E' vero,i soldi non sono tutto, ma provate a farne a meno, se ci riuscite!!!!!!!!!!!!Bisogna capire fino a che punto non si regge più,per mancanza di danaro..
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Pochi anni fa non stavo bene di salute, non avrei potuto fare di più di quello che facevo.
Avevamo tirato troppo la corda, sia io che mio figlio.
I mesi precedenti la morte di mio marito erano stati durissimi. Poi il tracollo, la perdita,il riferimento di una persona dotata di intelligenza, umorismo,cultura,bontà...
Rendemmo tempestivamente pensioni di invalidità, qualche cosa mi sarebbe stato riconosciuto, come avvenne -un'altra lotta-
Risparmi non ce n'era.
Se si avanzano soldi con un invalido, vuol dire che questo non ha avuto tutto il necessario.
Per un paio d'anni non sapevamo piu come fare a vivere.
Avete mai provato a non farcela più con gli abiti?
Non ho mai desiderato essere ricca, mi sono sempre adattata. Quando studiavo avevo indossato lo stesso cappotto per dieci anni. E qui al nord è risaputo che l'inverno è lungo.
Ci sono vari gradi di povertà . Io credo di essere stata in un grado avanzato di indigenza.
Non sto ad entrare nei dettagli, ma la cosa piu importante per uscirne è di ricordare che una salute buona o discreta è indispensabile.
Qualche cosa, almeno a Milano, si riesce a guadagnare, facendo anche lavoracci = lavorasc-danerasc, si usa dire.....
Che vuol dire essere indigente?
Secondo me le esperienze che ho avuto alcuni anni fa mi potevano fare dichiarare tale.
In quell'unico caso ho provato la disperazione della povertà VERA , sentire il vuoto e l'abbandono da parte di TUTTI. Quando si è nei guai c'è una certa tendenza ad essere piantati in asso e/o dovere tollerare critiche inconcludenti.
Ho cercato persone poverissime per sapere da loro come facevano a sopravvivere.
La mia disperazione consisteva :
-non avere i soldi per comperare il filo da rammendo, gli abiti si sfasciavano e bisognava aggiustarli.
-decidere di cercare la lana più economica e farsi un maglione perchè oramai non c'è piu nulla nel guardaroba
Un giorno mio fratello, piu bravo di me con la macchina da cucire, mi aiutò a fare una gonna.
Non avevo più abiti nè la possibilità di comperare graziosi abitini a bassissimo prezzo sul mercato.
-non avere abbastanza soldi per fare un pasto completo, perciò cominciare ad economizzare al massimo sull'acquisto del cibo.
-Risparmaire sulle utenze: gas- luce- divertimenti, valutare se cambiare o meno abitazione andando fuori Milano,con i costi aggiuntivi per entrare in città dove ci sono riferimenti e possibilità dilavoro...
Ho rimediato in questo modo:
-fare pasta e biscotti in casa.
-comperare la frutta e la verdura meno bella,perchè già di maturazione avanzata e poca alla volta, per evitare che andasse a male.
Non bastava, poi arrivarono i soldi della pensione, riuscimmo a pagare l'affitto con comodità, e Livio cominciò a lavorare come magazziniere. Fu portato tre volte in tre mesi al pronto soccorso.
Fino all'ultimo giorno del contratto volle recuperare le ore.Era dimagrito di ben sei chili in tre mesi. Turni pesantisimi, notturni con ritorno nella nebbia alle quattro di notte da un paesino della via Emilia.
Rimanevo alzata fino al suo rientro. Via via, acquisì professionalità e ora lavora come ragioniere, non venne aiutato altro che dalla sua tenacia e dal suo coraggio!
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Altri esempi di emergenza:
Anziani del mio quartiere, con la pensione che non basta, vanno alla chiusura dei mercati settimanali nelle varie vie ( sabato, lunedì, martedì e venerdì, nella mia zona) a raccogliere da terra le verdure abbandonate, perchè il giorno dopo invendibili. A volte con un colpo di fortuna il camion dei polli arrostiti regala gli ultimi due o tre polli cotti avanzati a i pochi fortunati che si attardavano in attesa del miracolo.
Quando poi sono lontani dai giorni di ricevimento della pensione si possono vedere alcuni anziani coniugi che vanno dai frati.Ci sono due centri:i francescani di viale Piave e quelli di via Farini.
Volontari raccolgono il cibo e provvedono alla distribuzione.
Se la raccolta dà risultati di cibi disparati, non possono distribuirli, perchè molti dei bisognosi sono anche psicologicamente disburbati, a volte malati mentali. Allora è bene che il cibo distribuito sia identico, altrimenti possono scatenarsi liti, risse e mugugni.
Il cibo non distribuito viene donato a famiglie in difficoltà,che trovano un attimo di sollievo,focacce ripiene dei fornai ecc.
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Negli ospedali:
Le persone che più mi fanno tristezza le ho viste negli ospedali. Persone con gravi malattie, pochissimi soldi e nemmeno uno straccio di supporto culturale.
Malattia, miseria, disperazione, quanti casi ho visto!!!!
La cultura (come la salute )è molto importante, aiuta a soprvvivere.
La nostra cara Saphir ha dedicato e dedica tuttora la sua vita per aiutare le persone. Ha scritto delle sue esperienze in ospedale. Sono da leggere e meditare con grande attenzione.
Ora Livio ha lasciato l'Università e attualmente lavora.
La mia salute è migliorata,potrò fare anche una settimana di vacanze,ma il cuore,purtroppo, è stato toccato!dovrò sempre tenerlo sotto controllo.
Ricordate, cara Elisabetta e Grazia che Milan l'è on gran Milan,si trova sempre un angolino nella nostra città, una possibiltà di lavoro,e per la scuola, i consigli dei sindacati scuola possono essere ancor validi!
Mando il mio affettuoso augurio a tutti: a Elisabetta, a Grazia e a qualsiasi persona che si trovi in un momento di grande disagio per il lavoro.
Quando c'è questo , il resto viene di conseguenza.
E.F.
Edited by - elenafior on Jul 11 2003 17:05:27