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Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 23/09/2003 : 09:47:28
E' possibile lasciarsi morire per amore nel 2003? Questa è il breve racconto di un amore finito, la cui conclusione è ancora da scrivere. Un amore finitoAi primi di febbraio il protagonista di questa storia , che chiamerò Nenè, per rispettarne la privacy, viene ricoverato in ospedale con una terribile polmonite. Gli fanno spurgare i polmoni con il drenaggio, gli somministrano farmaci pesanti che gli salvano la vita finchè viene dimesso, ancora molto debole, bisognoso di cure e di assistenza. Non è abbandonato, però sta vivendo in un grande caos con una gatta, unica compagna delle sue notti insonni. A casa sua c'è in corso un trasloco. Il grande amore della sua vita, ora brutalmente -ex sta trasferendo i suoi oggeti personali, i suoi libri, quadri e anche alcuni mobili, con l'intendimento che anche Nenè possa usufruirne nel grande salone di rappresentanza nell'appartamento dirimpetto dove sta già abitando il suo rivale. Con lo spostamento dei mobili e degli oggetti viene sollevato un gran polverone. Nenè è debole, sta prendendo altri farmaci, ha bisogno di pulizia, di tranquillità, di serenità e soprattutto di comprensione e di una parola gentile. Ci possiamo immaginare il suo immenso dolore nel non sentirsi non più amato, nel dovere sopportare la presenza del suo Rivale diventato vicino di casa. Il suo rivale è più giovane,di alcuni anni, più carino,(... secondo Nenè) più macho, che , però, perchè le persone non sono necessariamente cattive, ma a volte un po' sventate, gli prepara squisiti manicarretti per rinforzarlo durante la sua convalescenza. Nenè si affaccia alla finestra, vede il balcone del suo rivale ricco di piante, ben curato; guarda sconsolato le sue pianticelle,non molto curate durante il suo ricovero. La gelosia non conosce limiti, sente di dovere fare qualche cosa. In questi giorni Nenè ha di nuovo spaventato le amiche a causa di un altro ricovero urgente. Le amiche vengono a sapere che per annebbiare la sua coscienza si è bevuto quattro bottiglie di spumante ogni notte,per circa un mese , così come a gennaio andava in bicicletta mezzo svestito per potersi ammalare, creare sensi di colpa e cercando la morte o la distruzione di se stesso.... Il mio augurio è che gli torni la voglia di vivere e che non si lasci cadere un'altra volta nella depressione che lo porta a distruggersi. La vita gli ha regalato gioie e dolori,come a tutti, ha anche avuto soddisfazioni. E' amato dai suoi scolaretti, ai quali dona i tesori della sua cultura e della sua sensibiltà, insegnando loro a comportarsi da futuri buoni cittadini senza pregiudizi, ad amare le cose belle, avvicinandoli alla comprensione delle opere d'arte. ....e questo, scusate, non è poco... E. F. Edited by - elenafior on Sep 24 2003 09:43:39
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leda cossu
Senatore
Italy
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Inserito - 23/09/2003 : 12:07:29
Ci sono persone meravigliose che si lasciano spegnere. Mi fanno pensare ad una biblioteca che brucia, o ad un luogo di cultura ancora attivo che chiude. Sono persone e luoghi che amiamo, ma il nostro amore non basta per aiutarli a vivere.Ma se riescono a tirare avanti, qualche volta il miracolo accade. La vita trascina con se altra vita. Piano piano, giorno per giorno. Le parole e discorsi solamente se nascono da soli e solo brevi, ma deve scorrere la vita, ritmi vitali, leggere, scrivere (magari con una scusa), uscire-uscire-uscire, e guardare cose belle. Solo se uno vuole…e se gli amici con una scusa o con l’altra si mettono nella posizione di chiedere, invitare; “tu che sai dimmi per favore, scrivimi per favore, insegnami per favore..” Ritmi di vita, movimento. Anche bellezza ed arte sono autentiche forze terapeutiche. Se sapesse suonare uno strumento si rinforzerebbe l’io. Nenè è già un artista, ma la sensibilità a volte non aiuta, chi soffre troppo arriva a riconoscere solo il dolore del mondo. I dolori dell’animo hanno percorsi di guarigione lunghi. A chi ci vive accanto tutte le conoscenze di cura, naturali o di sintesi, non bastano. Si sperimenta ogni giorno il limite, la misura. Che può essere superata solo da chi soffre e solo molto lentamente. Stamane mi è venuto a trovare un amico, un caro amico, un tempo era anche un po’ innamorato. Ero così diversa da sua moglie. Me l’ha detto solo dopo molti anni, ma lo intuivo da sola. Stavo bene con lui e non c’era ragione alcuna per stargli lontano. Ho vissuto la piacevolezza del rapporto senza coinvolgermi nell’amore, ma nell’affetto e nell’amicizia sì. Un po’ alla volta questa ed altre esperienze di vita hanno liberato in lui forze per avvicinarsi a sua moglie in modo diverso. Siamo andati all’epoca in vacanza con sua moglie e con altri amici, senza di lui. Sono seguiti quasi vent’anni d’amore intensi fra lui e sua moglie, si sono riscoperti nell’amore. Poi una caduta da bicicletta, sua moglie morì. Era depresso da morire. La bici era un tandem e guidava lui. Era da poco in pensione ed aveva oltre 60 anni. I suoi amici sono stato richiamati dal suo dolore, ma non era facile. Ciascuno ha trovato un suo spazio con lui. Veniva a darmi il buongiorno, lo aspettavo per il caffè la mattina. Cinque minuti, non potevo di più, ma era un ritmo piacevole e…di vita. Come per tutte le persone sole, il sabato sera cresce “la febbre del sabato sera”, i ragazzi sono frenetici nell’organizzarsi il fine settimana e gli adulti a volte non ne hanno il coraggio.Tutti i sabato sera cenava con noi ed invitavo sempre amici, soprattutto amiche…, per due anni. Ora ha un nuovo amore, se l’è trovato da solo, è decollato, ogni tanto mi viene a trovare. Gli ho mostrato Concerto dei Sogni, peccato che sia allergico al computer. Alle 11 andava a fare volontariato con i malati in ospedale, ha un orto. Lui è sano e Nenè no. Ho visto però che in tutti, anche i malatissimi, il “ritmo di vita” ha una fortissima azione terapeutica, restituisce forze vitali. Auguro a Nenè di ritrovare la piacevolezza dell’amore, o almeno il calore dell’amicizia accanto a sé. Gli auguro di ri-nascere, anche se per ogni nascita l’attesa è lunga e chi “attende” deve mantenersi in salute. Auguro a chi gli vuole bene di trovare la via del cuore di Nenè, di mantenere la fiducia e la serenità che “gliela fa”, anche per lui, se in questo momento non ci crede. Ciao cara Elena, Leda
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