Accadde durante un periodo di Pasqua tempo fa, avevo organizzato un'uscita con un gruppo di amici sciatori ad un concerto di chitarra classica, ma dopo averli attesi per un po', mi accorsi che non sarebbero venuti, cosi' decisi di vivere lo stesso quell'esperienza per poi raccontarla..Il teatro Olmetto a Milano era pieno fino all'ultimo posto, era la prima volta che assistevo ad un concerto di chitarra classica e a mio parere il musicista Pablo aveva suonato lo strumento con una sequenzialita' delle note che pareva di ascoltare un pianoforte, mi era piaciuto molto.
Tornai la sera dopo, si esibiva la compagnia "Sentieri Selvaggi", ancora una dozzina di artisti del violino, pianoforte, chitarra, organo e flauto.
Penserete che ero stato rapito dagli occhi della violinista, ma vi assicuro non e' cosi', suono e voce erano sublimi, un'ora che e' passata come un secondo, ma come posso farmi credere da voi, dato che ho la fama di commuovermi anche vedendo i Muppets?...ecco, sentite, vi dico che anche i kattivi germi del mio mal di gola si commossero ascoltando il concerto, uscirono dalla mia psiche e si appollaiarono sul bracciolo della mia poltroncina, incantati... siete convinti adesso? Sapete che quando voce e strumenti hanno taciuto, ci sono voluti diversi secondi prima che il pubblico si sciogliesse dall'incantesimo e si alzasse in una ovazione?
Cosi' ho raccontato adesso a voi come raccontai ai miei amici tra i quali ce n'era uno che io spesso passavo a prendere alle quattro del mattino a casa per andare a sciare insieme e lo facevo affrontando la paura nel buio della notte su strade che conoscevo poco... gli chiesi perche' quella sera del concerto non c'era per ricambiare, presentandomi la violinista, perche' non c'era proprio solo quando avevo bisogno di lui, mentre era sempre li' davanti ad occupare le cunette delle piste su cui volevo sciare io?
Comunque cari amici, vi assicuro che in quelle sere, come spesso accade quando si va' ai concerti, c'era da innamorarsi centosettantasette volte se guardavate il pubblico dalla parte opposta al palcoscenico, con nelle orecchie la musica dal palcoscenico.
Dunque dunque amici concertisti, che cosa manca per dare un senso a questo messaggio di apparente demenziale critica musicale? ... mmmm... ecco:
Buona Pasqua, Happy Easter, Buon Pesach, Buone Feste a tutti:-).
Roberto