Ehm.. se volessi provare a farmi fare un consulto cartaceo cosa dovrei dare? Se mi dici codice fiscale e i 14 numeri della Visa inizio a preoccuparmi

Beppe

quote:

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Ehm.. se volessi provare a farmi fare un consulto cartaceo cosa dovrei dare? Se mi dici codice fiscale e i 14 numeri della Visa inizio a preoccuparmi
Beppe

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Per me i tarocchi sono affascinanti prima di tutto e soprattutto per la loro ricchissima simbologia. Simbologia che, nata nel periodo tardo medievale, risente comunque anche della mitologia classica; rappresentando virtù, ordinamento del cosmo e del potere temporale e spirituale, condizioni umane, e destino attraverso una serie di figure che sono i 22 Trionfi. L'uso delle carte a scopo divinatorio fino al 1770 è praticamente inesistente, le carte sono usate esclusivamente per il gioco.
e' soprattutto dal 1770 in poi che si diffonde e diviene sempre più comune l'uso dei tarocchi come mezzo divinatorio. Nel corso del secolo successivo, col rinascimento esoterico ottocentesco, gli occultisti cominciano ad interessarsi in modo particolare di queste carte, attribuendone di volta in volta la paternità ancestrale alla magia egizia (e ad un ipotetico "Libro di Thot"), ad Ermete Trismegisto, o addirittura ai tempi del profeta biblico Enoch (il tutto senza mai fornire la minima prova filologica a supporto delle tesi).
Eliphas Levi, seppur supportando alcune di queste teorie prive di fondamenti storici, non incoraggia la divinazione, ma vede i tarocchi come una fonte di dottrina e di simbolismo magico, addirittura la "chiave" universale per comprendere gli scritti di magia.
Levi, come Oswald Wirth in Inghilterra, mette in relazione i tarocchi direttamente con la kabalah, attribuendo a ogni carta una lettera ebraica.
Appena più tardi Mathers, che nel 1888 fonda l'ordine della Golden Dawn, pone i Tarocchi come importante fondamento della società occulta, scrivendo anche lui un saggio ("I tarocchi") sull'argomento.
Esempio seguito poi dal suo discepolo Aleister Crowley, che sotto il nome di "Libro di Thot" pubblicherà un suo scritto sulla divinazione con le carte, dove ad ogni arcano viene attribuito anche uno dei "sentieri" che legano i Sephira dello Sepher Yetzirah, l'Albero della Vita del misticismo ebraico.

Questa è un po' di storia.. personalmente, sono propensa allo studio dei tarocchi soprattutto come forma di meditazione sul simbolismo che li pervade.. mi è capitato di fare prove di cartomanzia (dico prove perché affronto tutto con una sana dose di scetticismo=), senza pagare, e onestamente non mi è sembrato di avere particolari rivelazioni sulla mia vita che non potessi ottenere con risultati più
banali, come una semplice riflessione con me stessa... evidentemente quei giorni chi faceva le carte non emanava abbastanza "fluido" magnetico e di conseguenza non era in sintonia con il suo mazzo;)
Usati come mezzo di divinazione trovo le carte una cosa divertente, ma da non prendere troppo sul serio... apprezzo lo stimolo creativo che si viene a porre in atto quando si tratti di connettere le diverse figure sul panno della divinazione in modo da ottenere una sorta di storia coerente (quello che fece anche Calvino, ma per scrivere una serie di racconti..=). ma non mi sento di rimettermi al consiglio di un mazzo di carte, anche se magari può sembrare più facile invece che sostenersi solamente sulle proprie capacità e alle proprie facoltà psichiche e decisionali.
Ovvio poi che ci sia gente che in questo campo (come in tutti quelli che riguardano l'occulto, credo) ci siano persone senza scrupoli che si arriscchiscano sulle spalle dell'ingenuità di parte della gente.
Problema aggravato, secondo me, anche dal fatto che di questi argomenti in genere non si abbia una conoscenza che parziale (o errata) da parte del grande pubblico. Naturale che in un habitat del genere si trovino poi individui che vi speculino sopra a loro vantaggio.

Per quanto riguarda le "ligature" come si soleva chiamarle in passato, questo sarebbe un altro argomento da aprire.. per dirla in breve, non possiedo al momento prove concrete che mi dicano che certe cose io le possa accettare come vere, anche se sicuramente lo erano per gli scrittori che tra medioevo e '600 hanno scritto dei portenti delle streghe=)
Ammesso che un rito del genere sia efficace (e qui non mi dilungherò come la psiche umana possa mirabilmente autoinfluenzarsi pur di ottenere ciò che desidera), mi parrebbe comunque un controsenso aberrante quello di amare qualcuno e al contempo costringerlo a qualcosa contro la sua volontà (tanto più se si tratta di un legame affettivo). si vorrebbe un pupazzo, e non un essere umano, al suo posto. questo io lo chiamo egoismo, non amore=)

Non che ci sia nulla di spaventevole, l'egoismo è una cosa umana. ma allora penso sia meglio trovare una soluzione guardandosi dentro e riflettendo, sul proprio comportamento e le proprie ragioni, invece che di consultare un mazzo di carte..

Spero che chiunque possa prendere questo scritto come uno spunto di riflessione, e che nessuno si sia sentito offeso, perché la mia è solo una meditazione personale, e ognuno la contesti o le risponda (con argomentazioni valide, ovviamente) come vuole=)