Mesi fa la Signora Navarro invito' Beppe e me nell'ufficio nel centro di Milano per raccogliere la documentazione di una grave serie di atti di antisemitismo che si sono svolti nella nostra citta'.Appena entrammo in quell'ufficio rimanemmo abbagliati da una serie di quadri appesi alle pareti, fummo all'improvviso immersi in un vero sogno, stavamo osservando i dipinti del marito, Samuele Navarro. Alla fine della serata ci lasciammo con una promessa, che saremmo tornati a fotografare quei dipinti per Concerto di Sogni e che avremmo avuto l'onore di parlare con Samuele stesso.
Non ritrovammo in noi pace fino a che non riuscimmo a mantenerla.
Pochi giorni fa e' avvenuto ed ora la mostra di quadri e' su concerto.
Samuele ci attendeva sotto l'ufficio, una persona dallo sguardo cristallino, dall'aspetto magro e forte allo stesso tempo, di una simpatia che riempie il cuore. Abbiamo subito iniziato a parlare, gli abbiamo chiesto di lui e ci ha raccontato che e' nato a Salonicco e durante la seconda guerra mondiale, ancor bambino, riusci' a scampare dalla furia nazista che sterminava il popolo ebraico. Salpo' per la Terra Promessa e si ritrovo' a Gerusalemme, fino alla rifondazione dello Stato di Israele. Poi l'Italia, Milano e gli studi del suo mestiere, architettura.
E dipingeva, come ricordano i suoi compagni di universita' di allora.
Ci narrava questi eventi storici di cui fu vittima e protagonista con voce tranquilla e non ci siamo potuti non chiedere quale incredibile forza hanno trovato i nostri padri per poter narrarci come normali vicende di vita avvenimenti cosi' drammatici eppure riuscire a vivere e a costruire con grande animo. Una tranquillita' che avremmo scoperto anche nella sua pittura.
Gli abbiamo chiesto se gli eventi e i viaggi e le nazioni avessero avuto influsso sulla sua arte e ci ha risposto ancora con serenita' assoluta che ha sempre dipinto. Una sensazione di arte interiore, indipendente, intensa.
I suoi quadri, Beppe li ha fotografati uno per uno quelli appesi alle pareti dell'ufficio. A bocca aperta eravamo, piani diversi ottenuti con la scelta di tante sfumature di colore e non e' finita, quando vi pare di esservi impadroniti del tema, guardate piu' in profondita' e scoprite altri visi che si fanno strada sullo sfondo, e' una pittura che non finisce mai, nelle forme geometriche che si trasformano in arte pura e che guardano verso l'orizzonte, verso lontano, da fuori l'universo, ma dentro di esso, forme che guizzano, che si rincorrono, che si uniscono a formarne altre e i colori sono cosi' vivi, tutti, che se tutte le pareti di una casa fossero affrescate solo dalle opere di Samuele Navarro, non ci si stancherebbe mai di guardarle.
Mi sono sentito immerso e stavo bene, non volevo uscire.
Abbiamo chiesto a Samuele se i quadri avevano dei titoli e ancora una volta ci ha risposto con tranquillita' che non avevano titoli.
Mentre tornavamo a casa dopo il servizio, Beppe e io ne abbiamo parlato e ci siamo detti che i titoli erano gli stessi della vita di Samuele, i mondi di un'anima, il titolo era uno solo, quello dello scorrere della vita, il titolo che porta da Salonicco a Gerusalemme a Milano, che narra di pittura che si estende in profondita', l'interiorita' che si espande all'esterno e sale. Non c'e' titolo per una vita, uno scorrere di immagini che la disegnano, la rappresentano, per come ha visto e vede il mondo la sua anima di artista e di uomo.
Adesso guardate che cosa la grande bravura di tecnica fotografica Beppe offre a Concerto di Sogni.
Un grande abbraccio di affetto da tutti i concertisti a Samuele, non ci sono parole per esprimere che cosa regalano i suoi immensi quadri, grazie e con tanta ammirazione da tutti noi.
Concerto di Sogni