Sono da poco passare le ventitre di questo mercoledi' 28 maggio, dalla finestra aperta per la calura di un'estate precoce, si ode un'improvvisa esplosione di grida di esultanza. Il vostro cronista si incuriosisce e si affaccia al balcone ed e' attratto dai fasci di luce che illuminano la notte della citta', auto e moto ricoperte di drappi di colore rosso e nero sfrecciano offrendo una sensazione di scia luminosa in movimento. Curioso, accendo il notiziario e ascolto che a Manchester il Milan ha conquistato la prestigiosa Coppa dei Campioni superando ai calci di rigore un'altra squadra italiana, la Juventus.Non posso che desiderare di descrivere, seppure il calcio mi interessi poco, di collegarmi al pensiero dei volti dei miei amici, chi milanista, chi juventino, tesi fino allo spasimo a seguire dagli schermi il moto di quel pallone, quell'unico tiro che segnera' la gioia o la rassegnazione sui loro lineamenti.
Il vostro inviato sui fronti del mondo si ritrova ad essere curioso delle reazioni in un altro fronte, mi piacerebbe intervistare a caldo i miei amici, per un attimo hanno avuto la stessa identica espressione dei tratti del viso, quando quel pallone ha iniziato il suo moto, i loro cuori stretti in una morsa angosciosa, o testa o croce, o dentro o fuori, vittoria o sconfitta. Quel lungo momento avrei voluto registrare, un fotogramma fermo, immobile, uguale come non sarebbe mai piu' avvenuto.
Poi quel pallone si insacca alle spalle del portiere e la legge della conservazione dell'energia si manifesta nella sua perfezione, di tanto scende un movimento, di tanto sale l'altro, i lineamenti degli amici milanisti che si stendono tanto quanto quelli degli amici juventini si contraggono, la distanza tra i loro piedi e il terreno aumenta a causa del salto di gioia esattamente quanto i piedi degli amici juventini premono nel suolo, le mani dei vincitori si levano e quelle degli sconfitti si adagiano, esultanza e sgomento, incredulita' di entrambi all'inizio degli istanti e poi consapevolezza opposta.
Un momento sacro, nella vittoria come nella sconfitta, nella felicita' come nella delusione, vorrei registrare i vostri volti amici miei, domani sarete fianco a fianco, al lavoro, in mezzo alla circolazione, la tensione ormai vi avra' abbandonato, chi di voi si sentira' sollevato in aria, chi commosso, gocce di lacrime opposte, diverse. Vi incontrerete, non ne parlerete, perche' e' stata una festa dello sport, avete partecipato, non in campo, ma con la sofferenza e la passione, come si deve quando si e' testimoni di imprese.
E un intero paese che ha partecipato, nella concentrazione di chi tifava e nell'ironia di chi si chiamava fuori, nel sentimento di appartenenza e nel distacco, tutti, stasera, hanno di che sorridere.
Vorrei aver registrato i vostri volti e i vostri pensieri, quando quel pallone si e' alzato dal suolo, durante il suo moto, quando si e' insaccato nella rete, quando avete percepito la realta', la doppia realta', quando il vostro animo si e' levato o si e' accasciato, in un momento di tempo.
Torno alla tastiera a scrivere queste poche note, il vostro cronista vorrebbe sapere dove siete e che cosa pensate, vorrebbe fare il cronista, della Concerto News System.
Davvero credevate che la nostra agenzia di informazioni e di notizie non si occupasse di un avvenimento tanto importante?
Dove c'e' la notizia, concerto c'e'.
Bob Sportler, dalla redazione sportiva della Concerto News System, buona notte.