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Giovanni
Viaggiatore
Italy
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Inserito - 12/06/2003 : 11:32:21
"La letteratura è la principale manifestazione della malattia( giacchè solo il malato pensa e scrive, il sano vive, come l'animale, senza pensarci)e nello stesso tempo ne è la cura, o almeno la diagnosi, poiché scrivendo se ne acquista coscienza."Riflessione presa da "La coscienza di Zeno" (I.Svevo) Se le parole riportate sono una fedele rappresentazione della realtà, anche se ignari di farne parte, potremmo essere veramente malati? Non mi estraneo dal mio stesso commento però, sarebbe curioso sentire cosa ne pensa qualcuno di voi a tal riguardo. Non vi nascondo che io scrivo frequentemente sopratutto quando sono alla ricerca di risposte, interpello la mia stessa anima che forse, quando il corpo vive, sonnecchia... giovanni
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Grazia
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Inserito - 12/06/2003 : 20:16:55
Io penso che il disagio, la sofferenza sia psichica che fisica, portino a conoscere aspetti di sè stessi che resterebbero ignoti a persone ritenute "sane".Originalità, creatività, eccentricità, caratterizzano quelle personalità chiamate "geni". Queste personalità si associano ad un alto rischio di sofferenza psichica con conseguenze, a volte, drammatiche, ricordiamo: C.Pavese, E. Hemingway, V. Van Gogh e tanti altri che davano il meglio di sè stessi, proprio nei momenti più drammatici della loro vita. Il grande filosofo Aristotele, diceva che "i melanconici, sono persone eccezionali, non per malattia ma per natura". Quindi non è la malattia che li fa grandi ma è la loro grandezza che supera la malattia. Anche il Petrarca soffriva di momenti depressivi e ammise che "non esiste alcun ingegno se non mescolato alla pazzia". Anche noi, comuni mortali, scriviamo cose più belle e profonde nei momenti in cui soffriamo, ci sentiamo più ispirati, generalmente in occasioni particolari, penso capiti anche a te. Ciao. Grazy |
rosa blu
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Italy
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Inserito - 13/06/2003 : 22:51:43
Fortunatamente, per ora, ce la faccio ad uscire dal "tunnel" dove entro ed esco... La sofferenza fisica e psichica che mi accompagna da troppo tempo mi fa estraniare da tutto, dal mondo, persino dagli affetti. Ci sono dei dolori che non riesco a superare, ritornare a gironzolare perennemente nella testa, mi allontanano dal mondo in cui vivo, divento apatica e triste... Gli avvenimenti della vita si sommano gli uni agli altri, per poi diventare giganti insormontabili. Riesco sempre più faticosamente ad uscirne fuori. |
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