Certo che esiste la vita, insomma, ma allora io chi sarei? Sono Trewx, ricordate? Avevo scritto una poesia qui, era intitolata :"Tringlowa", narrava dell'armonia che riempie la mente quando gli occhi osservano un cielo stellato di notte e si chiedono per quale mai meraviglia esiste l'esistenza.Sono precipitato sulla vostra isola lo scorso dicembre, fuggitivo dal mio pianeta, il mondo di Pling, io ero solo un poeta e il malvagio Sweqx mi inseguiva.
I vostri astronomi hanno spesso previsto la presenza di stelle e pianeti immensamente grandi considerando la curvatura dello spazio che indicava una massa gravitazionale, pochi hanno puntato i telescopi sull'immensamente piccolo, quella parte di spazio che esiste tra gli spazi, nel cosmo la misura di una linea e' diversa che sul vostro pianeta. Ci sono milioni di mondi in tale sfuggente dimensione.
Pling era un pianeta felice, non molto abitato, ma colmo di meraviglie naturali, io vinsi il premio al concorso poetico di quell'anno con la mia lirica :"Le bellezze di Pling". Quella sera a palazzo suonavano la trltpwsq, uno strumento il cui suono raccoglie i vostri pianoforte, violino e arpa. Il premio era un piccolo rubino scintillante e me lo stava consegnando una creatura da cui non potevo distogliere il mio sguardo, Lwedxraqh, vestiva una tunica chiara e lunga, i capelli, gli occhi e il viso e le mani sottili li ricordo come fosse qui, adesso.
C'era qualcosa di diverso da un semplice sorriso sulla sua bocca e io ero cosi' imbarazzato che per trarmi d'impaccio mormorai con tono quasi di scusa :"Io sono solo un poeta..." "E io ti ho letto e ho sentito che non mi importa che tu sia solo un poeta..."
L'ombra improvvisa apparve piu' cupa del buio della notte, come in sogno scesero le astronavi nel parco delle feste, la conquista del potere da parte del malvagio generale Sweqx fu banale nella sua semplicita', nessuno se lo aspettava, nessuno sospettava la sua invidia, la sua gelosia, la sua meschinita' d'animo. Sui monti molti dei piu' valorosi giovani del pianeta ingaggiarono la lotta al tiranno, ma il piano di Sweqx era perfettamente oliato e un popolo disabituato alla violenza non puo' resistere a lungo prima di capitolare.
Io volevo solo scrivere poesie e mi ritrovavo con una spada a raggi in mano, mai avevo fatto del male neppure al piu' piccolo insetto dei boschi di Rsperwq, mi sentivo davvero buffo in quella circostanza, pensavo che se la tirannia avesse stravolto il sereno pianeta che amavo, il mio posto non sarebbe piu' stato la', semplicemente, non pensavo potesse servire a qualche cosa lottare contro un esercito spietato. Ma ci sono momenti nella vita in cui e' la situazione a prendere il sopravvento sui nostri desideri e ci ritroviamo a prendere decisioni e a riflettere su azioni che irrompono in una nuova impensabile realta', come una doccia gelata, e chiudere gli occhi non ci protegge dall'acqua fredda che ci lambisce.
Ci stavamo ritirando verso lo spazioporto quando le milizie di Sweqx ci raggiunsero, i raggi delle armi illuminarono anche l'alba chiara e io colpii un anfratto di roccia che crollo', dandoci il tempo necessario per allontanarci. La fitta al fianco fu come una frustata, ma dovevo correre fino a che raggiunsi la caverna, luogo di incontro prestabilito con gli altri. Nella tunica, attorno al cuore, avevo la pergamena con il mio scritto, era come sentire il calore della voce di Lwedxraqh che mi batteva nel petto. Mi accasciai in un angolo d'ombra, scorsi l'ombra di lei riflessa nella fiammella del fuoco acceso per riscaldarci, mi accartocciai come volessi diventare tutt'uno con la parete, mi vergognavo che mi vedesse cosi'. Quando il suo viso fu vicino al mio e le sue mani si appoggiarono sul fianco ferito, riuscii solo a mormorare con tono di scusa :"Non sono un guerriero, sono solo un poeta...".
A nord della penisola di Plingswqkx, nota come :"la perla di Pling", sorgeva una catena di montagne e ai loro piedi un lago e in mezzo ad esso una piccolissima isola, vi si accedeva attraverso un ponte di travi di un materiale corrispondente al vostro legno, l'isola era ricoperta di alberi e al centro c'era una collinetta di solo prato. Attorno, le scure acque del lago, grigie come il colore del cielo in quei giorni, i cerchi perfetti che si allargavano dal punto in cui ogni goccia di pioggia toccava le acque sono tutto cio' che ricordo di quella notte, mentre giacevo in preda alla febbre, una presenza come seta mi accarezzava, il suo sfiorarmi la fronte con le labbra.
