Quella sera sgattaiolavo nel buio, tra le strade della metropoli, avevo deciso di intraprendere il grande balzo, da solo, un film impegnato fin dalla prima inquadratura, senza essere trascinato in catene dai miei amici e amiche che si sono prescelti la vana missione di educarmi, avevo fatto abilmente filtrare la voce che sarei andato a vedere un film di fantascienza, che altro si aspettano da me? Invece.... "28 giorni" mi e' piaciuto molto (anche Sandra Bullock).
Il viaggio della protagonista, alcolista, verso la consapevolezza di cio' che desidera dalla vita, la considerazione di se' stessa, liberandosi con lo strappo dentro di se', senza piu' farsi imporre
le vicende dell'esistenza da altri, dai loro fardelli incompiuti. Ho
trovato molto ben descritta la salita verso l'immedesimazione nella
sofferenza di chi la circondava nella comunita', modo forse unico per
poter dare risposte per similitudine a se' stessi e poi per trasmettere senza sprecare il vissuto. Liberazione che significa strada compiuta verso la comprensione mutua del pensiero. E l'apparente ironica e timorosa solitudine, durante il ritorno nel mondo dove trovare un giorno da qualche parte chi ha pure percorso il cammino, sapendo stavolta distinguere.
Infine il dolce allontanare da se' il richiamo delle sirene che la vorrebbero richiamare sulla via dell'abuso di alcol, la cui voce e' distruzione, mi e' parsa una caratterizzazione psicologica che si adatta sia a donne che a uomini. Chi possiamo curare affinche' sia vicino a noi e chi non possiamo, perche' ci distruggerebbe, perche' non vuole cambiare, non vuole percorrere pure la stessa umile strada e ci farebbe perdere il tempo della vita e soprattutto, quando e se accade, dovremmo avere la capacita' e l'onesta' di riconoscere quale delle due parti in questione siamo, chi perde o chi fa perdere, finche' si e' in tempo per correggersi.
Certo e' il racconto di una vicenda spinta all'estremo, senza le sfumature caratteriali che avrebbero dato al film un finale ben piu' incompiuto e forse piu' tragico.
Il film era cosi' coinvolgente che non ho assaggiato i pop corn della
sala. Che in fondo e' la ragione per la quale vado di solito a vedere film non impegnati.
Roberto
P.S.: immagino che le mie amiche scateneranno ora una campagna contro
Sandra Bullock cosi' come avvenuto con la mia favorita Julia Roberts.