale e' ritornato a casa...ha bisogno di assistenza continua ed una persona vive ora con lui.....anche io ho fatto domanda di accompagnamento ma non so come andra' a finire visto che avra' la visita se tutto va bene fra un paio di mesi...io e mio fratello piuttosto di mettere nostro padre in una casa di assistenza abbiamo preferito farlo vivere a casa sua tra le sue cose ed i suoi ricordi e anche se abbiamo questa persona ''meravigliosa'' che si occupa di lui io e mio fratello siamo da lui a giorni alterni per sentire come sta per fargli capire che ci siamo che siamo vicini a lui e nonostante tutti i nostri problemi siamo sereni perche' gli stiamo dando tutto quello che e' possibile per farlo vivere serenamente e al sicuro nei suoi ultimi anni di vita..quando si trovava in ospedale l'assistenza abbiamo dovuto affrontarla completamente noi....una persona era con lui giorno e notte con tante preoccupazioni e tante spese....non so se sapete quanto costa una persona che faccia la notte in ospedale!!....l'ospedale non ha sopperito a nulla...abbiamo dovuto assistere noi nostro padre quando io penso che a queste cose debbano essere a cura del servizio infermieristico ...Vi capisco perfettamente e vi sono vicina per quanto possa esserlo ScarlettOharacontantiproblemi |
Elena Fiorentini
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Inserito - 29/03/2003 : 09:35:47
Se vogliamo trarre le conclusioni da questo dibattito,la situazione è veramente gravissima.Nessuno degli intervenuti è stato in grado di suggerire o segnalare aiuti alternativi a quelli che già conosciamo tutti,perchè in effetti non c'è altro. Casi come il mio, quello di Rosella, le situazioni che descrive Micki, sono migliaia. Quello che finora hanno fatto le istituzioni pubbliche eprivate è assolutamente insufficiente. Non ci resta altro che ringraziare le persone di buona volontà e sperare che si riesca prima o poi,istituzioni o privati,ad attuare una rete di solidarietà che potrebbe avere modalità diverse di intervento, secondo i casi. E' un suggerimento che lancio nel cyberspazio e che spero qualcuno possa raccogliere prima o poi. E. F.
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Occhiverdi
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Inserito - 29/03/2003 : 14:56:13
Bè. io non so se avete mai parlato di "ricoveri di sollievo". la mia Casa di riposo è da più di un anno che fa questa cosa...cioè: - Le famiglie che hanno a carico persone cifficili da gestire a domicilio, fanno richiesta per poter fare questi ricoveri... ATTENZIONE.. sono ricoveri temporanei, della durata di un mese, rinnovabile se ci sono complicanze o richietste dalla famiglia, accertandone i motivi, queste persone vengono ricoverate nelle strutture convenzionate con l'USL della propria città! Non risolvono il problema , ma a volte fanno prendere fiato, durante il ricovero, almeno da noi, la persona riceve tutte le cure e le attenzioni anche non previste dal contratto dell'USL, tipo assistenza se deve fare la visita di accompagnagrammi fisioterapici.. E' l'unica cosa aun pò dievrsa che ho visto fare finora per dare un pò di "sollievo" alle famiglie.. non risolve i mille problemi, ma le persone riprendono fiato.. credo che sia un servizio molto utile..e l'anziano, o la persona non autosufficiente, sa che non è definitivo..sa che se vuole, tornerà a casa..è lì solo per cure, come in ospedale! Io, da parte mia, approvo lo sforzo di queste strutture che hanno accettato questa convenzione, perchè vi assicuro, che non ne guadagna niente...almeno per la miaè così.. cioa a presto!! Con affetto Miky!!Miky |
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