All'alba del giorno seguente i miei occhi rividero la luce e ancor di piu', il suo volto addormentato sul mio petto. Non c'era tempo, fu presto di nuovo notte e ci separammo, Lwedxraqh doveva riallacciare i contatti tra i diversi gruppi della resistenza sparsi su tutto il pianeta, io avrei dovuto spostarmi su una navicella e dirigermi nella foresta di Fwqptx, il piano che avevo escogitato prevedeva di attirarvi le truppe del tiranno, su un terreno che conoscevo bene perche' da bambino amavo raggiungere di nascosto, fu li' che appresi a scrivere poesia, tra quei sentieri che occhi non abituati non potevano neppure scorgere.
Staccarci fu difficile, :"prendi il mio cuore, la pergamena della mia lirica, sei tu", "No, dammene solo la meta' affinche' io sia parte di te, finche' ci ritroveremo". Mise la meta' che le diedi nello spazio dei seni, proprio sopra al cuore, sotto la veste. Corse via senza voltarsi. Io mi incamminai verso la navicella, un forte dolore alla nuca, un lampo e poi il nulla.
Mi risvegliai per svenire ancora, sotto i colpi freddi, precisi e furiosi degli aguzzini del tiranno, non sapevo se avevo piu' paura che mi uccidessero oppure piu' terrore che mi strappassero le informazioni sulla localizzazione dei gruppi della resistenza. Come un sacco mi gettarono su una astronave, non provavo piu' sensazioni, una luce ogni tanto, un ricordo lontano nel tempo il tocco di Lwedxraqh sul mio viso e sul mio corpo.
Un'esplosione e, sanguinante, con movimenti involontari avvertivo le mie membra trascinarsi fuori da un relitto di nave spaziale, non volevo piu' svegliarmi, era abbastanza, qualunque cosa mi stesse accadendo ancora. Un calore sul viso, un tuffo al mio cuore, la mano corse alla meta' della pergamena, ma non era il sapore di Lwedxraqh che mi scendeva in gola, era...tossii violentemente per riprendere respiro e udii una voce :"Se gli versi tutta quell'acqua in gola, affogherai il suo stomaco!". La mia schiena si piego' sotto le pacche rudi, ma il fiato ritorno'.
"Chi siete..." le mie dita si protesero al fianco, ma non trovarono alcuna arma... "Ehi, calma amico..." una seconda voce mi si rivolse dal lato "devi aver fatto proprio un lungo viaggio, ti porgiamo il benvenuto sull'isola di Concerto di Sogni, coraggio, salta sull'auto, dopo una bella dormita e un lauto pasto, ci racconterai".
Non sapevo piu' se ridere o piangere, ridere dei vostri simili che avevo attorno, o piangere per la stretta al cuore al pensiero di essere forse irrimediabilmente lontano dal mio mondo e dal mio amore. "Salve a te o straniero delle stelle, mi chiamo Bob Porter, che ne dici di una intervista esclusiva alla Concerto News System?" e mi mise un microfono addosso! E l'altro, un tipo dinoccolato che mi osservava e soppesava :"Interessante, mi ricordi la vicenda descritta da un mio collega, Steven Spielberg, io mi chiamo Quentin Robertino e ti paghero' un ingaggio miliardario per fare da protagonista al mio nuovo film, gia' vedo i titoli che campeggiano nei cinema di Concertwood...".
Guardai prima l'uno poi l'altro aggrottando le ciglia :"ma con tutti i pianeti della galassia disponibili.... ma non avete una specie di governo sul vostro mondo, a cui rivelare la mia vicenda?"
E cosi' Beppe e Roberto mi ascoltarono e mi nascosero, fino a stasera, vi siete chiesti se esiste la vita al di la' del vostro pianeta, presto vi dovrete chiedere se tutta la vita dell'universo che avete attorno vi coinvolgera', dovrete decidere che cosa fare quando il malvagio generale Sweqx verra' a prendermi, quando le lunghe ombre delle sue astronavi oscureranno il vostro sole.
Dovrete in un istante, proprio come capito' a me, trasportarvi da certezze consolidate a una doccia gelata, capirete che chiudere gli occhi non vi proteggera' dall'acqua fredda che vi lambisce.
Io non so che ne e' del mio pianeta, dove sia Lwedxraqh, catturata forse, forse peggio...
Mi avete ospitato e io vi ho donato la mie poesie, anzi, la meta' della mia lirica, l'altra meta' si trova attorno ad un altro cuore. A volte la vita ci fa' tremare e rabbrividire, ci scaglia in un mondo diverso, io ero nato per essere solo un poeta, rivedo i cerchi delle gocce di pioggia sulle acque buie del lago della "perla di Pling", ho nostalgia di quella notte, so che dovro' lottare per ritrovare quei momenti e so che se e quando rivedro' Lwedxraqh, qualcosa sara' cambiato dentro di noi, i nostri occhi avranno visto cio' che non eravamo nati per vedere, ma avremo appreso ancora di piu' a procedere fianco a fianco su strade parallele, il tempo per raccontare, per ricordare che non sono un guerriero, ma solo un poeta, infine arrivera'.
Trewx