Giornata di Lavoro molto dura giovedì scorso.Tornando a casa, apro la cassetta della posta e…. Trovo una missiva inviata dalla commissione del Concorso Internazionale di Poesia per poeti emergenti, organizzato tra l’altro dall’Accademia delle belle Arti Rufa di Roma.
Ai primi d’aprile, dietro insistenza di un mio carissimo amico, e con molto scetticismo, partecipai a tale concorso in tre delle cinque sezioni.
Tanto chi va a premiare un “poeta in erba” come me pensavo. C’è tanta gente che scrive molto meglio, ha le basi scolastiche per farlo, io purtroppo, lo studio si è fermato alla Licenza Media, presa come esterno e a 17 anni. La scuola per me si era fermata nel 1971, dopo che manco mio padre e vi erano 5 figli da sfamare da parte di mia madre, che tra l’altro era casalinga. La mia cultura è stata : Il percorso tortuoso della vita.
Ho vissuto la mia adolescenza nel mondo del lavoro, senza sbandamenti di sorta, come talvolta accade oggi alle nuove generazioni. Tra l’altro non vi era il tempo di sbandare, la sera ero stanco e l’indomani si doveva lavorare, ma nonostante tutto sono contento di essere io, cosi come sono.
Tornando al futuro, :) , mi sono commosso e ancora oggi ho i lucciconi negli occhi.
La commissione di critici letterari, presidente di giuria e critico letterario Walter Mauro, tramite i comitati di lettura, hanno deciso di premiare una mia opera come autore, esattamente “l’importanza di un secondo”, con la seguente valutazione:
“La postazione da cui Giovanni Gangi osserva la realtà che lo circonda è quella di un adulto che sa però ancora stupirsi e guardarla con gli occhi di un bambino. Un luogo privilegiato, quindi, che appartiene al poeta, nel momento in cui, con i suoi versi riesce a descrivere con luminosa meraviglia la vita. Certo non mancano i momenti di difficoltà, le sfide o la nostalgia, ma tutto si riconduce ad una straordinaria capacità di descrivere e raccontare in versi la propria esistenza e quella degli altri. Di qui anche la scelta sicura per un verso semplice e non costruito in modo artificioso, che riconduce il poeta ad una semplicità perduta e ad un contatto diretto e non mediato con il lettore.”.
Oggi ho ricevuto una telefonata intorno alle 12.00 che una gentile Signora mi chiedeva se aderivo al ritiro del premio nella manifestazione che si terrà il 28 settembre prossimo presso l’Accademia.
Ho avuto la conferma che sto vivendo un sogno, spero di non precipitare nella realtà e riuscire a salire la scaletta del palco per ritirare l’ attestazione, recitare la poesia davanti al numeroso pubblico presente, senza che l’ emozione mi tagli la voce,…… e dopo di ché, posso anche risvegliarmi.
Questa mia è dedicata a tutti voi, a tutte quelle persone reali o virtuali che ho incontrato, che mi hanno dato spunto, che mi hanno insegnato qualcosa, a Voi il mio premio di Stima, ( che presunzione)
GRAZIE
Cuo®e