IL VIALEI platani alla stazione
che dal Santuario della Madonna
vanno in duplice filar,
mi frusciavano con le chiome folte
fresche melodie estive,
giochi d'ombre e colori,
...e io ragazzo in bicicletta nei meriggi
mi rifugiavo dallo stridore dei camion
di ghiaia d'acqua grondanti, nei tuoi recessi
di viale gentile.
Ora la morte dei tanti giganti fratelli
lascia il vuoto.
Il viale si strugge in umile strada,
la lunga teoria dei maculati tronchi è scomparsa,
l'atmosfera creata dai nobili legni dissolta,
quell'intimo abbraccio agreste e spirituale
solo un ricordo nella memoria.
Oh...perchè non ci son più tutti i miei platani,
perchè non c'è più quella complicità,
perchè un tempo d'autunno al rossore delle foglie
ora vedo solo nebbia d'un grigiore mortale ?
di Zanin Roberto