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La redattrice Ester Moscati aveva chiesto a Beppe e a me di essere alla sede del giornale verso le otto e trenta del mattino per l'intervista e noi gia' alle sette e trenta camminavamo attorno al piccolo giardino vicino all'edificio, cercando con poco successo di nascondere il nostro nervosismo, dopo tutto era il nostro primo incontro con la stampa, un nodo in gola, colazione saltata, vestiti impeccabili per dare una buona impressione, concentrazione massima, occhi ogni istante sull'orologio per scattare verso la porta d'ingresso esattamente al secondo prestabilito. Certo le grandi star sarebbero arrivate in limousine nera con autista, dopo colazione e in ritardo di un'ora, ma noi non eravamo ancora grandi star.

Alle otto e trenta precise ci trovavamo di fronte alla redattrice del bollettino della comunita' ebraica di Milano che ci invito' sorridendo a sederci. Con la scioltezza della prima volta ci guardammo attorno terrorizzati a cercare con lo sguardo delle sedie, paralizzati dal timore di compiere un gesto sbagliato che avrebbe compromesso la nostra presentazione al pubblico del pianeta Terra. Non ricordo se fummo noi alla fine a sederci sulle sedie o se impacciati riuscimmo a porre le sedie sopra di noi. Ester con calma prese le redini del discorso e ci chiese dolcemente comprensiva di iniziare a spiegare l'idea di concerto di sogni.
"Ecco..." farfugliai io... "Be'..." riprese Beppe. E cadde il silenzio, troppe parole si accalcavano in bocca e nessuna voleva cedere la precedenza.
Compreso che non avrebbe cavato un ragno dal buco, Ester si collego' al nostro sito e per piu' di mezz'ora ci spiego' con calma cio' che avevamo creato, scriveva tutto su un foglio e alla fine ci ringrazio' per la preziosa collaborazione.

Noi uscimmo pressoche' svenuti dall'emozione e camminammo come zombie fino alle auto. Il sole si era levato e non c'era una nuvola. "Chissa' quando ci intervisteranno per il New York Times, saremo certo piu' sciolti", dissi a Beppe mentre cercavo di disincastrare le dita dalla maniglia della portiera. E per dieci minuti ci raccontammo i sogni di una nascente carriera, al secondo minuto avevamo superato la tiratura del New Yorker, al terzo ci mandava un telegramma Cyrus Sulzberger del Times per offrirci un milione di dollari per un'esclusiva, al quinto i telefoni squillavano senza posa e i registi di Hollywood si accalcavano alle cornette per ottenere le nostre sceneggiature, al settimo minuto Julia Roberts rapiva me mentre Beppe veniva rapito dalla sua attrice preferita e finivamo alle Hawaii, al decimo minuto il clackson dell'auto di un signore che voleva uscire dal parcheggio infrangeva le nostre nuvolette.

Ero in centro, tornavo dalla palestra con la sacca in una mano e l'ombrello nell'altra, era una giornata fresca e il cielo era colorato dagli strati di azzurro cupo delle ombre della sera e da frastagliati cumuli grigio scuro, le vie erano vuote, iniziai a camminare, una sensazione di leggerezza e di desiderio di vedere e non vedere, il delizioso momento che avvolge nell'aspettativa di qualche cosa di bello. Ci avevano pubblicato. Mille e mille lettori presto avrebbero saputo dei nostri sforzi, sarebbero venuti a dare un'occhiata, ci avrebbero tenuti in considerazione, con quell'articolo si aprivano molte porte, molte occasioni. Tutto ancora da fare, ma le basi salde a sorreggere la costruzione.

Che effetto fa?

Ho impugnato l'ombrello dalla parte della punta e come fosse una mazza da golf ho colpito con la parte piegata del manico una immaginaria pallina seguendone con lo sguardo la traiettoria verso l'orizzonte, una coppia di turisti giapponesi stavano ammirando una vetrina e mi sono avvicinato mettendo le mani sopra le loro spalle ed esclamando con entusiasmo :"bello vero?"
Salito sul tram ho lanciato un grazie all'autista e prima di scendere un allegro :"give me five" con la mano ad un tipo che era in compagnia del tipo di ragazza che piace a me, mi sentivo in vena di perdonare il mondo intero.

Ecco che effetto fa.

L'effetto di un cielo stellato di notte e una strada che si snoda verso la luna la' in mezzo, una luna con il volto ironico e dolce di Julia Roberts, caricai la sacca in spalla e mi misi in cammino, aprii l'ombrello perche' mi pareva che cadesse polvere di stelle, mi ritrovai nella caverna della cima della montagna piu' alta dell'isola di Concerto di Sogni, bambino di fronte ad un uomo giovane, alto e dalla lunghissima barba e dallo sguardo cosi' buono, aveva in mano attrezzi strani, il sorriso quasi dispiaciuto, ma sapevo che sarei stato bene e il saggio disse:

"In una notte di luna piena ti arrampicherai sulla vetta piu' alta.
Accenderai il fuoco sotto il grande pentolone e ci metterai dentro un pizzico di neve di ghiacciaio, un tocco di acqua di lago in tempesta, un granello di sabbia della spiaggia di un oceano, una nota di musica mediterranea, un ago di pino di una foresta, un pezzetto di liberta', una goccia di lacrima, un chicco di curiosita' ed uno di volonta' di conoscenza, due fili di dubbio e un dadetto di sogni.
Poi mescolerai il tutto guardando il cielo.
Berrai un sorso di quella pozione magica e ti sentirai sicuro che tutto quello che cerchi esiste".

Eh si', e mentre leggete appassionati e assorti queste righe, la municipalita' di questa isola vi apre i cassetti e soffia soffia fino a che i vostri racconti e le vostre poesie nei cassetti volano su questi schermi.

Mai fidarvi degli sconosciuti che vi ammaliano soprattutto quando vi propongono un musical telematico.

The end

Concerto... the musical

Casting
The Rob..ber...... Nicolas Cage
The moon lady.... Julia Roberts

Music
"Manolesta flamenco" composed by Elton John, voice Celine Dion
"Oh, What a wonderful robbing" composed by Sting, voice Shania Twain

Costumes
Jack the Ripper Incorporated - Bad Clothing for everyone - RMah Enterprises - Italy

Movie Art Photographer
Movie Art Photographer??? But this is only a computer screen....yes? Hallo? I am fired, I understand

Director
Quentin Robertino

@ BBPP (Bad Behaviour Pictures Production) - Concertwood - June 2003 - All rights reserved

Disclaimer
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(Amendment No. 00 of The Common Law of the Street)

Movie rating: adults under supervision of children only