Ci sono andata con degli amici, la giornata era bella, soleggiata.
Appena entrati c'era la zona pic-nic con tavoli e panche in legno e il punto ristoro.

Il parco è stupendo, con tantissime varietà di piante, è monumentale e romantico, nel tempo ha subito numerosi interventi, ora è sistemato all'inglese, cioè sono state realizzate delle "strade dei 22 giri"
che scendono in mezzo al bosco fino ad un altro paese, Strambino.

Salendo verso il Castello, si trovano dei giardini alla francese e all'italiana, con fontenelle e siepi ben curate e fiori.
Abbiamo passeggiato un po' in questo meraviglioso parco e grazie all'aria buona che si respirava e alla sana camminata, c'era venuta una gran fame...quindi siamo ritornati al punto ristoro..dove..ahimè ....c'era una lunga fila di gente affamata..

Dopo un po' siamo riusciti a sbafarci ...polenta e spezzatino..una vera bontà.
Eravamo proprio contenti di essere lì, tutt'intorno c'era allegria e musica che ci allietava, chi voleva..ballava e..si rideva e si scherzava. Ci siamo poi incamminati verso il castello, salendo da una stradina nel parco.

Il Castello di Masino sorge su un'altura, di fronte alla Serra d'Ivrea, fu residenza, per secoli, dei conti Valperga, discendenti di Re Arduino (Marchese d'Ivrea e primo Re d'Italia), è circondato da mura e torri e domina la pianura del Canavese.

Le origini risalgono al XI secolo, come dimostra un atto notarile del 1070, anno in cui venne acquistato da Pietro Masino.
Da Maniero Medioevale, fu trasformato nel '700 in residenza regale dal vicerè di Sardegna.
Nel 1987, l'edificio è stato acquistato dal Fondo per l'Ambiente Italiano, che ha avviato un'importante operazione di recupero.

All'interno ha eleganti saloni affrescati e riccamemte arredati tre il Seicento e il Settecento.
La visita inizia con il "Salone degli Stemmi" in cui vengono esaltate le casate attraverso gli stemmi e gli emblemi che celebrano le nozze di Re Arduino con Berta di Borgogna nel lontano anno Mille e via via fino agli stemmi dei Valperga abbinati con altre famiglie nobili subalpine.

Il Salone è attiguo alla "Cappella di S.Carlo Borromeo", in cui sono conservate le ceneri di Re Arduino. Secondo la tradizione, furono portate lì al castello, dalla Marchesa Cristina di Saluzzo, saputo della vendita del castello di Agliè ai Savoia, dove prima erano custodite.

Uscendo dalle stanze si accede ad un enorme terrazzo-giardino da cui si vede tutta la vallata del Canavese e qui ci siamo fermati per un po', allietati dalla musica di un gruppo folkloristico e abbiamo anche ballato, è stato proprio divertente.

Siamo poi usciti verso il Palazzo delle Carrozze, grandiosa Scuderia Settecentesca e ricca collezione di Carrozze del XVIII e XIX secolo.
Quindi siamo scesi verso il paese, piccolo ma grazioso e tranquillo, dominato dal Castello e dal Parco.

La giornata, purtroppo, era finita, come tutte le cose belle che finiscono in fretta, ma era stata piacevole, divertente..e...anche istruttiva.