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rosa blu
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Inserito - 02/10/2003 : 19:13:18
Tante volte mi sono chiesta se avrei sofferto di meno se solo fossi stata più superficiale... E' strano, ma più che la vita mi ha bastonato, più la mia sensibilità si è fatta più esigente. Tutto ciò si è trasformato in un paradosso difficile da vivere. Da un lato tendo a non difendermi, a non ripararmi più: tutto il male, anche quello degli altri me lo sento dentro, mi sembra che ormai faccia parte di me, come mi fosse stato segnato dal destino. E l'accoglimento del male continua a acuire la mia disponibiltà a sentire e capire. Inglobo tutto senza apparente paura. D'altro lato, è proprio questa capacità che mi ha fatto crescere fino a far capire agli altri che pretendo di più. Invece vorrei trovare una complicità meno superficiale: ma se cerco il lato oscuro degli altri i rapporti affettivi s'interrompono. Chi mi conosce o mi ha conosciuto mi dice che sono forte, coraggiosa. No, non è vero, sono esattamente come le altre donne, le altre mogli, le altre mamme. Ho diritto alla mia fragilità! Non voglio essere condannata a questo ruolo di donna forte e coraggiosa. Vorrei cercare e provare emozioni serene senza sensi di colpa.Scusate lo sfogo. rosa blu
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luisa camponesco
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Inserito - 02/10/2003 : 20:02:29
Cara Rosa condivido il tuo sfogo , mi sono posta le tue stesse domande, ma non ho trovato tutte le risposte. La vita mi ha costretto a delle scelte difficili e ho trovato una forza che non sospettavo di avere . Un giorno non riuscivo a trattenere le lacrime e un caro amico mi ha stretto le mani dicendo "non aver paura di piangere , vuol dire che stai crescendo" . Certo che anche crescere fa male, ma questo ha contribuito a rendermi più sensibile verso gli altri , a comprendere anche il dolore di chi mi circonda. Apro a chi bussa alla mia porta e mi racconta le sue pene , ma vorrei tanto un giorno appoggiare la mia testa sulla spalla di qualcuno e sentirmi confortata.un caro saluto Luisa |
Pamela Morrison
Villeggiante
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Inserito - 03/10/2003 : 11:13:39
Nelle vostre parole ho ritrovato anche io un lato di me stessa... Crescere non credo sia facile, e parlo dal "basso" dei miei 25 anni...nel senso che non mi sento donna di mondo e so di non sapere...ma credo di aver capito che crescere sia un pò soffrire...e che comunque la sofferenza porti ad una crescita... In fin dei conti si passa sempre meno tempo a giocare e sempre più tempo a porsi domande alle quali, purtroppo, non sempre si trova risposta...e anche questo, almeno a me, crea sofferenza.Si passa sempre più tempo a cercare soluzioni a problemi di varia grandezza che la vita di mette davanti...e questo ci fa perdere la spensieratezza...ci fa soffrire...in qualche modo ci porta a crescere...credo. Comunque la sensibilità è una virtù...è un pregio...anche se è doloroso...anche se a volte ti fa venire voglia di chiudere il cuore alle emozioni e ai sentimenti...Quindi è vero che fa soffrire...e a volte sarebbe meglio essere più superficiali (nn sono sicura ma mi sembra che il Foscolo dicesse che le galline non conoscono tristezza)però...se fossimo superficiali...non faremmo parte di concerto di sogni... Ovviamente questo è un mio pensiero...contestabile in ogni sua parte... Saluti Pam |
Grazia
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Inserito - 03/10/2003 : 12:14:34
Mi associo ai vostri pensieri, anche per me non è stato facile fare delle scelte, non sempre giuste e che mi hanno fatto soffrire, scelte sbagliate di cui sopporto ancora le conseguenze.Nella vita sorgono difficoltà e problemi che ti fanno crescere e maturare ma chiudere il proprio cuore o essere superficiali non fa cambiare gli eventi, si può soffrire di meno...ma si diventa aridi...insensibili, la sofferenza fa parte della vita e induce a metterci una corazza che ci fa sembrare più forti e coraggiose...ma dentro di noi siamo sempre le stesse...fragili e sensibili..così deve essere..dobbiamo essere sempre noi stesse...anche a costo di soffrire. Un abbraccio. Grazy
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