Apre il frigo. E guarda. E guarda.
Sto per sgridarlo. (Mauro, quella non è la TV)
Domanda.
"Papà, ma perché 'stasera non fai una pasta con le zucchine e il Philadelphia?"
Bella domanda.
Per le zucchine non vado pazzo. Per il Philadelphia neanche.
Ma bisogna pur far contenti i figli, ogni tanto, no?
Metto su l'acqua e faccio saltare le zucchine, a tocchetti, in olio. Un poco d'aglio tritato.
"Metto un po' di menta?"
"No, lo sai che non mi piace. E neanche alla mamma."
La metto, a tradimento. Ma poca poca, solo due foglioline.
Tanto, poi, la tolgo.
Chi vuoi che se ne accorga?
Mi sembra giusto chiedergli che formato di pasta preferisca.
Io butterei tagliatelle, o bavette.
"Non pasta lunga" mi dice.
Ci pensa un po' e poi...
"Dardanelli".
Va bene sapere la geografia ma quando si esagera si esagera...
Ricapitoliamo.
Le zucchine mi piacciono poco.
Il Philadelphia anche.
I garganelli pure.
Ma bisogna pur far contenti...
Faccio insaporire i garganelli nel sugo di zucchine. Spengo ed aggiungo il Philadelphia.
Rimesto. Quando comincia a sciogliersi impiatto.
Può andare. Magari con un po' più di zucchine ed un po' più di Philadelphia.
"Bravo, Mauro. Bella idea. Giovedì lo scrivo su Coquinaria e dico che la ricetta è tua."
"Ma no, l'ho vista nella pubblicità del Philadelphia..."
Sa la storia, sa la geografia e non ruba le ricette.
Son soddisfazioni, oh!